martedì 10 dicembre 2013

Primarie PD: "Ho votato Renzi perché voglio vincere"

"Perché ho votato Renzi? Perché mi sono stufato di perdere e voglio provare a vincere". Non occorre essere un esperto politologo per capire le ragioni del plebiscito con il quale domenica scorsa gli elettori del Partito Democratico, dal Nord al Sud, passando per le regioni rosse del rosso più antico e glorioso, hanno incoronato Matteo Renzi segretario del partito del centro sinistra. Basta scendere in strada, entrare in un bar, andare al mercato e chiedere al primo "democratico" che si incontra.
Gli elettori del PD vogliono vincere. Renzi ha promesso di farli vincere e loro hanno detto: ok, proviamo. Semplice no? Come hanno fatto gli elettori di centro destra per vent'anni con Berlusconi. Lui prometteva e loro votavano. Poi magari non manteneva le promesse, ma che importava. Intanto si vinceva, si entrava in Parlamento, in Regione, in consiglio comunale. Qualcuno andava persino a Bruxelles.
Questa è la nuova strategia, questa la nuova politica. Cominciamo a vincere poi vedremo, hanno pensato gli elettori del centro sinistra in Italia e a Paderno Dugnano dove hanno travolto gli iscritti del PD i quali non avevano affatto scelto il sindaco di Firenze, imponendo loro di credere all'uomo del miracolo. Il berlusconismo come si vede non è morto con il tramonto del Cavaliere, perché la sua cultura diffusa dai media ha infettato totalmente anche il popolo di sinistra che ha accettato tutti i suoi schemi: un uomo solo al comando, no al partito pesante degli iscritti, si al partito gassoso degli elettori, il partito del leader carismatico senza identità. Perché questo hanno fatto i partecipanti alle primarie nazionali, non hanno scelto un segretario, ma un leader al quale delegare tutto, linea politica, forma partito, programma. In cambio ovviamente della vittoria.
Cosa comporterà a Paderno Dugnano questo gigantesco cambio di visione e di identità (mutazione antropologica direbbe Enrico Berlinguer) non è ancora chiaro. Il partito degli iscritti non c'è più e quello degli elettori non c'è ancora, anche perchè nessuno sa come si fa a gestirlo e soprattutto a farlo funzionare a livello locale, cominciando magari a vincere le elezioni amministrative del 2014.
Nell'attesa di vederci più chiaro la previsione che mi sento di fare a caldo è che il PD padernese in salsa renziana cercherà di rimandare a dopo le elezioni la inevitabile resa dei conti tra vincitori e vinti. Oscar Figus che è un segretario disponibile a ogni possibile compromesso proverà a tenere insieme tutti: quelli che già scalpitano per fare finalmente accordi ed alleanze con gli elettori più vicini al centro, ma lontani dalla destra (i vincitori) e quelli che invece guardano con preoccupazione alla prospettiva di abbandonare il campo della sinistra (i vinti) alla mercé del Movimento 5 Stelle nel quale sono già confluiti molti elettori ex Verdi ed ex "comunisti" movimentisti. Ci riuscirà?

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Rottamare è un verbo che fino a qualche tempo fa veniva usato solo per la materia inanimata, in particolare per le auto e più in generale per le macchine.
Renzi ha usato questo termine -dal gusto discutibile- perché era assolutamente necessario che qualcuno dall'interno del PD mettesse al centro della discussione l'inadeguatezza di tutta la classe dirigente del Partito, incapace di comunicare, autoreferenziale e subalterna culturalmente alla destra berlusconiana.
Renzi lo ha fatto nel momento più giusto, cioè quando l'allora segretario Bersani stava rinnegando lo spirito maggioritario del partito e la discontinuità del PD con il passato.
Bersani stava cercando- con una generazione di ritardo- quella socialdemocrazia che le maggiori sinistre europee avevano già trovato decenni prima.
In pratica il partito di Bersani si chiamava ancora PD, ma era ormai tornato a fare il partito dei DS o forse addirittura il PDS.

