lunedì 17 dicembre 2012

Stampa: la carta che fa paura alla camorra

Due settimane fa, a Ercolano (Napoli), una notizia sgradita al clan Ascione-Papale è stata oscurata minacciando gli edicolanti che quel giorno non hanno potuto vendere i quotidiani. Era già accaduto a ottobre del 2011 a Castellammare di Stabia.
Cosa ci dice questa notizia? “Conferma che i vecchi, antichissimi giornali di carta pesano, contano, hanno rilevante influenza sociale. Questo – risponde Giulio Anselmi, presidente della Federazione italiana degli Editori Giornali (FIEG) – è un fatto positivo. Allo stesso tempo questa notizia dimostra che ci sono ‘pezzi’ dell’Italia ancora sottratti al controllo delle leggi”.
Giulio Anselmi ha commentato per Ossigeno l’episodio di censura violenta a margine di un convegno promosso dall’Associazione stampa Romana. “Non credo che i giornali di carta spariranno mai del tutto. È difficile – ha aggiunto – immaginare quale quota rappresenteranno fra dieci anni. Forse il 20% rispetto a un 80% di giornali on line. Ma certamente resteranno perché rispondono a una esigenza concreta dell’informazione. Oggi i giornali di carta che stanno scomparendo sono giornali che si sono rivelati inutili. Non tutti i giornali esistenti sono una meraviglia. Occorre un miglioramento sul piano della qualità e questa evoluzione è in corso. Credo che i giornali di carta resteranno per gli approfondimenti, per le inchieste. Per questo genere di giornalismo sono un media migliore del giornale on line che, a sua volta, ha i suoi punti di forza. Ad esempio è più difficile limitare la circolazione delle notizie sul web, sui siti, su twitter. E’ bene perciò che questi diversi media convivano”.
(www.ossigenoinformazione.it)

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