E' tregua. In Palestina tacciono (pare)
le armi dopo una settimana di bombardamenti, attentati, uccisioni
"mirate" di leader militari di Hamas e più indiscriminate di
civili palestinesi, uomini, donne e bambini (oltre 100 i morti e circa mille i feriti).
In questo articolo firmato dall'inviato
Antonio Ferrari, il Corriere della Sera di oggi cerca di spiegare ai
lettori italiani chi ci ha guadagnato dalla conclusione momentanea di
questa ennesima, piccola guerra diseguale. Il giornalista tenta di dimostrare l'indimostrabile, cioè
che ci sono dei "vincitori" in questa insensato e
insostenibile conflitto. Comincia col dire che ha vinto Obama perché
è riuscito a convincere il leader egiziano e fratello musulmano,
Morsi, a fare da garante della tregua. Prosegue dicendo che anche il
presidente israeliano Benjamin Netanyahu ci ha guadagnato perché ha
potuto rinsaldare i rapporti con Obama, guastati dal suo aperto
appoggio allo sfidante Romney. Inoltre, grazie all'iniziativa diplomatica
americana, da oggi può riprendere il dialogo con un leader
egiziano "moderato" per ottenere che egli impedisca il traffico di armi
verso la Striscia di Gaza e protegga il trattato di pace di Camp
David, che qualcuno vedeva ormai messo in mora.
Altri vincitori, ovviamente, sarebbero i fondamentalistidi Hamas che, secondo Ferrari, guadagnano su tutti i piani: militare, perché hanno dimostrato di poter colpire con i razzi le più grandi città israeliane; politico, perché sono stati legittimati dall'intero mondo musulmano, e ora sicuramente sono meno soli; economico, perché oltre ai soldi dell'emiro del Qatar (400 milioni di dollari) vedranno aprirsi i varchi verso il mondo esterno, che prima erano chiusi; strategico, perché Hamas è diventato un punto d'incontro nel conflitto tra sunniti e sciiti. Hamas è sunnita, ma è sostenuto da sempre (con armi e denaro) dall'Iran sciita.
Altri vincitori, ovviamente, sarebbero i fondamentalistidi Hamas che, secondo Ferrari, guadagnano su tutti i piani: militare, perché hanno dimostrato di poter colpire con i razzi le più grandi città israeliane; politico, perché sono stati legittimati dall'intero mondo musulmano, e ora sicuramente sono meno soli; economico, perché oltre ai soldi dell'emiro del Qatar (400 milioni di dollari) vedranno aprirsi i varchi verso il mondo esterno, che prima erano chiusi; strategico, perché Hamas è diventato un punto d'incontro nel conflitto tra sunniti e sciiti. Hamas è sunnita, ma è sostenuto da sempre (con armi e denaro) dall'Iran sciita.
E questa intricata trama di possibili alleanze e accordi che in Medio Oriente durano lo spazio di un mattino, l'inviato del Corriere la chiama "vittoria", forse fuorviato dai festeggiamenti inscenati
dai miliziani palestinesi di Gaza dopo l'annuncio della tregua. I
semplici cittadini che vivono nella striscia maledetta (un campo di
battaglia storico dai tempi dei Faraoni e degli Hittiti) probabilmente
non sanno niente di tutti questi retroscena politico diplomatici.
Sanno solo che per loro da oggi e non si sa per quanto, il futuro
forse non sarà sotto le bombe. La "vittoria", cioè questa
fragile tregua, il popolo palestinese l'ha pagata, come sempre, col
suo sangue e probabilmente ne avrebbe fatto volentieri a meno.
1 commento:
non è che che si stanno facendo le prove generali di una guerra vera,come è successo con la guerra civile in spagna 1936-1939.Oppure che si stia crando un casus belli
come è successo coll'attentato all'arciduca Francesco Ferdinando d'Austria Ungheria che ha scatenato la prima guerra mondiale.
14 milioni di morti tra militari e civili.
L'Iran è il vero problema. Risulta essere ad un passo dal costruire le sue due prime bombe atomiche e Israele è determinato ad impedirlo
Io non sono per niente tranquillo anche perchè finalmente sono in procinto di diventare nonno.
Altro che vincitori e vinti
pierino favrin
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