Vorrei il PD ritrovasse quella voglia di essere il partito sognato da Prodi e Veltroni (questi leaders sono gli unici che io non avrei mai rottamato) e credo che Renzi sia la persona giusta per ritrovare i valori fondativi, per provare a rappresentare le istanze di alcune nuove categorie sociali che vanno al di là delle solite rappresentate dalla sinistra, cioè insegnanti, operai e più in generale quella di tutti i lavoratori dipendenti.
Il PD non può essere sempre allineato alla CGIL (e lo dico con rispetto perché io sono iscritto alla CGIL...)

Morale della favola io ho VOTATO CON CONVINZIONE MATTEO RENZI (per le primarie di coalizione avevo votato Puppato al primo turno e Renzi al ballottaggio).

ARIS BARAVIERA, simpatizzante e iscritto al circolo di Paderno.

carlo arcari ha detto...

Aris, sono piacevolmente sorpreso. All'interno del PD di Paderno Dugnano per quattro anni non ti ho mai sentito parlare di politica come hai fatto stasera qui. Non ti ho mai sentito esprimere giudizi di questo genere sul partito di Bersani, sul suo tentativo di ritorno al passato, cioè al proporzionale e alla socialdemocrazia. Non solo tu non ne hai mai parlato nelle riunioni di coordinamento ma nemmeno ho mai sentito altri criptorenziani come te dire cose del genere. Perché le vieni a dire qui a me e perché solo oggi?

Anonimo ha detto...

Se è per questo non mi sentirai parlare nemmeno alle prossime riunioni, perché se non ti ricordi è da mo' che mi sono dimesso dal Coordinamento. Quindi non mi sentivi parlare semplicemente perché io lì non c'ero più.
Fino a quando io lì ci sono stato ho parlato, chi mi conosce sa che non salgo sul carro del vincitore, se è a questo che stai alludendo.
Sono un tuo lettore assiduo, ogni tanto sai che ti scrivo qualche commento, se però preferisci il pensiero unico o se pensi che io non sia degno di esprimere un'opinione allora me ne farò una ragione. Aris

carlo arcari ha detto...

Aris, le tue opinioni sono benvenute, però è davvero la prima volta che le sento. Bersani favorevole alla proporzionale? Mai sentito ne da te né da altri del PD. L'anno scorso Bersani ha affermato: «La nuova legge elettorale dovrà garantire la governabilità, altrimenti sarà uno tsunami sul Paese», lo ha detto da Mestre, aggiungendo: «Se mai qualcuno avesse in testa di andare a un sistema seccamente proporzionale, in una situazione come quella italiana, portando cioè matematicamente il Paese all'ingovernabilità, dovrà vedersela con noi. Su questo saremo fermissimi" (Lettera43). Per quanto riguarda la discontinuità con il PD veltroniano ti ricordo che Bersani proprio con questa linea politica nel 2009 ha vinto le primarie. Cioè ha avuto il consenso degli elettori che oggi hanno cambiato idea e votato Renzi. A mio avviso lo hanno fatto per le ragioni che ho illustrato e che tu non hai confutato. Una domanda: pensi che il PD padernese sulla base della promessa di una promessa di cambiamento generazionale stile Renzi (Efrem al posto di Coloretti ad esempio) avrà maggiori possibilità di vincere nel 2014?

Anonimo ha detto...

Scusami, con spirito maggioritario intendevo dire vocazione maggioritaria: secondo me l’alleanza di Bersani con SEL e Socialisti è stata un grosso errore.
Bersani ha fatto tanti errori, anche grossolani, ma con questo non volevo dire che non era legittimato politicamente.
Nel 2009 Bersani ha tradito lo spirito originario del partito, ma non ha tradito il mandato degli iscritti, su questo non c’è dubbio.

Tante volte ho letto i tuoi articoli su Renzi e mi sono trattenuto dal commentare , anche perché so che tu a volte sei pungente e io non volevo essere attaccato sul piano personale (come piano personale intendo la mia travagliata partecipazione alla vita politica del Circolo), però quando hai scritto che Renzi è stato votato grazie alla voglia di vincere…beh,non ce l’ho fatta più e non ho esitato a esprimere la mia opinione.

