Idee per una sinistra d'altri tempi...futuri?
Rompo io il ghiaccio con un post,
sperando che da qui parta un dibattito che mi sembra non sia mai nato in
città. Tra un anno si vota a Paderno Dugnano e in una
qualche maniera una sinistra ci sarà. Per fare cosa? Quale
alternativa verrà offerta alla cultura della giunta Alparone, uomo
politico notoriamente vicino al mondo cattolico e a Comunione e
Liberazione?
Ci sono alcuni temi che in altri paesi
trovano cittadinanza a sinistra e proposte che sono state realizzate
non in Nordeuropa ma in città governate dal centrosinistra in
Italia.
Li elenco sperando che il dibattito che
non ho visto decollare sue queste cose (ma forse anche su altre
proposte) a sinistra si apra almeno qui:
Registro delle unioni civili
Molti giovani non si sposano, per
mancanza di convinzioni religiose, per mancanza di soldi, per paura
di affrontare un divorzio di 3 anni che ha costi tremendi. Altri
giovani non formalizzano la loro unione perché non è consentito
dalla legge: parlo ovviamente delle coppie omosessuali.
Figuriamoci poi se si parla di welfare:
il Fondo Famiglia Lavoro delle Parrocchie cittadini è un'opera
meritevole ma se una coppia eterosessuale sposata in chiesa ha
qualche speranza di accedervi se entrambi persono il lavoro la vedo
molto dura che una coppia di persone dello stesso sesso che perdono
entrambe il lavoro possano accedervi.
A questo deve dare qualche risposta un
ente laico come il Comune, e un registro che riconosca queste unioni
almeno per quello che può fare il Comune può dare una mano.
Attenzione, stiamo parlando di qualcosa
che è stato fatto a 2 passi da noi, a Milano, dalla giunta Pisapia.
Chi non ci crede vada pure a questo
link del sito del Comune
E' stato fatto nella vicina Cinisello,
non essendoci una legge nazionale non ha valore ma è un segnale
importante verso le tante famiglie che hanno persone anziane che
chiedono di morire con dignità. Potete consultarlo a questa pagina
Zona a luci rosse
La risposta di questa amministrazione
alla prostituzione di strada è stata una multa di 500 euro per
prostitute ed avventori (vedi qui). Evidentemente si pensa che basti una
multa a cancellare un fenomeno antichissimo invece di legalizzarlo
come ha fatto la Germania che l'anno scorso ha ottenuto dalle tasse
versate dalle prostitute una cifra pari alla nostra IMU sulla prima
casa (4 miliardi).
Una posizione così inadeguata che in
realtà proprio nel centrodestra ci sono voci diverse sul tema (Boni
della Lega ha apertamente detto di essere per la legalizzazione della
prostituzione).
Un comune ovviamente non può
contraddire le leggi nazionali, ma a Napoli, il sindaco De Magistris, ha avviato un
dibattito sulla possibilità di avere zone a luci rosse non solo per
consentire l'esercizio più regolamentato della prostituzione ma
anche per offrire alle giovani coppie la possibilità di avere spazi
economicamente accessibili per l'intimità a fronte di un mercato
della casa che non consente loro di avere un domicilio privato
(tradotto, devono stare a casa dei genitori).
Chiuderei con il tema della Narcosale
e della riduzione del danno sulle droghe, che diventa oramai una
preparazione per la legalizzazione che pare oramai imminente. Infatti
negli Stati Uniti due Stati hanno pienamente legalizzato la marijuana,
traendone tra l'altro profitti che stanno interessando gli
investitori di Wall Street e ben 18 Stati ne hanno legalizzato
l'uso terapeutico come spiega questo articolo del quotidiano il fatto
e quindi è oramai solo questione di tempo
che anche il nostro Paese, che vede per la prima di volta in Parlamento una forza
politica ufficialmente antiproibizionista (il Movimento 5 Stelle) che
ha preso il 25% dei voti, si avvi, pessimo ultimo, ad adeguarsi.
Il progetto delle Narcosale era stato
auspicato da Chiamparino a Torino ed è stato proposto anche alla
attuale giunta torinese, si tratta di strutture in cui i
tossicodipendenti possono usare la sostanza sotto costante controllo
medico, il che riduce notevolmente il rischio di overdose oltre che
di infezione, e facilita, eventualmente, l'aggancio del
tossicodipendente che intende entrare in terapia da parte dei servizi
preposti.
E' possibile un dibattito cittadino su
questo tema e sulla politica di riduzione del danno in generale?
Gianni Rubagotti
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