Come i miei lettori sanno essendo
costretto quasi sempre in casa mi dedico a ripassare a fondo la mia Billy
per scoprire libri o mai letti o letti frettolosamente anni fa che
meritano una più attenta rilettura.
Così ho scoperto un libro tolto
dalla biblioteca di mio padre che avevo scorso velocemente molti
anni fa che merita una recensione e una segnalazione.
Cos'è stata davvero la Resistenza e
quale enorme importanza ha avuto per il nostro Paese? Ce lo spiega
in modo chiarissimo grazie al linguaggio giornalistico che gli era
proprio, Giorgio Bocca, partigiano di Giustizia e Libertà, che in
veste di storico nel 1966 pubblicò con Laterza "Storia
dell'Italia Partigiana", un testo che giudico fondamentale per
capire come in soli 20 mesi un Paese e un popolo, guidato da
avanguardie eterogenee, poco collegate tra loro e uscite da culture
politiche ed esperienze diversissime (comprese quelle delle
organizzazioni giovanili fasciste) abbia potuto insieme: liberarsi
dall'occupazione tedesca, sconfiggere e schiacciare definitivamente
il fascismo repubblichino, stato fantoccio voluto da Hitler per
coprire le spalle al fronte Sud del suo esercito, preparare la
trasformazione della forma Stato, da monarchia a repubblica
democratica parlamentare, con le sue nuove istituzioni, la nascita e
il consolidarsi dei nuovi partiti politici. Il tutto nato dalle
discussioni presso il fuoco dei bivacchi persi delle montagne madri
dove i partigiani erano saliti in armi subito dopo l'8 settembre per
costituire i primi nuclei di resistenza. Da soli, dal momento che
l'Esercito regio di origine aristocratica e borghese aveva subito
rifiutato il contatto e la collaborazione con il popolo preferendo
arrendersi vergognosamente al nemico "in divisa".
La sera del 10 settembre dopo che il
"Tutti a casa" aveva svuotato le caserme e ogni soldato
aveva venduto quello che aveva per mettersi in borghese e scappare, un
comunicato del Comando Supremo Tedesco affermava "Le forze
armate italiane non esistono più". Ma si sbagliava, i tedeschi
avevano scambiato la fuga degli ufficiali per la disfatta della
Nazione. Nel vuoto delle caserme abbandonate di Cuneo la stessa sera
si vedono ombre lunghe che scivolano lungo i muri per raggiungere le
armerie e svuotarle: sono gli amici di Duccio Galimberti che
riempiono un carretto di armi, munizioni ed esplosivi per salire
verso i primi rifugi della Val Grana. E qualcosa di simile era
accaduto in ogni città italiana dove erano nati Comitati di
Liberazione ben presto costretti alla clandestinità.
Quanti sono i primi soldati della nuova
Italia? Il 18 settembre erano già nate: 4 bande in Liguria, 21 in
Piemonte, 4 in Lombardia, 8 in Veneto, 1 in Emilia, 2 in Toscana e 4
nelle Marche tra cui un gruppo di circa 200 tra sbandati e partigiani
sopra Ascoli Piceno, di cui 50 pronti a combattere, 2 gruppi in
Abruzzo. In tutto la Resistenza armata può contare su 1.500 uomini
circa, 1.000 al Nord di cui la metà in Piemonte che sempre più si
qualificherà nei mesi successivi come la "Vandea partigiana"
contro la quale si concentrerà la repressione fascista che si
dispiegherà solo dopo la liberazione di Mussolini e la nascita
della RSI.
Il 19 settembre con la strage di ebrei
rifugiati a Meina sul Lago maggiore e quella di Boves, distrutta e
incendiata casa per casa, tedeschi e fascisti faranno la loro
sanguinosa dichiarazione di guerra alla Resistenza, una dichiarazione
di guerra totale alla quale la risposta non poteva che essere "senza
tregua" contro il terrore nero. La Resistenza che nasce è
destinata alla ferocia, perché a fronte del terrore diventano feroci
anche i mansueti.
Il libro descrive lo sviluppo di
questa guerra feroce, raccontando anche chi erano i nemici, nazisti
soprattutto fascisti che i partigiani hanno sconfitto: le formazioni
regolari dell'esercito repubblichino che avrebbe voluto distinguersi in quanto militari dalle milizie politiche del partito fascista pieno zeppo di ex
squadristi e ras di provincia emarginati per 20 anni dal regime e
assetati di vendetta, e dalle bande di torturatori sadici delinquenti
come la Muti autori di feroci delitti. Alle quali i partigiani delle
città, soprattutto Milano e Torino rispondono con la creazione dei
GAP perché al terrore fascista si opponga non solo in montagna, ma
anche nelle città, la guerra partigiana.
Importanti i capitoli sulle occupazioni
partigiane del territorio la più famosa delle quali è la
Repubblica della Val d'Ossola che ha consentito una prima esperienza
di "governo" combattente, mentre nelle città i politici
del CLN sono impegnati a respingere i tentativi di rilancio
monarchico appoggiato dagli alleati, soprattutto inglesi.
Il libro della mia edizione (Euroclub)
ha 651 pagine e si conclude con il capitolo la Resistenza incompiuta
il cui ultimo titolo è "Un lavoro da continuare" nel quale
si osserva giustamente che "la Resistenza da sola non poteva
rigenerare un Paese degradato da un malgoverno secolare". A
impedirla tante ragioni: la guerra fredda seguita alla spartizione del
mondo tra le due superpotenze vincitrici, ovviamente, ma anche
(soprattutto) la scarsa qualità delle classi dirigenti politiche italiane
del dopoguerra. Negli anni 60 Norberto Bobbio affermava: "Il
Paese non è diventato moralmente migliore come noi speravamo"
e la classe politica si è rivelata totalmente diversa da quella che
aveva fatto la Resistenza. Noi tutti lo vediamo ogni giorno da 50
anni: parte dei politici attuali sono individui faziosi,
meschini, corrotti e corruttori, moralmente indegni, desiderosi solo del potere
grande piccolo, anzi più piccolo che grande, adeguato alla loro
miserabile statura morale e umana.
Nonostante ciò la Resistenza resta
come un pilastro positivo della Nazione i cui ideali non sono spenti, ma "incompiuti" e vanno tenuti sempre vivi per continuare ad alimentare speranze e
suscitare ansie ed energie di rinnovamento. E' stata, scrive Bocca,
"la stagione migliore della nostra vita" e sempre lo sarà.
L'ANPI di Paderno Dugnano ha uno stand
alla festa dei pescatori di Paderno (Parco Toti), aperto ieri che offrirà
materiale sulla Resistenza ai Cittadini oggi 30 e domani 31.08.2014.
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