Ti assicuro comunque che nei prossimi mesi non mi vedrai salire sul carro del vincitore e posso anche dirti che certamente non mi sentirai pontificare Renzi.
Bisogna però riconoscere che questo “ragazzo” ha avuto un coraggio da leoni (e la sinistra spesso difetta in coraggio) nel portare avanti al sua battaglia!!!!

Ti confesso che a volte ho avuto l’impressione che tu abbia fatto finta di non capire i motivi della battagli politica di Renzi all’interno del PD:

NON ERA GIOVANI VS VECCHI
NON ERA EX MARGHERITA VS EX DS
NON ERA INESPERIENZA VS ESPERIENZA


Per me i motivi della vittoria non sono stati questi:

RENZI NON HA VINTO PERCHE’ GLI ELETTORI DEL PD VOGLIONO VINCERE FACILE
RENZI NON HA VINTO PERCHE’ GLI ELETTORI VOGLIONO ANDARE AL CENTRO
RENZI NON HA VINTO PERCHE’ ADESSO TRIONFA IL POPULISMO


Secondo me Renzi ha vinto perché la gente ha voglia di cambiare, giusto o sbagliato che sia.
Io credo che nei momenti di grandi crisi ,e di grandi cambiamenti, l’esperienza possa rivelarsi un boomerang perché costituisce una barriera di apprendimento nel comprendere i bisogni della società.
Ben vengano quindi i giovani, io purtroppo ho superato i quaranta e non lo sono più. 


Carlo, non ti arrabbiare, sei un uomo di comunicazione e meglio di me conoscerai le teorie tedesche della Spirale del Silenzio, per cui è normale che il consenso possa attirare altro consenso.
Fa parte del gioco. Per un po’ Renzi sarà considerato un mito, poi bisogna vedere se farà la fine di Monti (dalle stelle alle stalle) o riuscirà finalmente ad aprire la stagione delle riforme di questo cavolo di Paese.


Sul Circolo purtroppo io non sono molto aggiornato , però penso che non ci sarà nessuna spaccatura, anche perché non mi risulta che ci siano contrasti laceranti.
Non mi risulta che ci siano due fazioni che si sfidano sul piano dottrinale- stile GUISA vs UGONOTTI- per cui sono convinto che a Paderno non ci sarà nessuna notte di San Bartolomeo .
Del resto la rottamazione padernese non è mai stata messa in agenda, molti renziani di oggi (da Efrem a Casati) erano bersaniani nel 2009 e quini non possono rottamare se stessi .

A parte gli scherzi, a Paderno le cose vanno per gradi e questa è una cosa positiva. A livello nazionale, invece, credo che prima o poi nascerà una nuova forza politica che si collocherà tra PD e SEL.
Prima o poi.


Ciao
Aris







Anonimo ha detto...

Per quanto riguarda Paderno, penso che si possa vincere nel 2014 perchè la competenza nelle nostre fila è sicuramente superiore a quella del centrodestra, e soprattutto perchè è stato fatto un buon lavoro di opposizione. Secondo me però a Paderno si elude il problema circa i numeri della partecipazione alla vita politica. Lo si fa dicendo che tutti i circoli hanno questo problema e che ciò riguarda tutto il Pd a livello nazionale. Forse è vero, ma ci vorrebbero occhi nuovi per guardare anche questo delicato aspetto.

Aris

carlo arcari ha detto...

Aris, il tuo è un grande atto di fede. Io preferisco aspettare i fatti. Tu dici che Renzi è stato scelto dagli elettori non per vincere, ma per cambiare. Bene. aspettiamo e vedremo in cosa consisterà a Paderno Dugnano questo cambiamento.

Anonimo ha detto...

Ulteriore precisazione:

Efrem mi fa notare che nel 2009 stava con Franceschini per le primarie di segreteria,poi nel 2012 ha appoggiato la Puppato per la coalizione e ,sempre nel 2012, al ballottaggio, ha votato Bersani anche perchè Renzi non lo aveva ancora convinto del tutto.

Aris