sabato 28 febbraio 2009

Il mistero dei rifiuti di Paderno

Una buona ed efficace comunicazione ai cittadini è la parte forse più importante dell’attività istituzionale di un ente locale. Ma non sono molti i Comuni che, nonostante si dotino di uffici stampa professionali, lo fanno bene. Facendo di professione il giornalista cioè il comunicatore non ho mai capito la ragione di questa difficoltà. Un esempio di quel che sto dicendo lo si può vedere sull’ultimo numero della Calderina, il giornale dell’amministrazione comunale di Paderno Dugnano. Il numero di febbraio pubblica due pagine intere (oltre ad un inserto illustrato) sull’andamento della raccolta differenziata in città. Due pagine piene di numeri, tabelle, grafici, dati e informazioni sui costi del servizio di smaltimento (non si parla mai di riciclo, come se le due operazioni, distruzione e recupero di materie prime fossero la stessa cosa) che però non riescono a dire ai cittadini le seguenti cose: quanti rifiuti urbani (in tonnellate) vengono raccolti a Paderno, quanti vengono raccolti in modo differenziato, divisi per frazioni (vetro, carta, plastica, ecc) e come vengono riciclati. Anche sul sito internet del Comune queste informazioni sono introvabili.
Sono dati essenziali per un cittadino che vuole farsi un’idea precisa di questa attività. Eppure questi numeri elementari (la quantità è il minimo della vita) non si pubblicano. Si forniscono solo percentuali sulla raccolta e per di più contrastanti. In una tabella a pag.4, infatti, si scrive che a Paderno nel 2007 si è raggiunta la percentuale del 49,23% di raccolta differenziata. Subito sotto in un’altra tabella si dice invece che la quota è stata del 47,01%. Il titolo della pagina strilla: “al 51% la raccolta differenziata”. Per avere qualche numero preciso bisogna andare a spulciare i periodici in edicola dove su Il Notiziario del 26 febbraio si legge finalmente che i rifiuti raccolti nel 2008 dal Comune sono stati circa 24.700 tonnellate, di cui 12.191 in modo differenziato. Su un altro periodico, Città 2000, si lamenta il fatto che l’amministrazione non aveva voluto divulgare questi dati alla stampa perché intenzionata a pubblicarli solo su La Calderina. Che infatti non li riporta.
Mi domando, e con me sono molti a farlo, perché questa confusione e questa strana reticenza, che senso ha? Mistero. Ci permettiamo di dare un consiglio all’assessore, Crapuzzo: dovrebbe seguire con più attenzione la comunicazione del suo settore e magari pubblicare ogni anno un chiaro e leggibile bilancio ambientale del Comune. Lo fanno ormai molte aziende per dare più trasparenza alla propria attività e a maggior ragione dovrebbe farlo un Comune sicuramente bene amministrato qual è il nostro. I cittadini lo apprezzerebbero. Buona domenica a tutti. Carlo

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