lunedì 22 settembre 2014

Giuseppe Asti (Tagliabue Spa) convocato in Procura per Expo

Il mio pettirosso da combattimento oggi è venuto sul balcone a cinguettarmi questa succosa notizia pubblicata da Repubblica, inserto milanese, il 20 settembre 2014. 
La notizia è relativa un importante personaggio padernese, esponente dei "poteri forti" della città (sostenitore di Alparone), convocato in Procura a seguito dell'inchiesta su Expo.
Si tratta di Giuseppe Asti, lo stesso imprenditore titolare del cosiddetto "AT6", unico piano attuativo adottato un mese prima delle elezioni amministrative (l'area era agricola ed era dentro il Parco Grugnotorto, ma col nuovo Pgt voluto da Alparone è stata tolta dal parco per consentire la costruzione di un capannone) approvato in gran fretta dall'Amministrazione Comunale? Sì,è proprio  lui.
Non è per caso il Sig. Asti anche uno dei potenti finanziatori della campagna elettorale di Alparone? Questo il pettirosso di preciso ancora non lo sa, ma non sarebbe difficile scoprirlo consultando le dichiarazioni obbligatorie (credo presso il Collegio regionale di garanzia della Corte d'Appello o richiedendolo al Sindaco di Paderno :"dati sui singoli eletti"..). 
Di seguito l'articolo di Repubblica. A qualcuno della minoranza eletta in Consiglio Comunale l'argomento interessa?

Un manager delle Vie d'acqua ascoltato in procura dal pm
Dopo l'iscrizione nel registro degli indagati di Antonio Acerbo, responsabile del Padiglione Italia, dimessosi due giorni fa da commissario delegato per le Infrastrutture di Expo, è comparso ieri in procura Giuseppe Asti, a.d. di Tagliabue spa, una delle società che — nell'associazione temporanea d'imprese con Maltauro — ha vinto l'appalto di Expo per le "Vie d'Acqua". 
Accompagnato dal suo legale, Giuseppe Fiorella, l'imprenditore è rimasto davanti al pm Claudio Gittardi (titolare dell'indagine insieme al pm Antonio D'Alessio) e agli investigatori della sezione di polizia giudiziaria della Guardia di Finanza per circa un'ora e mezza. Secondo l'accusa, l'appalto sarebbe stato pilotato a favore del gruppo d'imprese guidato da Maltauro, in cambio di presunte tangenti. Mercoledì scorso i finanziari avevano proceduto a perquisizioni negli uffici della Tagliabue, oltre che nella sede della Maltauro a Vicenza e del campo base di Expo, a Mazzo di Rho.

Nessun commento: