venerdì 10 maggio 2013

Le fatali diarie del Movimento 5 Stelle

Il fallimento del tentativo di Bersani di varare un "governo di cambiamento" ha provocato come in una reazione a catena la tendenza all'implosione dei due principali partiti che avrebbero dovuto (e questo sottolinea la fragilità del progetto bersaniano) sostenerlo: il PD e il Movimento 5 Stelle.
A chi interessa seguire da vicino le convulsioni della politica nazionale consiglio di leggere il blog di Pippo Civati, già golden boy della sinistra monzese, ex segretario cittadino dei DS, poi consigliere regionale, oggi neo parlamentare, del quale vi segnalo questo post che parla del movimento grillino. Il post è titolato significativamente "Le diarie". Buona lettura

Le Diarie
Come sapete non sono prevenuto nei confronti del M5S, anzi: ho cercato in tutti i modi di aprire canali di relazione e di confronto con loro, e non solo negli ultimi giorni.
Mi sorprende, però, che il dibattito politico più acceso si stia svolgendo intorno alla diaria, anzi a quella parte di diaria da restituire. A un certo punto, ho temuto che dopo le parlamentarie e le quirinarie, i "grillini" lanciassero anche le diarie, consultazioni in rete per decidere quale sarà il loro stipendio.
In campagna elettorale, avevo segnalato che l’argomento esiste, ma che i 2500 euro tutto compreso di cui parlavano dai palchi del M5S non stava né in cielo, né in terra. In poche settimane, mi hanno dato ragione.
Subito dopo il voto, ho spiegato che i parlamentari del M5S guadagnavano più di quelli del Pd, anche se nessuno ci credeva. Ora posso affermare con certezza che se la legislatura durerà solo qualche mese – come è molto probabile – i parlamentari del Pd non guadagneranno niente: sì, perché per candidarsi hanno versato trentamila euro e ogni mese sono tenuti a versarne al proprio partito almeno duemila. Fate due conti e scoprirete che tutto quanto percepiremo nei prossimi mesi andrà al nostro partito (che farebbe bene a lasciarli allo Stato, così ci faremmo almeno una bella figura).
Ciò che mi domando, però, è se – con tutto quello che è successo – non ci siano cose più importanti del dibattito sulla diaria. Se il M5S non intenda aprire una riflessione su che cosa fare in Parlamento, rendendosi intelligibile anche agli altri colleghi. Sarebbe ora. Perché la strategia Findus, del congelamento totale, non sta dando grandi frutti. Anzi, sta crioconservando Berlusconi. Una volta risolta la questione della diaria, sarebbe il caso di parlarne, no?

1 commento:

Gianni Rubagotti ha detto...

Gli ha risposto Di Battista dei 5 Stelle dicendo che in realtà il gruppo parlamentare parla sicuramente delle diarie ma anche di altre cose che però non trovano spazio sui giornali come il reddito di cittadinanza e che alla forte attenzione sulle diarie pentastellate non corrisponde altrettanta attenzione su cosa prendono gli altri parlamentari.

C'è però una cosa che non ho chiaro in quello che scrive Civati.
Io avevo capito che per candidarsi nel PD in gran parte dei casi serviva la vittoria alle primarie.
Ma queste 30000 euro per candidarsi da dove spuntano fuori?
Questo significa che la cittadina con lavoro precario che ha vinto le parlamentarie in provincia di Brescia pur normale e precaria ha trovato 30000 euro per candidarsi?