venerdì 17 maggio 2013

Paderno domani: una nuova strategia per il centro sinistra

In questi giorni il blog La Scommessa è molto impegnato a cercare di sostenere le flebili voci che dal PD padernese si levano per tentare di segnalare la sua esistenza in vita e la volontà di sollevare l'insegna caduta nel fango con la rielezione di Napolitano e l'avvio del governo Letta frutto dell'abbraccio col PdL.
Il blog dà conto che il PD si è riunito la settimana scorsa con due parlamentari del territorio per spiegare quanto è accaduto a iscritti ed elettori e ascoltare le voci della base. L'unica cronaca del dibattuto uscita dal seminterrato di Cassina Amata è il verbale che il sito del PD ha pubblicato a firma di Flavio Serato. Egli si limita a elencare temi e problemi emersi dal confronto che si è chiuso con le seguenti indicazioni: congresso tematico a ottobre, nuova strategia di comunicazione, nuova forma partito e rotazione delle cariche, apertura, riformismo e capacità di parlare a tutti.
Sul che fare a Paderno Dugnano niente da segnalare. Giuranna che come me non era presente all'assemblea (ma non dispone dei miei informatori), non ha detto chi e quanti erano gli iscritti e gli elettori in sala: poco più di 30 persone, meno cioè del 2% di quelli che si erano registrati alle Primarie padernesi e circa un terzo degli iscritti al partito. Un dato molto significativo della precaria situazione del PD, sottolineata dal fatto che dei 10 membri nel gruppo consiliare erano presenti all'assemblea solo in 3, compreso il capogruppo. Pensare di opporre a questa realtà le solite esortazioni tipo "largo ai giovani" che da anni cadono nel vuoto per mancanza assoluta di materia prima è a mio avviso una perdita di tempo.
Il Partito Democratico è evaporato e non basterà certo la volontà di reagire espressa da qualche isolata voce raccolta dal caritatevole Giuranna sul suo blog, a rimetterlo in piedi. Anche perché all'orizzonte non si vedono prospettive e la situazione locale non può prescindere da quello che succederà in Parlamento dove la confusione politica, provocata dalla convivenza contro natura tra destra e sinistra, regna sovrana.
La speranza di potersi isolare da quello che succede a Roma concentrandosi su Paderno e sulla scadenza elettorale del 2014 è una pia illusione. Guardiamo ai fatti. Dopo le elezioni di febbraio in città lo scenario politico era il seguente: PD+Sel 25%, Sinistra associata 1,5%, PdL+Lega 35,3%, M5S 18,5%, Centristi vari 10% circa.
I numeri nudi e crudi affermano che il centro sinistra alle amministrative dell'anno prossimo non avrà nessuna speranza di prevalere sul centro destra. A meno che non riesca a costruire in questi 12 mesi che lo separano dalle elezioni, non un accordo con forze politiche inesistenti al centro e a sinistra o un'intesa improbabile con i grillini, ma un nuovo posizionamento politico basato su un nuovo progetto civico per Paderno, da condividere alla pari con altri soggetti sociali che siano disponibili a lavorare insieme per il cambiamento.
Quella che io propongo al PD e a tutta l'area politica che in questi quattro anni di opposizione alla giunta di destra ha lavorato concretamente nei comitati sorti a difesa della città, dei beni comuni, del territorio e dei cittadini non è un'operazione meramente elettorale, ma il primo passo per la costruzione di una nuova realtà civica che guarda al futuro della nostra città: costruire un programma di governo sulle cose (fatti e idee) che abbiamo condiviso e che vogliamo condividere e far emergere da questo confronto una nuova leva di cittadini-amministratori da mettere alla prova.
Per me questa è l'unica strada percorribile, ma se la si vuole imboccare non bisogna perder tempo. Entro l'estate un embrione di questo progetto va costruito e comunicato pubblicamente se vogliamo che in autunno qualcosa di nuovo sbocci nel campo dell'alternativa padernese.

2 commenti:

Gianni Rubagotti ha detto...

In quel 70% di assenti c'era anche l'ex-sindaco Massetti (Anch'io ho i miei informatori:-)

Questo mese ci sono le amministrative, anche vicino a noi a Cinisello (dove mi pare la scissione nel PD sia precedente e ci sia un cadidato di SEL a sindaco appoggiato da parti del PD contro un candidato del PD), credo sia il primo test elettorale sotto il governo Letta. Dopo le cose saranno più chiare.

carlo arcari ha detto...

Confermo l'assenza di Gianfranco. Anch'io credo che le elezioni di Cinisello saranno un test significativo.