giovedì 18 aprile 2013

Fumata nera, metà PD in rivolta boccia Marini (e Bersani)


Devo dire che adesso mi sento un po' meglio anche se continuo ad essere in lutto per la forte delusione patita e il crollo definitivo della mia fiducia in Bersani. 
Al primo scrutinio per l'elezione del presidente della Repubblica. Franco Marini, il candidato del patto con Berlusconi è stato sonoramente silurato dall'aula. L'ex presidente del Senato ha ottenuto solo 521 voti. Seguono Rodotà con 240 voti, Chiamparino 41, Prodi 14, Bonino 13, D'Alema 12, Napolitano 10, Finocchiaro 7, Cancellieri 2, Monti 2. I voti dispersi sono stati 18, le schede bianche 104, le nulle 15. Il presidente della Camera Laura Boldrini dopo aver comunicato il risultato ufficiale della prima votazione, ha annunciato un scrutinio per questo pomeriggio. Scrutinio che sarà sepolto sotto centinaia di schede bianche dal momento che i vertici di PD e PDL hanno deciso di mascherare così il fallimento del loro accordo.
Stando ai numeri, infatti, quasi le metà dei grandi elettori del PD non hanno seguito la direttiva del partito e hanno impallinato Marini.
I bene informati dicono che probabilmente il PD continuerà a votare scheda bianca ancora domani, nel terzo scrutinio, poi quando basteranno 504 voti per eleggere il nuovo presidente, gli elettori di PD-SEL rafforzati dai voti del Movimento 5 Stelle potranno votare Rodotà, Prodi o un altro candidato comune, che risponde alle aspettative degli italiani, sconfiggendo definitivamente il tentativo di Berlusconi di tornare in partita.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Io mi sbaglierò, ma se facciamo il giochino dell’identikit, la sagoma del nuovo presidente della repubblica si compone nitidamente: un uomo del Pd, che rompa le palle a Grillo, ma sotto sotto piaccia ai M5S e sia gradito a Silvio, che gli deve 20 anni di fedele appoggio: ecco che compaiono due baffi, anzi un “baffino”.

saluti
andrea favrin

carlo arcari ha detto...

Non mi sembra probabile. Se Marini ha spaccato il PD anche D'Alema lo spaccherebbe. Perché non è quello che la nostra gente vuole. Il PD a stragrande maggioranza non vuole più avere a che fare con Berlusconi che è e deve rimanere fuori gioco. Il nostro elettorato ci chiede di trovare una soluzione che riconnetta il partito al Paese, e il PD non può più presentarsi con un volto ambiguo. Il cambiamento è il nostro programma.

Anonimo ha detto...

attenzione però arcari: di qualunque parte politica fosse, ilpresidente della repubblica è sempre stato frutto di una scelta abbastanza condivisa; l'eventuale elezione di rodotà, non solo sarebbe invisa al centro destra (e al suo elettorato che non lo considerere mai come un presidente accettabile) ma spaccherrebbe definitivamente il PD.

saluti
andrea favrin

carlo arcari ha detto...

Caro Favrin, il PD è già spaccato tra chi vuole un accordo con Berlusconi e chi non lo vuole. La frattura non può venire composta tra stanotte e domani. Il congresso che seguirà (il 24 aprile) tra pochi giorni la chiusura della partita del Colle, sancirà questa insanabile contraddizione e la scioglierà in un modo o nell'altro. Basta con le due linee antagoniste su tutto spacciate per "ricchezza" e "dibattito". Troppi danni ha fatto questa ipocrisia.
Il PD deve diventare un partito della sinistra moderna che guarda all'Europa. Il marxismo del secolo scorso non fa più parte del suo presente, ma nemmeno la dottrina sociale della chiesa. Basta con i compromessi storici. Non dobbiamo inventare niente, basta ispirarsi ai numerosi esempi di socialdemocrazia esistenti e applicare i modelli in Italia.
Il partito Democratico avrà un futuro solo così o morirà.

Anonimo ha detto...

Subito le dimissioni di Bersani. Subito la segreteria a Renzi.

Aris Baraviera

carlo arcari ha detto...

Aris, le dimissioni di Bersani di fatto sono già state date, il Congresso è tra una settimana. Io al partito di Renzi comunque non mi iscrivo per le ragioni che ho già elencato a suo tempo.Piuttosto mi iscrivo a SEL che ha un segretario "comunista" come me.

Anonimo ha detto...

Carlo, in effetti non credo che con Renzi saranno risolti tutti i mali del PD, anche perchè di fatto le anime sono tante, anzi troppe....
Mi sa che alle prossime elezioni a sinistra ci sarà spazio- addirittura- per il ritorno di Ingroia e Di Pietro...

Aris Baraviera