mercoledì 31 luglio 2013

Rho-Monza: resistere al golpe d'agosto della destra autostradale.

La strategia con la quale la destra leghista autostradale, che guida la Regione Lombardia, intende chiudere la partita Rho-Monza, senza fare concessioni di nessun genere ai cittadini padernesi è ormai chiarissima. 
Hanno preso tempo nei mesi scorsi ingannando i cittadini con dichiarazioni di volta in volta rassegnate (non si fa più in tempo) o rassicuranti (terremo conto delle indicazioni dei territori) e poi alla fine di luglio hanno improvvisamente accelerato i tempi per portare a casa il risultato prima dell'estate approfittando, da bravi e sperimentati golpisti, del caldo agostano che spopola le città e consente a chi vive nell'aria condizionata dei piani alti di mettere a segno più facilmente i suoi colpi di mano.
Prima, il 25 luglio (data fatidica), la delibera con la quale la giunta Maroni  ha espresso parere favorevole al Ministro dell'Ambiente in merito al progetto Serravalle per la riqualificazione dell'autostrada Rho-Monza a cielo aperto con 14 corsie e ponte aereo alto 80 metri a Paderno Dugnano, adesso la decisione di fissare la riunione della Conferenza dei Servizi per i lotti 1 e 2 (tratto Serravalle) l' 8 agosto, mentre quella per il lotto 3 (Autostrade per l'Italia) il 5 settembre.
Continua coerente a dispiegarsi il piano di battaglia, perché è ormai chiaro che si tratta di una guerra dichiarata ai padernesi, ideato da chi vuole imporre la sua volontà alla nostra città. Anche nella scelta delle due date emerge evidente la volontà di dividere il fronte dei cinque comuni, cosa già apparsa con molta chiarezza nel testo della delibera che per spezzare l'unità dei cittadini promettono qualche concessione in  termini di impatto ambientale a Bollate-Baranzate per isolare e rendere più deboli i padernesi.
A fronte di questa strategia aggressiva e determinata a piegare la resistenza dei cittadini che lottano da 5 anni per l'interramento, non c'è altra strada che rispondere all'aggressione istituzionale con la difesa civile, alla violenza del potere con la resistenza democratica. 
I cittadini dei cinque comuni devono rimanere uniti, oggi più che mai, e chiedere ai loro amministratori, locali e nazionali, di fare altrettanto, dimostrare con i mezzi a disposizione la loro opposizione e la loro determinazione a non farsi piegare, portare la protesta sotto i loro arroganti grattacieli e far capire a lor signori che il golpe d'agosto sulla Rho-Monza non passerà.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao Carlo.
La violenza sfacciata e ignorante, di stampo nazista, contenuta nel documento della valutazione di impatto ambientale adottato dalla giunta lombarda non lascia spazio a nessuna speranza. In un paese civile il paragrafo che parla di noi come meri soggetti da statistica di morte per tumore al polmone non ci sarebbe mai stato, per il semplice fatto che un progetto con quelle caratteristiche sarebbe stato semplicemente cestinato. Qui invece verrà fatto perchè siamo servi e schiavi delle lobbies mafiose degli interessi economici legati alle grandi opere ed al movimento terra. Questo è l'ennesimo favore alla n'drangheta che si fa da queste parti. Altro che "padroni a casa nostra"! un paio di balle!
La cosa più sconvolgente è vedere migliaia di cittadini, che si ritroveranno con case che non valgono più nulla e figli da seppellire magari prima di loro, restare ignavi ed insensibili o decisamente più inclini ad infervorarsi per un un gol fatto in allenamento da un cretino in maglia bianconera (o di altro colore).

carlo arcari ha detto...

Non so chi ha inviato questo commento amarissimo sulla vicenda Rho-Monza perché il messaggio non è firmato. Alle sue considerazioni che sono nel merito condivisibili perché molto realistiche mi sento di rispondere istintivamente così: !Quando il gioco si fa duro i duri devono scendere in campo. Questo non è il momento di piangersi addosso, della depressione e della rinuncia. Questo è il momento della resistenza, cioè della lotta più difficile. C'è chi anonimamente ha reagito in questo senso, facendo striscioni contro "il Mostro" ed esponendoli in città per dire "no". C'è chi li ha fotografati e pubblicati per segnalare la volontà di opporsi al sopruso. C'è infine chi si sta organizzando per far sentire la voce di tutta la città. E' il momento della lotta e dell'unità, non delle recriminazioni e della delusione. Qui o si vince o si perde tutti insieme e Paderno, ne sono sicuro, vorrà vincere.

Anonimo ha detto...

dopo quanto accaduto con il mancato interramento delle ferrovie nord, niente dovrebbe più sorpendermi; invece ogni volta riesco a stupirmi della arroganza ed ottusità del potere politico; l'arroganza di infischiarsene delle istanze di una popolazione, che non si è opposta tout court al progetto, ma ha solo chiesto di eseguirlo con modalità che tenessero conto di interessi diversi da quelli del "vil denaro"; l'ottusità di procedere con un progetto che nascerà già vecchio, superato e insufficiente.
il comitato per l'interramento ha svolto e continua a svolgere un lavoro preziosissimo di opposizione a questo scempio socio-ambientale; è il momento che anche la nostra amministrazione comunale deponga ogni incertezza e dia peso istituzionale alle giuste richieste dei cittadini; diversamente, alle prossime elezioni il sindaco Alparone e il vicesindaco Bogani (di cui ancora abbiamo tutti nelle orecchie lo slogan "o se pasa sota o se pasa no!") possono tranquillamente presentarsi come assenti!

un cordiale saluto
andrea favrin