giovedì 4 luglio 2013

Il nuovo non è a destra

Oggi, sul suo blog, Pippo Civati ha scritto una cosa che non è possibile scrivere meglio. La ripubblico pari pari e la segnalo agli interessati.

Sono anni che la sinistra, per sembrare nuova, va a destra.
Si limita alla critica di se stessa e della propria inadeguatezza, per arrivare, precipitosamente, alla propria negazione.
Con le larghe intese, questa tendenza ha superato i canoni tradizionali: si è cercato di affermare che con la destra ci si deve pacificare, perché ci sono talmente tanti punti in comune, che non ne avete idea.
Della destra non prendete liberalismo e libera concorrenza e conflitto d’interessi e merito, perché la destra italiana, queste cose, non ce le ha. Cavour non abita più qui. Da un secolo e passa.
No, della destra prendete i codici culturali, la comunicazione superficiale, la velocità che supera (di slancio) la complessità. E quel senso di corporazione e di rendita, così nessuno si sentirà messo in discussione.
Prendete il naz-pop così com’è, prendete i modi spicci e un po’ di trasformismo, perché di coerenza non ne abbiamo più bisogno.
Per anni inseguite Casini, poi non c’è più Casini, e allora inseguite Monti, poi non c’è più Monti…
Insomma, tra nuovo e vecchio, non è detto che il vecchio sia di sinistra.
Forse c’è una sinistra più moderna della destra che la vuole archiviare.
Forse è il caso di ricordarselo, ogni tanto: che il nuovo non è a destra.
Bisogna solo avere un po’ di fiducia in se stessi e fare le cose in cui si crede. Fino in fondo.

1 commento:

Gianni Rubagotti ha detto...

Montale, che non a caso fu pubblicato dal Gobetti di Risorgimento Liberale, parlava di chiesa rossa e chiesa nera.

La Chiesa nera italiana, fatta di fascismo (che nasce da una costola della sinistra e non dalla destra storica), clericalismo e interessi corporativi dei "padroni del vapore" ha sempre visto male il liberalismo e anche il liberismo a parte la parentesi di De Gasperi, prontamente chiusa dai suoi compagni di partito.

A sinistra però certe cose non vanno cercate nella chiesa rossa ma nei tentativi dei partiti laici (Psi, PRi, Pli, radicali, verdi etc etc) di smontare il compromesso delle 2 chiese per portare un po' di modernità nel paese (divorzio, aborto, nucleare etc...).

Quanto spazio ha questa tradizione oggi nel PD?
Basti pensare che il nuovo è Renzi che pure apprezzo ma ha radici democristiane.

Prima o poi sarebbe importante chiedersi perché l'Italia rimane in balia di forze politiche oscurantiste nonostante poi la maggioranza della popolazione sia aperta a temi estremi come la ricerca sulle staminali.

Fino a quando non lo si farà la chiesa rossa e quella nera si combatteranno in campagna elettorale per poi mettersi d'accordo in parlamento più o meno apertamente.