mercoledì 20 febbraio 2013

La corsa di Habtamu è finita in Brianza

Riprendo da diversi siti di informazione on line questa notizia sulla quale per ora non si conoscono altri dettagli. 

I genitori adottivi oggi dovevano andare in RAI negli studi di "Chi l'ha visto" per lanciare un disperato appello dopo la sua scomparsa, invece hanno dovuto recarsi a Biassono per riconoscere il corpo del figlio. 
Il giovane Habtamu Scacchi, lo studente di 14 anni di origine etiope e residente a Paderno Dugnano (Milano) che era scomparso da casa lo scorso 13 febbraio, è stato ritrovato senza vita questo pomeriggio, 20 febbraio, in una località della città brianzola.
Habtamu era già scappato di casa un anno fa quando si trovava in vacanza a Pettenasco sul Lago d’Orta, dopo pochi giorni era stato però ritrovato a Napoli dove il giovane voleva organizzare un viaggio per raggiungere i fratelli rimasti in Etiopia.
Questa volta i genitori adottivi, Marco Scacchi e Giulia Clementi, avevano denunciato la scomparsa alla Polizia locale e ai Carabinieri, senza divulgare la notizia. Purtroppo oggi nel tardo pomeriggio, il tragico ritrovamento. Ancora non si conoscono le cause della morte, anche se il sito Monzatoday parla di suicidio.
Dopo aver letto la tragica notizia sono andato in archivio a rileggere quel che avevo scritto l'anno scorso dopo la felice conclusione della fuga del ragazzo, lieto fine favorito anche dalla grande mobilitazione che parenti, amici, cittadini avevano messo in campo rilanciando in rete decine di messaggi, fotografie e appelli. 
"La mobilitazione on line dei tanti cittadini padernesi, Giovanni Giuranna in testa, ha dunque favorito la conclusione positiva di questa parte della storia di Habtamu. La loro iniziativa e soprattutto la capacità di sfruttare le possibilità di comunicazione capillare offerte dalla rete internet hanno dimostrato che i cittadini oggi hanno davvero la possibilità di partecipare e contribuire collettivamente alla soluzione di problemi difficili come ritrovare una ragazzo perso per le strade d'Italia. Questa è una lezione che dovremo tenere a mente per il futuro".

2 commenti:

carlo arcari ha detto...

Come potete immaginare sono subito arrivati commenti a questa brutta notizia. Il primo conteneva giudizi che ho cancellato subito perché erano anonimi, ignoranti (come è ovvio che sia) banali e poco meditati. Credo che di fronte a questa tragedia prima di pronunciare opinioni si debba riflettere, pregare se si è credenti e non giudicare. Interrogarsi e chiedere risposte alla nostra coscienza, questo sì, perché la morte tragica di un figlio della nostra comunità è una perdita irrimediabile che tocca tutti e interroga tutti. Nessuno escluso.

Gianni Rubagotti ha detto...

Su quel ragazzo non ha senso dare nessun commento, perché questi gesti restano in fondo un mistero per chi conosce bene la persona figuriamoci per chi parla da estraneo.

Segnalerei 2 cose a cui mi viene da pensare:
1 Forse d'ora in poi i padernesi guarderanno con più rispetto Balotelli e le sue "stravaganze" dovute anche a una vicenda personale molto dura per lui
2 Al di là di questa vicenda esiste una seconda generazione di persone cresciute in Italia ma con radici lontano da qui. Credo sia una realtà che sempre di più coinvolgerà anche Paderno: cosa sta facendo la nostra società per rendere la loro diversità una ricchezza e non un problema?