venerdì 13 settembre 2013

Paderno Dugnano: altre idee da mettere in comune

Se nella prima parte dell'incontro i temi posti sul tappeto dagli interventi riguardavano il lavoro da creare, la partecipazione, la sicurezza nelle fabbriche e sul territorio, la casa, il bilancio comunale e la difesa del territorio, la seconda parte ha visto emergere altri punti chiave di un possibile programma di governo: il decentramento schiacciato dalla centralizzazione amministrativa, il ruolo di Paderno nella futura città metropolitana milanese, il rinnovamento della politica e il confronto tra partiti e associazioni per un nuovo modello di governo, la necessità di definire una politica che metta al centro i giovani, ma soprattutto un programma, un sogno, una politica nuova per ridare un senso alla città. 

Il tema della partecipazione democratica è stato toccato da Lucio Romani, Consigliere di quartiere a Palazzolo. "Dopo cinque anni di impegno sono molto deluso – ha detto -. La partecipazione non c'è perché la si nega e i problemi che c'erano nel 2009 sono ancora lettera morta. La giunta non ci ascolta, decide di fare e disfare nel quartiere passando sulla nostra testa. Il caso di via Coti Zelati è emblematico. Il salotto di Palazzolo è stato lasciato degradare senza fare alcuna manutenzione e quando la pavimentazione smossa dal passaggio dei mezzi pesanti è venuta via quasi tutta, lo si è asfaltato senza chiedere niente al Consiglio di Quartiere. Fanno così perché invece quando ci consultano, come nel caso di via S. Ambrogio, le nostre critiche bloccano le loro ruspe. Bisogna tornare al Bilancio partecipativo per coinvolgere davvero i cittadini nelle decisioni. Un altro tema importante è quello della Città Metropolitana. Paderno deve dire come intende muoversi nei confronti di questa innovazione, il sindaco del nuovo ente locale deve essere eletto da tutti i cittadini del territorio e non solo dai milanesi. Milano inoltre edeve trasformare i suoi quartieri in Municipi per metterli alla apri con le città dell'hinterland quando si dovrà discutere di trasporti, viabilità, infrastrutture e sviluppo economico".
Del problema della partecipazione alla politica ha parlato anche Paolo Zago. "La società è addormentata dalle oliogarchie e questo sonno delle coscienze risponde ai bisogni delle lobby del potere. Senza un rinnovamento della politica il processo di degrado è inarrestabile a Paderno come in Italia. Solo le associazioni e i partiti insieme possono innescare un processo politico positivo per governare in modo nuovo la città, rileggendo la composizione sociale padernese la futura amministrazione potrà usare positivamente quel 25% gestibile del suo bilancio. Con poco è comunque possibile fare bene se c'è passione e c'è il contatto con la città vera. Rompere la gabbia si può, ma solo rimettendo in moto la politica cogliendo le indicazioni che salgono dal basso verso l'alto. Non è il PGT che trasforma il territorio, sono le persone, le forze dell'economia e della società. Il PGT non legge la società perché è senz'anima. La politica invece può farlo e ridare anima alla città".
Il tema dei giovani e del loro sostanziale abbandono da parte di un'amministrazione che pur avendo un assessore dedicato non ha una politica per questi cittadini, è stato toccato da Giovanna Baracchi, ex consigliera di Quartiere a Dugnano che è intervenuta anche come madre di figli adolescenti ha osservato: "E' impossibile coinvolgerli senza una politica che preveda l'esistenza di centri di aggregazione. Il fenomeno dei 400 giovani che ogni lunedì si addensano senza scopo nella piazza della Biblioteca Tilane è spiegato soprattuto dal fatto che non vengono offerte loro delle alternative da un'istituzione che aveva un centro di aggregazione e l'ha ceduto ai privati. Gli unici centri sociali esistenti in città sono chiusi ai giovani che non hanno altri luoghi che una piazza sulla quale si affaccia un bar per ritrovarsi a "socializzare" non si sa cosa, mentre forse avrebbero bisogno di un luogo dedicato a loro per fare musica, ascoltarla, produrre cultura, fare teatro, ballare".
