lunedì 2 dicembre 2013

Rho-Monza, sondaggi e paure

Il Comitato per l'Interramento della Rho-Monza ha denunciato, tramite il blog La Scommessa, quello che ritiene "un fatto gravissimo", cioè un sondaggio in corso, commissionato (non si sa bene da chi) a Lorien Consulting, società specializzata in queste rilevazioni, finalizzato a indagare le opinioni dei cittadini padernesi in merito al progetto di riqualificazione della Rho-Monza.
Gli esponenti del Comitato bollano l'iniziativa, che coinvolge un campione statistico di circa 400 persone, come "un'infamia" e accusano, ma non ne hanno le prove, la Regione Lombardia di averlo commissionato e pagato con soldi pubblici, mentre la società Lorien interpellata ha affermato che il suo cliente sarebbe un privato.
I membri del CCIRM leggono la rilevazione, che è stata sicuramente commissionata da un soggetto interessato al progetto, non necessariamente pubblico perché sono molti i privati coinvolti in questo affare a cominciare da Serravalle, come un atto ostile.  Nelle loro dichiarazioni la descrivono come un'attività di propaganda sleale perché le domande sarebbero poste in modo da convincere gli intervistati che la Rho.Monza è utile e conveniente per il territorio e concludono denunciando: la "democrazia si è trasformata in vile marketing"..
Mi sembrano queste preoccupazioni infondate. Nel marketing i sondaggi sono strumenti usati per conoscere le idee dei consumatori e dei potenziali clienti, non per sostenere e diffondere un'opinione o modificare le opinioni consolidate dell'intervistato. Chi denuncia il sondaggio come un atto teso solo a dimostrare la tesi precostituita che i padernesi vogliono la Rho-Monza a 14 corsie per me si sbaglia di grosso. In questi casi per avere una risposta credibile si deve indire un referendum cittadino, non basta fare 400 interviste telefoniche. 
Le denunce però rivelano la grande debolezza e solitudine del CCIRM che teme evidentemente di non essere riuscito a convincere delle sue ragioni i cittadini padernesi. La paura è quella di trovarsi a non avere solidi argomenti da opporre al risultato del  sondaggio se questo dovesse rivelare che la maggioranza dei padernesi non è contraria all'autostrada urbana e anzi la considera un'opera necessaria.
Io credo che si sbagliano ancora una volta. Il sondaggio potrebbe dare infatti risultati molto diversi e inattesi. Ad esempio potrebbe rivelare che i padernesi vogliono la Rho-Monza, ma non il mostro a "cielo aperto" e trovano ingiusto che a subire le conseguenze debbano essere i pochi abitanti dei quartieri attraversati dalle 14 corsie. 
Perché chi oggi demonizza il sondaggio non ha fatto niente nemmeno in questi ultimi mesi per conoscere l'opinione dei cittadini e valutare correttamente le loro idee in merito? Conoscere il loro pensiero, come chiede il committente del sondaggio in corso, avrebbe consentito al Comitato di  studiare e mettere in atto azioni di comunicazione e informazione diverse e più efficaci di quelle attuate.

8 commenti:

Gianni Rubagotti ha detto...

Parlando con un prof universitario di matematica finanziaria padernese mi son sentito dire che esistono le "bugie grandi, le bugie piccole e la statistica".
Cioè la scorrettezza nella raccolta di dati statistici è frequente e voluta.
Basti un esempio: molti vegetariani dicono, anche in libri, che statisticamente chi segue la loro dieta vive di più.
Si dimenticano di dire che i vegetariani sono mediamente più ricchi e istruiti dei non vegetariani e quindi vivrebbero di più comunque.
In particolare sondaggi manipolatori esistono e sono esistiti, come quando sotto elezioni si chiede per chi si vota senza citare tutti i partiti in lizza.
Detto questo lamentarsi da solo non serve a nulla e non è vietato dalla legge fare sondaggi (e in caso farlo così fosse illegale va fatto un esposto non basta un post).

Il CCirm continui a scendere per le strade facendo una raccolta di firme, non via web come quella di un paio di mesi fa ma via carta. Per una petizione non serve nemmeno un autenticatore.

Sarebbe anche l'occasione di informare meglio i cittadini del problema e prepararli meglio ai sondaggi "deviati".

Salvatore Ferrandes ha detto...

