I cittadini accorsi numerosi
all'appuntamento di martedì scorso hanno rimesso sul terreno concreto con i
loro interventi i due punti in discussione e detto chiaramente agli
amministratori, anch'essi presenti in massa all'assemblea, che le
soluzioni semplici ai problemi complessi non esistono, sono solo
demagogia e non sono credibili.
I problemi posti sono per loro natura non risolvibili con interventi
facili e rozzi, a base di motoseghe (taglio degli alberi) o di asfalto
(manutenzione della copertura in pietra di via Coti Zelati) come vorrebbe la giunta. La gente
lo ha capito e lo ha detto chiaramente ai tre assessori (Tonello, Di
Maio, Torraca) e al Presidente del Consiglio comunale Papaleo,
accorsi a difendere il progetto dell'amministrazione di destra.
Dagli
interventi dei cittadini favorevoli al taglio degli alberi e al
mantenimento del doppio senso di circolazione nella via, si è capito che la loro richiesta non era motivata dall'esigenza di sistemare i
marciapiedi per tutelare il transito di "disabili e mamme con
carrozzine", come avevano cercato di dare ad intendere i promotori del questionario diffuso ai soli abitanti delle due vie interessate, ma rispondeva ai bisogni (legittimi) di accesso ai laboratori e
negozi di artigiani e commercianti. I tigli che si vorrebbero
tagliare danno fastidio ai camion che devono entrare nei cortili e
rendono difficoltose le operazioni di carico e scarico delle merci.
Questa esigenza materialmente fondata, però, non deve fare premio sulle altre che nel corso
dell'incontro sono state illustrate da chi invece caldeggia
una soluzione più equilibrata e sostenibile. La via sant'Ambrogio
può venire riqualificata mantenendo gli alberi, allargando i
marciapiedi, costruendo una pista ciclabile e rendendo più agevole
l'accesso ai cortili dei laboratori, solo in un modo: realizzando il
senso unico, magari limitato al tratto tra l'ufficio postale (fino a lì la strada è più larga) e la rotonda di viale Europa.
Alcuni cittadini inoltre hanno introdotto nella discussione un tema importante che nessuno degli amministratori aveva considerato: la difesa della qualità estetica della via Sant'Ambrogio, che corre sul tracciato secolare dell'antica Comasinella, vera radice storica che collegava in origine i borghi di Paderno, Dugnano, Incirano e Palazzolo, e che spinse i legislatori del neonato Regno d'Italia, 144 anni fa, a integrarli per dar vita alla nostra città.
Alcuni cittadini inoltre hanno introdotto nella discussione un tema importante che nessuno degli amministratori aveva considerato: la difesa della qualità estetica della via Sant'Ambrogio, che corre sul tracciato secolare dell'antica Comasinella, vera radice storica che collegava in origine i borghi di Paderno, Dugnano, Incirano e Palazzolo, e che spinse i legislatori del neonato Regno d'Italia, 144 anni fa, a integrarli per dar vita alla nostra città.
Lo stesso concetto di difesa della
qualità estetica (oltre che dell'investimento fatto) è stato
l'argomento usato dai cittadini intervenuti contro il progetto di
asfaltatura della corsia centrale di via Coti Zelati dove si chiede
che venga mantenuta con adeguati interventi di ripristino la nuova copertura in lastre di pietra.
A questo punto della discussione è
emerso l'altra motivazione vera che stava dietro la "soluzione" del Comune:
i soldi. Che non ci sono o che sono insufficienti a fare le cose per
bene. I tecnici dell'amministrazione intervenuti all'assemblea hanno
detto che per sistemare le cose secondo il loro progetto (taglio di
17 alberi, allargamento di un solo marciapiede, mantenimento del
doppio senso) occorrerebbero due, tre anni di lavoro e circa 500mila
euro. Il Comune ne ha al momento solo la metà.
Pertanto l'assemblea si è chiusa in
modo interlocutorio con i tecnici che si sono impegnati a riesaminare
i progetti alla luce delle alternative proposte dai cittadini e a
riportare la materia ad un futuro confronto fissato per metà maggio.
Nel frattempo continua la raccolta di firme dei difensori degli
alberi e della qualità urbana della città.
1 commento:
a Palazzolo, martedì (assemblea di quartiere) i cittadini hanno detto chiaro e forte che tengono al loro paese (anche alla bellezza del loro paese...),
tutti gli interessi, quelli dei semplici cittadini, degli artigiani e dei commercianti possono trovare unità in una soluzione di buon senso che salvi le necessità di ognuno senza fughe ideologiche, ma che ha come base la realizzazione del senso unico
contrariamente a quello che la giunta aveva tentato di far passare nascondendosi dietro ad un IMPROBABILE e che in quella sera è stato dimostrato NON condiviso referendum per il doppio senso...
Giorgio G.
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