Oscar Figus, segretario cittadino del PD, intervenuto come cittadino e non come dirigente politico, ha introdotto il tema della visione del futuro. "La città ha bisogno di sogni, progetti e politica. Quando sono venuto a vivere a Paderno la città mi era apparsa ricca di vita civile, di attività economiche, eventi e suggestioni. Insomma, Paderno aveva un senso che oggi ha perduto. Oggi la città non ha autorevolezza verso l'esterno, ma anche verso il suo interno. I cittadini subiscono le scelte amministrative. Attorno a noi le strutture pubbliche vengono cedute: si parla di vendita della piscina, del minigolf, dei campi da tennis. Siamo più poveri e soli. Dalla crisi però si può uscire insieme se le parole d'ordine sono: ascolto (delle proposte), condivisione (prima di decidere) e farsi carico (partecipare per amministrare). Fare insieme vuol dire anche fare rete con le città vicine, ricostruendo gli strumenti della collaborazione lasciati cadere dalla destra. Le linee guida dello sviluppo sostenibile sociale e ambientale dovrebbero ispirarsi a quelle dell'agenda 21. Nella mia idea di città  futura le Consulte sono da recuperare perché sono importanti quanto i Consigli di Quartiere, le cui sedi devono diventare sportelli sempre aperti dotati di strumenti di comunicazione 2.0. Nel 2014 non ci occorre tanto un nuovo sindaco, ma un nuovo progetto o meglio un sogno".
Una città defascistizzata che rifiuta ogni forma di revisionismo storico, difende e sviluppa i primi 12 capitoli della nostra Costituzione, è l'obiettivo dell'ANPI padernese presentato da Rita Magnani. "La città va stimolata in senso democratico - ha detto -, l’ANPI sosterrà proposte progettuali che vanno in direzione della difesa della nostra Costituzione, all’interno della quale, soprattutto nella prima parte, sono contenuti tutti gli aspetti importanti che un buon Comune deve mantenere. L’ANPI si mette a disposizione per progettare ed organizzare culturalmente attività formative sia in funzione della “memoria storica” sia per una prassi “etica” della politica".
Eugenio Marelli ha ricordato i gravi problemi del mondo del lavoro che forse sono più gravi a Paderno che altrove perché qui la deindustrializzazione ha cambiato lo scenario. "Bisogna che l'ente locale faccia qualcosa per attirare di nuovo qui investimenti nel settore industriale.  Questa deve essere la prima voce del programma di una futura amministratore".
Stefano Tibiletti, segretario di Rifondazione Comunista padernese, ha fatto un appello come cittadino: "dobbiamo ripartire dalle cose semplici per sviluppare un nuovo progetto politico, partire dalla sorgente, cioè dalle idee che abbiamo in comune e lavorarci insieme. E sono tante. Se siamo qui è perché abbiamo a cuore il bene della nostra comunità. Chi fa politica a Paderno siamo noi,  per questo dobbiamo unire energie risorse che ognuno di noi può dare. Dobbiamo dimostrare  ai cittadini che è possibile questa unione di forze diverse, ma tese allo stesso obiettivo".
Infine sono intervenuto io (Carlo Arcari) su un tema che mi sta a cuore: la cultura come strumento dell'integrazione e dello sviluppo di Paderno Dugnano. La nostra oggi è una città dove hanno chiuso tutte le librerie e non possiamo più permetterci di assistere inerti a questo declino. 
"La futura amministrazione dovrà avere una grande capacità di lettura della realtà per fare decisivi passi avanti, ma senza un approccio culturale all'innovazione non sarà in grado di cogliere quei segnali positivi che la nostra comunità, pur in difficoltà, comunica. Ad esempio, ci sono piccole imprese che spontaneamente uniscono le forze per partecipare alle fiere di settore muovendosi come l'embrione di un mini distretto industriale. Hanno bisogno dell'accompagnamento e del sostegno dell'istituzione che invece le ignora. Ci sono associazioni che propongono ai giovani dei corsi gratuiti di formazione avviandoli a un percorso professionale, altre invece che cercano di promuovere il territorio valorizzando l'esistenza dei parchi storici, risorsa ignorata dai cittadini, che potrebbero invece costituire la nuova immagine padernese. L'amministrazione attuale non le vede nemmeno, quella futura dovrà invece seguirne da vicino le iniziative, valutare i risultati e sostenere le migliori pratiche, costruendoci sopra dei progetti di sviluppo".



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