Gent.mo Sig. Arcari...
facciamo che ti compri la mia casa davanti alla futura e meravigliosa Rho-Monza, la fai costruire e poi ne parliamo se ti interessa o meno come viene eseguito un sondaggio, se l'autostrada ti passa davanti al balcone o meno (se puoi o meno tenere le finestre aperte ad esempio), se riesci a vendere casa senza che sia svalutata almeno del 40% rispetto al suo valore di mercato.
Perchè ad essere finocchi col culo degli altri sono tutti bravi.
Fai in modo che Serravalle e tutti quegli intelligentoni ci diano il corrispettivo del valore di mercato di casa nostra, noi ce ne andiamo altrove e nessuno si lamenterà più...
Sennò prima di tutto imparate il rispetto per le persone.
Cordialità
Salvatore Ferrandes

carlo arcari ha detto...

Gentile Salvatore, con tutto il rispetto, non capisco il senso del tuo commento.

Anonimo ha detto...

Approfitto, seppur con grave ritardo, di una tregua lavorativa per segnalare che le perplessità del Comitato non riguardano tanto il sondaggio in sè bensì sulla modalità con cui è stato condotto.
La struttura delle domande, a quanto segnalato da chi è stato intervistato, era canalizzata esclusivamente sul progetto a cielo aperto.
Nemmeno se fosse stato intervistato il fondatore del ccirm sarebbero potute emergere le sue perplessità e la sua preferenza all'interramento.
A me sembra un sondaggio non solo gravemente di parte, ma anche offensivo per l'intelligenza delle persone che conoscono, o immaginano, gli elementi minimi per definire il sondaggio veramente tale.
Mi sembra il minimo essere scandalizzati.
Saluti
andrea

carlo arcari ha detto...

Caro Andrea, ti sfugge una cosa. Il committente di un sondaggio lo fa per sapere cosa sanno e cosa pensano gli intervistati di un determinato prodotto o proposta, in questo caso il progetto Serravalle. Le domande poste agli intervistati sono ovviamente quelle che interessano a lui e sulla base delle risposte definirà la sua strategia di comunicazione a sostegno del suo progetto, cioè l'autostrada a cielo aperto. Cosa c'è di strano o inatteso in questo? qual è la perplessità? Serravalle raccoglie informazioni sul gradimento dei cittadini utilizzando questo mezzo, noi possiamo fare altrettanto con un sondaggio che dimostri che i padernesi vogliono l'interramento. Loro suonano la loro tromba, noi la nostra campana.

Anonimo ha detto...

Carlo nell'articolo avevi scritto che "Nel marketing i sondaggi sono strumenti usati per conoscere le idee dei consumatori e dei potenziali clienti, non per sostenere e diffondere un'opinione o modificare le opinioni consolidate dell'intervistato".
Il mio scritto era per evidenziare che purtroppo questo sondaggio è stato svolto in modo molto discutibile ed usato per avallare una tesi precostituita.
Se fosse stato fatto con l'intento di conoscere le idee dei consumatori sarebbe stato più che il benvenuto.
Questo non è certo il modo migliore per favorire lo spirito del sano confronto e dibattito a cui si doveva ispirare l'incontro con Serravalle.
Andrea

carlo arcari ha detto...

Andrea, tu parli di un sondaggio che definisci "discutibile" perché basato su domande "tese ad avvallare una tesi precostituita". Non posso replicare a questa tua affermazione dal momento che né io alla maggior parte padernesi hanno letto le domande incriminate. In ogni caso che Serravalle faccia un sondaggio "di parte" mirato ad ottenere le risposte che gli sono più favorevoli, mi sembra ovvio e legittimo. Al posto di strillare a vuoto perché non rispondere con un sondaggio "di parte" mirato a ottenere le risposte più favorevoli all'interramento? Non è difficile farlo, basta volere..

Anonimo ha detto...

Effettuare un sondaggio "riparatore" non è così facile. Non basta volere, bisogna avere tempo ed energie aggiuntive rispetto a quelle già investite.
Le riunioni di aggiornamento tenute settimanalmente, i presidi, la distribuzione di volantini, la preparazione degli stessi e le modifiche per gli esistenti, la preparazione di comunicati e condivisione/confronto con tutti coloro che vogliono dare un contributo, l'operatività per la creazione del comitato, richiedono ed assorbono energie e tempo.
Considerato che tutto ciò viene fatto da persone o impegnate lavorativamente (anche oltre le canoniche 8 ore) o in pensione, ma con diversi impegni famigliari, alcuni veramente molto pesanti, visite mediche, etc etc., è impossibile considerare ulteriori attività senza richiedere ulteriori sacrifici.
Attualmente l'investimento di tempo non è assolutamente poco.
Inoltre personalmente non credo all'efficacia di un contro-sondaggio di parte. Sarebbe come replicare ad un errore con un altro errore. Senza considerare che in quel caso dovremmo accettare le comprensibili critiche circa la parzialità del sondaggio.
Andrea