domenica 8 maggio 2011

Videopoker a Paderno Dugnano, segnale di degrado criminale

Oggi la stampa ha dato notizia dell’ennesima “spaccata” in un negozio della città, un'azione criminale che nessuna "sicurezza partecipata" fatta solo con passerelle mediatiche nei quartieri potrà mai impedire. 
Il furto con scasso è avvenuto a Palazzolo: dei ladri hanno rubato un’auto, con questa hanno sfondato la serranda di un bar per rubare quattro macchinette del videopoker. I proprietari del locale esasperati hanno detto: “Basta, non le terremo più perché attirano solo i delinquenti”. 
Giusta osservazione. Il videopoker infatti è un settore di business "criminale" in sé, perché sfrutta biecamente i malati di gioco compulsivo, un affare che in Italia viene spartito in parti molto diseguali tra gli esercenti, lo Stato che incassa il 10% sulle giocate, e un gruppo di concessionari del gioco tra cui alcuni soggetti ben poco trasparenti, con sedi in Lussemburgo, Svizzera, Londra, sui quali indaga la Direzione Nazionale Antimafia. Nel giro della gestione delle slot machine, infatti, c’è anche la mafia che grazie alle macchinette taglieggia i proprietari dei negozi e si impadronisce di molti bar. Insomma sono uno strumento usato dalla criminalità e un tracciante della sue penetrazione sul territorio.
Giovanni Giuranna sul suo blog ha fatto una proposta che a mio avviso andrebbe presa sul serio: “Per valutare l'incidenza del fenomeno dei ‘giochi d'azzardo legali’ sul nostro territorio sarebbe interessante effettuare una mappatura relativa a Paderno Dugnano e ai Comuni vicini – scrive -. Contemporaneamente sarebbe doveroso informare la cittadinanza che questo è uno dei settori a "rischio-mafie" sul quale occorre tenere gli occhi aperti. Il Comune di Paderno Dugnano ha voglia di fare un lavoro serio contro l'economia criminale oppure no?”. Domanda che va ripetendo da mesi senza ottenere risposta.

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