Ciò nonostante Pannella va avanti
chiedendo a personalità di rilievo di condividere la sua battaglia
candidandosi in una lista radicale. "Non posso sospendere"
ha detto lanciando un appello al capo dello Stato. Intanto su Twitter
si moltiplicano i messaggi di sostegno #iostoconmarco. Da record le
visualizzazioni: 3.602.099. Tra i tweet anche quello di Roberto
Saviano, cui Pannella ha risposto: "A Robe' grazie ma io sto per
il trittico indissolubile Amnistia, Diritto, Legalità per TUTTI e
non per i carcerati. I carcerati lottano, soffrono, vivono loro per
tutti gli altri, voialtri, noialtri e per tutto questo abbiamo
pochissime ore. Bye bye".
Oggi, subito dopo avere letto di Marco Pannella sul Corriere.it, ho ricevuto da Renato Baldan, del Corpo Musicale Santa Cecilia di Paderno Dugnano, una
selezione delle foto scattate sabato 15 dicembre al
Carcere di Bollate in occasione dell' Open Day quest'anno
denominato "avanzi di galera".
"Le fotografie ci sono state
scattate da un detenuto che ci ha seguito per tutto il pomeriggio –
mi scrive - molte sono le immagini, ma possiamo divulgare solo quelle dove
non compaiono volti di detenuti.
La giornata era particolarmente fredda, ma il freddo polare non ci ha impedito di suonare, una indescrivibile
commozione ci ha surriscaldato e abbiamo suonato per oltre 2 ore.
Abbiamo iniziato sfilando nei viali esterni dei raggi maschili, poi
abbiamo raggiunto il cortile interno del reparto femminile,
senza nulla togliere ai detenuti maschi, la partecipazione delle
detenute è stata grande.
Sentire e vedere
queste persone aggrappate alle sbarre delle loro celle che ci
incitavano e con noi cantavano i brani natalizi diventa
indescrivibile trasmettere quanta emozione abbiamo
provato.
Mentre sfilavamo lungo i corridoi
interni, i secondini che ci scortavano continuavano a sollecitarci a
suonare senza interruzione perché “gli ospiti nelle celle”
volevano sentirci. Non nascondo che non pochi musicanti erano
oramai alle strette con il fiato, nessun lamento, abbiamo assecondato
con tenacia la richiesta.
Giunti al teatro del Carcere , seduti
sugli spalti ci aspettavano in molti. Ci siamo esibiti con
altri brani del nostro ricco repertorio di Canti di Natale e
alcune marcette. Un piacevolissimo fuori programma; il
nostro giovane grande Matteo alla batteria ha
improvvisato un concertino con un detenuto al basso elettrico: un
successone.
Ripercorriamo la strada di ritorno
sempre suonando tra bancarelle di diversi generi (esposizione di
quadri, articoli artigianali, abbigliamento e molti altri generi
tutti realizzati dai detenuti) allestite per l’occasione dai
detenuti. Sempre attorniati da tantissimi che ci applaudivano e
incitavano.
Saliti sul pullman, usciamo dal carcere
e riprendiamo la via del ritorno; tutti noi, grandi e
piccoli, commentiamo quegli attimi appena vissuti per
scolpirli nella nostra memoria".
8 commenti:
è importante che tu abbia specificato la risposta di Pannella. Questa non è una battaglia per i detenuti.
Quando la corte di giustizia europea continua a fare sentenze che condannano il nostro paese questo è un problema di tutti e di tutta l'Europa. Quando c'è una montagna di processi che vanno in prescrizione per i potenti e magari finiscono in fretta per extracomunitari a cui viene offerta assistenza legale scarsissima (o ancora prima di iniziare come per Cucchi) questo è un problema anche di chi è indagato, dei suoi familiari, di tutti quelli che possono cadere e rimanere stritolati nella malagiustizia.
Ho scritto ad Ambrosoli sperando che dopo le parole coraggiose a favore dei radicali che mi hanno fatto promuovere il comitato per lui si ripeta su questo tema. Oscar Figus lo ha già fatto twittando e ribadendo sulla sua pagina facebook.
Kafka ha previsto le distorsioni della burocrazia prima della Germania hitleriane e dell'Unione sovietica. Ma in queste ore c'è un suo scritto che mi fa paura più del Processo.
E' il racconto "il digiunatore" dove di fronte a gente che si è abituata al suo spettacolo il digiunatore muore di fame da solo...
Il carcere non è una vergogna .Come istituto rieducativo e/o anche punitivo è semplicemente obsoleto,inutile e costoso come la pena di morte,la deportazione,i lavori forzati,la gogna,le punizioni corporali etc.Quindi va ripensato.Ma c'è oggi in campo penale quello che fu Basaglia in campo psichiatrico?
pierino favrin
Sì Favrin, in ambito radicale c'è una riflessione sull'abolizione del carcere. Sepolta dalla disinformazione.
Ma esistono già adesso in tanti paesi pene alternative che risarciscono la società molto più di quanto farebbe il carcere: Naomi Campbell che per finire in carcere fa la spazzina a New York per qualche giorno è un esempio lampante.
Ma pensiamo poi a che impatto avrebbe su un ragazzo scoperto andare in giro senza casco invece di una multa pagata dai genitori andare qualche giorno a fare il volontario in qualche clinica dove vengono ricoverate le vittime di incidenti stradali...
E cmq il carcere di Bollate che abbiamo qui vicino è un modello di carcere molto diverso dagli altri.
Purtroppo sono argomenti che non hanno cittadinanza né nella terza camera (porta a porta) né in quelle "ufficiali"...
Pannella ha ragione. È uno scandalo. Queste persone sono state raggirate. Se avessero saputo le condizioni delle camera e la qualità della cucina avrebbero scelto un'altra agenzia di villeggiatura per le loro vacanze, invece dello Stato. O magari sarebbero andati all'estero.
Secondo me bisogna disdire i contratti o in alternativa permettere loro di sostituire il loro pacchetto con un altro. Oltre naturalmente a risarcirli... ma questo è scontato.
Caro Anonimo, ti pubblico solo per augurarti di fare una bella vacanza in qualche galera italiana, anche per poco, credo ti basterebbe una sola settimana a San Vittore per imparare a non fare gratis battute come questa. Rimanendo anonimo naturalmente, perché c'è sempre il rischio che qualcuno ti legga e ti giudichi per quello che sei.
Vorrei ricordare a tutti gli anonimi che l'azione non violenta di Pannella non è finalizzata a liberare i carcerati, ma a denunciare l'illegalità di uno Stato, il nostro, che viola impunemente le sue leggi mettendosi sullo stesso piano di chi delinque venendo però punito con una pena che viene fatta scontare in modo incivile, illegale, e che si configura come un'ingiustizia inaccettabile.
bella risposta sig.Ascari mi trovo d'accordo con lei!!!
Davide Cattaneo
Arcari, non ascari. Gli Arcari erano un tempo i costruttori di arche, cioè di mobili destinati a contenere cose preziose o sacre. Gli àscari erano mercenari eritrei inquadrati dall'esercito coloniale italiano.
Posta un commento