lunedì 25 novembre 2013

Calderina elettorale: le parole e i fatti

La campagna elettorale a Paderno Dugnano è alle sue prime battute e la giunta di centro destra uscente utilizza la Calderina (che dovrebbe essere il giornale della comunità e non l'house organ di sindaco e assessori) per enfatizzare il poco o niente fatto in questi quattro anni e mezzo di mandato.
Ma pretendere da questi amministratori un po' di correttezza istituzionale e di rispetto delle forme sarebbe troppo. E così l'ultimo numero de La Calderina è usato come un volantino elettorale per comunicare all'urbi e all'orbo (direbbe Montalbano) la magnificenza delle grandi opere del regime (manutenzione delle scuole) e l'impegno inesistente sul fronte sicurezza di questa giunta.
Copertina e due pagine all'interno sono dedicate agli interventi di manutenzione degli edifici scolastici della città. Con la formula del "prima della cura, dopo la cura" vengono presentati con abbondanza di fotografie i risultati dei lavori eseguiti questa estate nelle scuole.
Peccato che alla prova dei fatti questi lavori si siano subito dimostrati poco risolutivi dei problemi di cui gli edifici soffrivano. Nella scuola De Marchi, infatti, nonostante il rifacimento del tetto, piove ancora dentro aule e corridoi come denunciato a settembre e ancora pochi giorni fa dal consigliere Mauro Anelli. Al di la delle parole, come scrive giustamente il sindaco nel suo articolo, contano i fatti e i fatti sono questi: un po' di pioggia e la scuola è allagata.
Il tema caldo della mancanza di sicurezza in città, dimostrata della recrudescenza di furti nelle abitazioni e rapine nei negozi oltre che dal preoccupante crescendo di intimidazioni e attentati, addirittura due contro il Comando della Polizia Locale, viene trattata da Alparone nel suo editoriale banalizzandolo a fenomeno in atto in "qualsiasi comune d'Italia", provocato dalla crisi economica. Insomma, dice il sindaco-farmacista rapinato più volte, mal comune mezzo gaudio. Egli sostiene che Paderno è sicura come qualsiasi altra città. Non ci sarebbe dunque da fronteggiare un'emergenza sicurezza, anche perché, sottolinea, a differenza di altri comuni qui si "investe in sicurezza". L'amministrazione avrebbe quasi raddoppiato i turni serali/notturni della Polizia Locale e organizzato la vigilanza del territorio da mezzanotte alle sei del mattino.  Ma se è così non si comprende l'efficacia di questo aumento di attività della nostra Polizia dal momento che i delinquenti scorrazzano indisturbati più di prima e fanno attentati al comando della stessa vigilanza rimanendo impuniti.
Attentati che, il sindaco afferma chiudendo il cerchio, sarebbero una ritorsione proprio per l'aumento della vigilanza e dell'azione di contrasto dei nostri agenti. Che però non contrastano molto come i fatti, cioè la mancanza di dati qualitativi e quantitativi su questa azione, attestano.
E ha concluso il suo editoriale lamentando, come aveva già fatto l'assessore alla Polizia Locale, Di Maio, la scarsa "partecipazione" dei cittadini a una politica di prevenzione in tema di sicurezza che egli afferma di avere già fatto andando in  giro per i quartieri a dare consigli ai padernesi su come difendere meglio la loro casa e i loro beni.
Che dire, se questo è il tono e il contenuto della futura campagna elettorale della destra non posso che dirmi soddisfatto: ai padernesi basterà leggere la Calderina per rendersi conto da soli che a maggio conviene loro voltare pagina e mettere la città in mano a persone più capaci e ad amministratori più affidabili.

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