Ricevo dal Comune di Cinisello questo comunicato che ci informa sulla crisi "annunciata" del Museo di Fotografia Contemporanea, fiore all'occhiello culturale della città. La crisi ha ragioni semplici e ovvie. Chi lo finanziava era la Provincia di Milano e la fine dell'ente porterà con sé inevitabilmente la chiusura del museo. Forse era il caso di pensarci prima e di capire che oggi, ma anche ieri, queste operazioni non possono stare in piedi solo con i soldi pubblici. Il sindaco Trezzi fa delle proposte di soluzione inaccettabili perché arriva a ipotizzare lo spostamento delle mostre a Milano, riducendo la sede di Cinisello ad archivio.
Museo di Fotografia Contemporanea: chiuso da gennaio 2015?
Le Istituzioni chiamate a impegnarsi su
una proposta di rilancio
Dopo 10 anni di attività, il Museo di
Fotografia Contemporanea rischia la chiusura. Dal 1° gennaio 2015 verrà a mancare
uno dei partner della Fondazione Museo di Fotografia Contemporanea,
la Provincia di Milano, lasciando il Museo senza le risorse
economiche necessarie per la sopravvivenza. Non solo, già negli
ultimi mesi del 2014, non è chiaro se la Provincia sia in grado di
onorare i suoi impegni.
Il Sindaco del Comune di Cinisello
Balsamo Siria Trezzi e l'Assessore alla Cultura Andrea Catania
lanciano l’allarme e chiedono pubblicamente il sostegno di Comune
di Milano, Città Metropolitana, Regione Lombardia e Ministero dei
Beni Culturali per assicurare un futuro.
"Non è più tempo di parole e
generici interessamenti – dichiara Siria Trezzi - Il Comune di
Cinisello Balsamo non può da solo di farsi carico di un’istituzione
che, senza un intervento forte, non riuscirà a superare il 31
dicembre 2014. Occorre salvaguardare questo importante patrimonio
culturale di valenza nazionale e garantire risposte al personale
impiegato.
In questi mesi ho segnalato più volte
alle istituzioni la situazione di emergenza e chiesto ripetutamente
che si aprissero tavoli di confronto, ma nessuna risposta è mai
arrivata. Ora chiedo un impegno ufficiale e pubblico per evitare che
questa esperienza si consumi nel silenzio e nell'indifferenza”.
Continua il sindaco: "Quello che
chiedo ai diversi livelli istituzionali è di aprire immediatamente
un tavolo di confronto per costruire insieme nuove prospettive di
governance del Museo che possano essere messe in campo a partire dal
1° gennaio 2015. Non si tratta solo di colmare un vuoto, ma di
potenziare il quadro istituzionale che regge la gestione e le
attività attraverso la partecipazione diretta di Città
Metropolitana, Regione Lombardia (della quale il Museo conserva da
sempre tre importanti fondi fotografici e circa 10.000 libri), Comune
di Milano e che abbia il sostegno del Ministero per i Beni e le
Attività Culturali e il Turismo".
Per far convergere l'interesse delle
figure istituzionali, il Sindaco Trezzi e l'Assessore Catania
avanzano una proposta di rilancio che prevede uno sdoppiamento
funzionale del Museo: la sede storica di Villa Ghirlanda Silva come
sede legale-amministrativa, centro studi, luogo di conservazione e
catalogazione grazie alla presenza degli archivi climatizzati e della
biblioteca specializzata; lo Spazio Oberdan come sede milanese nella
quale offrire al pubblico mostre, conferenze, presentazioni e
convegni.
Un disegno in linea con quanto
contenuto nella proposta di legge affinché il Museo venga dichiarato
nazionale presentata in questi giorni alla Camera dei Deputati
dall’On. Daniela Gasparini - ex sindaco di Cinisello Balsamo che
ha dato avvio al Museo - insieme ad altri parlamentari dell’area
metropolitana On. Ezio Casati, Eleonora Cimbro, Paolo Cova, Emila
Grazia De Biasi, Emanuele Fiano, Daniela Gasparini, Francesco
Laforgia, Simona Malpezzi, Michela Marzano, Matteo Mauri, Franco
Mirabelli, Vinicio Peluffo, Barbara Pollastrini, Lia Quartapelle.
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