venerdì 10 ottobre 2014

Museo della Fotografia Contemporanea: a gennaio si chiude?

Ricevo dal Comune di Cinisello questo comunicato che ci informa sulla crisi "annunciata" del Museo  di Fotografia Contemporanea, fiore all'occhiello culturale della città. La crisi ha ragioni semplici e ovvie. Chi lo  finanziava era la Provincia di Milano e la fine dell'ente porterà con sé inevitabilmente la chiusura del museo. Forse era il  caso di pensarci prima e di capire che oggi, ma anche ieri, queste operazioni non possono stare in piedi solo  con i soldi pubblici. Il sindaco Trezzi fa delle proposte di soluzione inaccettabili perché arriva a ipotizzare lo spostamento delle mostre a Milano, riducendo la sede di Cinisello ad archivio. 


Museo di Fotografia Contemporanea: chiuso da gennaio 2015?
Le Istituzioni chiamate a impegnarsi su una proposta di rilancio

Dopo 10 anni di attività, il Museo di Fotografia Contemporanea rischia la chiusura. Dal 1° gennaio 2015 verrà a mancare uno dei partner della Fondazione Museo di Fotografia Contemporanea, la Provincia di Milano, lasciando il Museo senza le risorse economiche necessarie per la sopravvivenza. Non solo, già negli ultimi mesi del 2014, non è chiaro se la Provincia sia in grado di onorare i suoi impegni.
Il Sindaco del Comune di Cinisello Balsamo Siria Trezzi e l'Assessore alla Cultura Andrea Catania lanciano l’allarme e chiedono pubblicamente il sostegno di Comune di Milano, Città Metropolitana, Regione Lombardia e Ministero dei Beni Culturali per assicurare un futuro.
"Non è più tempo di parole e generici interessamenti – dichiara Siria Trezzi - Il Comune di Cinisello Balsamo non può da solo di farsi carico di un’istituzione che, senza un intervento forte, non riuscirà a superare il 31 dicembre 2014. Occorre salvaguardare questo importante patrimonio culturale di valenza nazionale e garantire risposte al personale impiegato.
In questi mesi ho segnalato più volte alle istituzioni la situazione di emergenza e chiesto ripetutamente che si aprissero tavoli di confronto, ma nessuna risposta è mai arrivata. Ora chiedo un impegno ufficiale e pubblico per evitare che questa esperienza si consumi nel silenzio e nell'indifferenza”.
Continua il sindaco: "Quello che chiedo ai diversi livelli istituzionali è di aprire immediatamente un tavolo di confronto per costruire insieme nuove prospettive di governance del Museo che possano essere messe in campo a partire dal 1° gennaio 2015. Non si tratta solo di colmare un vuoto, ma di potenziare il quadro istituzionale che regge la gestione e le attività attraverso la partecipazione diretta di Città Metropolitana, Regione Lombardia (della quale il Museo conserva da sempre tre importanti fondi fotografici e circa 10.000 libri), Comune di Milano e che abbia il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo".
Per far convergere l'interesse delle figure istituzionali, il Sindaco Trezzi e l'Assessore Catania avanzano una proposta di rilancio che prevede uno sdoppiamento funzionale del Museo: la sede storica di Villa Ghirlanda Silva come sede legale-amministrativa, centro studi, luogo di conservazione e catalogazione grazie alla presenza degli archivi climatizzati e della biblioteca specializzata; lo Spazio Oberdan come sede milanese nella quale offrire al pubblico mostre, conferenze, presentazioni e convegni.
Un disegno in linea con quanto contenuto nella proposta di legge affinché il Museo venga dichiarato nazionale presentata in questi giorni alla Camera dei Deputati dall’On. Daniela Gasparini - ex sindaco di Cinisello Balsamo che ha dato avvio al Museo - insieme ad altri parlamentari dell’area metropolitana On. Ezio Casati, Eleonora Cimbro, Paolo Cova, Emila Grazia De Biasi, Emanuele Fiano, Daniela Gasparini, Francesco Laforgia, Simona Malpezzi, Michela Marzano, Matteo Mauri, Franco Mirabelli, Vinicio Peluffo, Barbara Pollastrini, Lia Quartapelle.

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