Ho ricevuto dal Partito Democratico padernese questo comunicato che informa sull'incontro che si è tenuto martedì a Senago avente per oggetto le vasche di laminazione delle piene del Seveso che Regione Lombardia vorrebbe realizzare nei territori di Senago, Paderno Dugnano e altri comuni dell'asta del fiume.
Un progetto discutibile perché è di carattere emergenziale, perché coinvolge comuni come Senago che non sono rivieraschi del Seveso, ma attraversati dal canale scolmatore, e infine perché il progetto vasche viene spacciato per la soluzione definitiva del problema.
Siamo alle solite, Regione Lombardia non investe un euro nel risanamento del fiume e del territorio che vi riversa le sue acque nere e bianche, ma impone ai comuni di farsi carico di una non soluzione che si risolve nella creazione di laghi di acqua sporca, una sorta di discarica permanente di liquami inquinati.
Si è svolta ieri, presso la Villa Sioli a Senago, la conferenza stampa
del Partito Democratico sul sistema di vasche di laminazione che la
Regione Lombardia vuole costruire lungo l’asse del Seveso e canale
scolmatore CSNO al fine di ridurre l’impatto delle ricorrenti piene
del fiume, soprattutto sulla zona nord di Milano.
Presenti
L’onorevole Eleonora Cimbro, il Sindaco di Senago Lucio Fois, Il
responsabile provinciale del PD sui temi ambientali Luca Elia, i
coordinatori cittadini del PD di Senago, Bollate e Paderno Dugnano,
Mozzi, Torri e Figus.
I
promotori si sono detti consapevoli che la situazione di allagamento
della zona di Niguarda vada affrontata e che si debba salvaguardare
il parco del Ticino dall'afflusso delle acque inquinate del Seveso
attraverso il canale scolmatore.
Ma
proprio per questo si ritiene prioritario il disinquinamento del
Seveso, con un piano regionale attraverso il contratto di bacino,
analogamente a quanto fatto con successo sull'Adda, ed una serie di
azioni di sostenibilità ambientale e non il continuo ricorso a opere
in chiave emergenziale.
Il
Seveso deve diventare una risorsa per i territori che attraversa.
Si
continui quindi, come si è solo recentemente cominciato a fare, con
una diversa strategia di apertura del canale scolmatore CSNO e
vengano eliminate le strozzature portandolo tutto allo stesso calibro
al fine di svolgere il suo compito in modo più efficiente che nel
recente passato.
Si
operi a livello regionale, sui comuni dell'asse del Seveso, affinché
vengano gestite separatamente le acque bianche, le acque nere e le
acque meteoriche, depurando le acque nere e gestendo in modo
sostenibile le acque meteoriche che devono restare nei territori di
caduta attraverso la ripermeabilizzazione del suolo, l'inverdimento e
- al limite - attraverso pozzi perdenti, diminuendo così il
contributo di acque al Seveso, soprattutto il contributo di acque
inquinate.
La
stessa città di Milano però corregga le inefficienze della propria
rete fognaria.
Si
agisca infine in modo più efficace contro chi inquina in modo
illegale, aumentando i controlli e gli interventi.
Questi
interventi, fatti insieme, renderebbero inutile il ricorso alle
vasche di laminazione che invece, in assenza di questi,
diventerebbero rapidamente vasche di decantazione per fanghi e
inquinanti vari, con costi altissimi di manutenzione e deperimento
delle aree di afferenza, su gli unici territori che hanno gli spazi
per contenerle, quelli appartenenti ai comuni più virtuosi, quelli
cioè che meno di altri hanno consumato suolo. E' anche una questione
di giustizia.
Non
vogliamo le vasche e non vogliamo il continuo ricorso alle opere di
carattere emergenziale. Vogliamo
una seria politica per il territorio.
5 commenti:
Questo problema delle vasche di laminazione è passato sotto traccia,ma si trascina da tempo.IL nostro sindaco se non erro prima ha cercato di scaricarle a Senago poi siccome è emergenza regione comanda lui esegue Concordo con i contenuti dell'articolo basta emergenza con soluzioni devastanti..maria
Quella dell'allargamento del canale scolmatore è una grossa bufala ( href="http://sinistrasenago.wordpress.com/2014/02/05/la-bufala-del-canale-scolmatore/">leggi qui) che non potrà mai essere realizzata.
Un liberal concorda pienamente,e poi si dice che c'è poco lavoro ce ne sarebbe anche troppo.
pierino favrin
A MIlano invece di far funzionare la rete fognaria vogliono riesumare dopo 60 anni la fogna a cielo aperto che erano i navigli, buttando all'aria la città e spacciandolo per rispetto della storia. Invece di scimmiottare Amsterdam, dovrebbero ricordare che Vienna costruì la Ringstrasse demolendo i bastioni
Questo anonimo si aggira tra i blog locali, mostrando a ogni commento sempre maggior ignoranza sul tema dei navigli. Difatti non sa che i navigli attuali non ricevono più gli scarichi fognari come i vecchi e quindi la riapertura dei navigli quando sarà prevederà la stessa cosa per il pezzo di naviglio interno che verrebbe riaperto. Adesso aspettiamo il prossimo commento sui blog locali, magari per dire che i navigli riaperti porteranno alla conquista aliena della terra o alla morte dei primogeniti. Seguito dal solito esempio viennese che funge da firma.
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