Ricevo da Gianni Rubagotti questo intervento che riguarda le vie d'acqua e la loro possibile utilizzazione (nella foto prove di navigazione sul Villoresi).
Ps. Molti lettori quando 10 giorni fa ho comunicato la mia intenzione di chiudere il blog mi hanno chiesto di lasciarlo aperto come memoria, luogo di scambio di opinioni, idee e progetti. Per ora Gianni Rubagotti e Gianfranco Massetti ne hanno approfittato. Li ringrazio e invito anche tutti gli altri a farlo.
Cosa c'entra l'Expo con Paderno
Dugnano? Cosa c'entra una manifestazione che si svolge a Milano con
la nostra città?
Il punto è che l'Expo non si svolge
solo a Milano, il polo fieristico di Rho ne sarà uno dei cuori,
forse il più importante e questa città è a un passo da Paderno con
cui convive da quest'anno nel progetto Supermilano .
Rho è così importante che è
coinvolta in uno dei più grandi investimenti è la via d'acqua che
dovrebbe collegare il Villoresi e la Darsena, presentato in questo
video trionfale sul sito dell'Expo. Il nome via d'acqua fa pensare a una
via di comunicazione, non su asfalto ma su acqua: insomma un nuovo
naviglio che nella Darsena incontra il Grande e il Pavese e il sud
agricolo di Milano.
Ma allora perché Salviamo il Paesaggio
si sta mobilitando contro questo progetto tanto da invitare a inviare
mail dal suo sito e perché il comitato Milanosimuove 2.0
che pure aveva promosso un referendum cittadino per scoperchiare i
navigli si oppone?
Perché la via d'acqua è un
costosissimo progetto che:
1 non è una via, non è navigabile, è
solo un ruscello d'acqua il cui utilizzo dopo l'Expo è pieno di
dubbi
2 in alcuni parti questo ruscello verrà
"tombinato", cioè passerà sottoterra, dato che passa in
zone densamente abitate: insomma più che un naviglio una fogna.
E pensare che forse un naviglio noi ce
lo abbiamo sottocasa, senza bisogno di espropri o tombinature, come
suggerisce il titolo di un bel libro disponibile nella biblioteca
comunale, "Il Villoresi : l'ultimo naviglio" di Giorgio
Bigatti
Il Villoresi sembra un'opera pensata
per il tema dell'Expo: è stato realizzato nell'800 per combattere la
povertà di raccolti del NordMilano, causata dal suo terreno povero
d'acqua e argilloso (non a caso l'industrializzazione ha fatto forte
presa qui). Forse non è fuori luogo che aiutasse in questo modo a
combattere se non la fame la malnutrizione, passando da campagne
non lontane da quelle bergamasche dove in quel periodo mieteva
vittime la pellagra, dovuta proprio a questo problema.
Ma se scartiamo il trasporto per motivi
lavorativi un percorso che bagna perle come Villa Litta a Lainate,
Villa e Viale Bagatti da noi e passa vicino a Villa Arconati avrebbe
sicuramente forti potenzialità turistiche, magari proprio per i
visitatori dell'Expo.
So che da alcune righe i pochi lettori
che non se ne saranno andati mi stanno dando del pazzo: invito questi
coraggiosi rimasti a leggere questo recentissimo articolo
http://www.legnanonews.com/news/1/14516/
che parla del "Successo per le
“prove tecniche di navigazione” del Canale Villoresi nella tratta
compresa tra Arconate e le Dighe di Panperduto"
"Ci sono tutti i presupposti
perché la navigazione turistica possa essere varata anche lungo il
Canale Villoresi” ha dichiarato il presidente dell’ET
Villoresi Alessandro Folli.
Forse i navigli non bisogna inventarli,
ma imparare a riconoscere quelli che ci sono già.
Nessun commento:
Posta un commento