La stessa noia provo per l'incresciosa compagnia di giro
Santoro-Travaglio-Vauro, un trio di professionisti del
nulla populista, parassiti di una crisi italiana che sembra non avere
sbocchi, sempre uguali a sé stessi come i graffiti nei cessi delle
stazioni. Pertanto non mi sono assolutamente
interessato della pantomima televisiva andata in onda ieri sera con
Berlusconi ospite di "Servizio Pubblico" una trasmissione
che anche dal nome fa pensare appunto a quelli delle stazioni.
La pantomina televisiva è oggi in prima pagina su tutti i giornali ridotti a fare la cronaca degli altri media per sopravvivere. Repubblica gli dedica un titolo a 6 colonne:
"Berlusconi con Santoro: l'Italia ancora in mano ai comunisti
disumani" e il commento "Tanto rumore per quasi nulla".
Il Corriere ha fatto una spalla così composta: la vignetta di
Giannelli "nella fossa dei leoni" con le belve che girano
le spalle al cavaliere dicendo "non ci piace", poi il
titolo "Berlusconi in Tv: costretti a votare l'IMU" e ben
due commenti di Cazzullo e di Grasso che analizzano le fasi salienti
dello "storico" confronto.
Il Giornale trionfante a tutta pagina
"Sgominato il clan Santoro", mentre l'Unità lo mette di
spalla con grande foto del Cav sogghignante e il titolo-commento "La
crisi colpa della Luna". Gli altri grandi quotidiani, dalla
Stampa al Messaggero mettono anch'essi la notizia in prima pagina ma
con minore evidenza.
L'unico commento che mi sento di
segnalare ai lettori è quello di Aldo Grasso sul Corriere che
sottolinea giustamente il carattere dell'incontro-scontro di ieri
sera tra l'impresario e le sue creature strettamente dipendenti tra
loro. Senza l'uno gli altri non ci sarebbero come il cane e le pulci.
Spero che gli italiani si rendano finalmente conto che le prossime
elezioni sono l'ultima un'occasione per farla finita di cane e
parassiti e cominciare ad affrontare seriamente i problemi del Paese.
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