domenica 3 marzo 2013

Il caso Parma e le false promesse dei grillini

L'inceneritore di Parma, grande battaglia ecologica sulla quale il Movimento 5 Stelle aveva vinto le elezioni amministrative l'anno scorso e conquistato la guida del Comune, comincerà a fumare tra due o tre giorni.
Ciò dimostra che dal punto di vista del metodo e dei contenuti la strategia finalizzata alla presa del potere del movimento di Grillo è molto simile a quella di Berlusconi: bugie e false promesse. "Dovranno passare sui nostri corpi – aveva dichiarato il sindaco Pizzarotti dopo la vittoria elettorale – l'inceneritore non si farà più". Abbiamo visto che si trattava di promesse al vento o nella migliore delle ipotesi pie illusioni.
Il forno di Ugozzolo, costo dell'opera 193 milioni partirà presto. La multiutility Iren ha, infatti, annunciato l'avvio della fase preliminare di trenta giorni durante i quali verrà bruciato solo metano per testare l'impianto. Poi. se non ci saranno problemi, l'impianto potrà bruciare rifiuti e i suoi camini cominceranno ad emettere "emissioni letali" entro il mese di aprile. Con buona pace dei cittadini di Parma che avevano lottato e votato per impedirlo
Adesso il sindaco Pizzarotti promette controlli stringenti sui fumi e sui rifiuti da bruciare, ma la conclusione della vicenda dimostra una cosa chiara: il Movimento 5 Stelle non è credibile perché promette con molta, troppa facilità, agli elettori cose che non sa o non può mantenere e in questo non si dimostra diverso dai partiti che pretende di sostituire al governo del Pese in virtù di una presunta diversità etica e morale.

7 commenti:

Gianni Rubagotti ha detto...

Mi ricordo anch'io Grillo trionfante che diceva che l'inceneritore era stato evitato.

Bisognerà pure però fare una riflessione sul fatto che il candidato sindaco del PD invece di ribattere in campagna elettorale "Anch'io sono contro ma oramai è troppo tardi per cui cerchiamo di governare il fenomeno con buon senso e di ridurre il danno" fosse esplicitamente a favore dell'inceneritore.

In sostanza col senno di poi un parmigiano può dire che Pizzarotti perlomeno, goffamente, ci ha provato. Bernazzoli lo avrebbe fatto?

carlo arcari ha detto...

I fatti sono fatti. Pizzarotti chiedendo il voto aveva fatto delle promesse. Non le ha mantenute, in più ha tagliato i servizi e aumentato le rette. L'inceneritore era stato bloccato non dai grillini, ma dalla Magistratura. La partita non era più nelle disponibilità del movimento. Il candidato PD non aveva cavalcato il "no" all'inceneritore perché era una persona seria.

Alberto ha detto...

Non solo, ha messo ai valori massimi Irpef ed Imu, aumentato i parcheggi e l'accesso ZTL. Ha tagliato alcune spese "politiche" rimodulandone alcune facendo si che ci siano circa 15.000€ in più di disponibilità più o meno per se stesso.....

Gianni Rubagotti ha detto...

Alberto, se vogliamo criticare i grillini facciamolo con documenti e dati precisi (te lo dice uno odiato dalla Silvana Carcano e se guardi questo blog capirai perché).
Pizzarotti non si è versato 15000 euro in tasca ma da quello che vedoli ha spostati dalle indennità ai rimborsi spese postando tempo dopo i rimborsi effettivi fatti alla sua giunta: in 3 mesi 86 euro.
Chiediamoci piuttosto se queste poche spese sono dovute a poca attività politica e quindi si trasformeranno in costi molto più alti per la città.

Anonimo ha detto...

ve la cantate e suonate da soli. Bravi! perchè non diciamo anche che a Parma Pd e Pdl hanno lasciato 800 mln di debiti e un inceneritore praticamente già fatto. Solo le penali o causa verso Iren sarebbe costate altre centinaia di mln. Non si è potuto scegliere, solo accettare quanto gli altri avevano già imposto.
Fab

carlo arcari ha detto...

Fab,informati prima di scrivere, non è il PD che ha lasciato 800 milioni di debito a Parma, ma la destra che ha governato per 15 anni.

Alberto ha detto...

Gianni, non interpretare. Ho scritto che ha aumentato la disponibilità, non che ne ha usufruito. Il problema mio, personale, è che vorrei credere in un movimento che a tratti si sta già mostrando troppo simile ai partiti noti. 800 mil di debito e l'avanzamento lavori dell'inceneritore erano noti quando han fatto un campagna elettorale con promesse precise non realizzate. Le motivazioni date mi sono parse eccessivamente simili a quelle che un qualsiasi politico poteva dare. Recentemente mi sono poi posto altri quesiti su M5S. Cosa faranno queste persone a fine mandato? Entrando in politica si sono esluse dal mondo del lavoro ancor di più di quanto lo siano già ora. Un ragazzo di 23 anni con un esame prima della laurea uscirà potenzialmente dalla giunta regionale tra massimo 10 anni, con una laurea vecchia di 10 anni e zero esperienza lavorativa e 33 anni anagrafici. Che futuro avrà? Se ne è reso conto, o lui come gli altri (precari, disoccupati molto numerosi nel movimento) si sono fatti trasportare dal sogno di Grillo senza valutarne realmente le conseguenze. Non si sono forse "costretti" a diventare dei politici per sempre per poter sopravvivere nel futuro?