I circoli del Partito Democratico di Baranzate, Bollate,
Cormano, Novate Milanese e Paderno Dugnano hanno da tempo costituito
un coordinamento per seguire l’iter di “riqualificazione” della
SP 46, cosiddetta Rho-Monza, al fine di promuovere ogni possibile
azione per ridurre al minimo l’impatto che questa infrastruttura
avrà sui territori attraversati.
Nonostante le sollecitazioni da parte
delle Amministrazioni locali coinvolte, le pressioni dei comitati di
cittadini e le perplessità sulla compatibilità ambientale
dell’opera presentate anche dalla Regione Lombardia, le società
Autostrade per l’Italia (API) e Serravalle continuano a riproporre
il loro progetto di costruire 8 km in rilevato da tre a tredici metri
sopra il piano campagna, adducendo scuse incredibili quali
l’impossibilità di sottopassare il fiume Seveso, e da ultimo
prospettando le temutissime esondazioni del torrente Guisa.
I circoli locali
del Partito Democratico si uniscono invece alle richieste fatte dalle Amministrazioni e dai Comitati spontanei dei cittadini, e sostengono
la realizzazione in interrato, alternando trincea e galleria, secondo
quanto previsto dal progetto alternativo da tempo presentato alla
controparte e agli Enti Regione Lombardia e Provincia di Milano.
Questo perché il PD ritiene necessario non contrapporre, bensì
armonizzare le esigenze dello sviluppo economico e il rispetto dei
diritti delle persone, in primis il diritto alla salute e la
protezione ambientale. Soprattutto nel caso della Rho-Monza, che nel
tratto tra Baranzate e Paderno attraversa aree densamente abitate,
lambendo quartieri popolosi e strutture scolastiche.
Per illustrare nei dettagli questo
progetto è stata indetta la conferenza stampa di oggi, nel corso della quale sono intervenuti, oltre ai circoli
promotori, alcuni Amministratori Locali, Candidati alle Elezioni
Regionali e Candidati al Parlamento Nazionale.
Allo scopo di dare maggiore forza alle
proprie posizioni, il coordinamento dei Circoli PD rivolge un appello
pressante al Comune di Milano, alla Giunta ed al Consiglio
provinciale, agli organi regionali di prossimo insediamento, ai
parlamentari del territorio che verranno eletti alle prossime
consultazioni politiche, affinché il problema della riqualificazione
della Rho-Monza venga radicalmente rivisto, preferendo, a
considerazioni di tipo puramente economico, soluzioni che mettano al
primo posto i diritti delle persone.
Casi drammatici come l’ILVA di
Taranto rinforzano la nostra convinzione che non debbano essere
ripetuti gli errori del passato, e che un equilibrato sviluppo
economico non possa mettere a repentaglio i valori fondamentali di
una società, che rimangono la cura delle persone, la salvaguardia
della salute e il rispetto dell’ambiente.
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