lunedì 25 giugno 2012

Rho-Monza: la partita è ancora politica

Il Comitato per l'Interramento della Rho-Monza vorrebbe chiudere la sua faticosa e difficile lotta che dura ormai da tre anni e dal momento che una conclusione positiva della partita aperta con Serravalle appare ancora nebulosa e incerta, si agita arrampicandosi sui campanili delle parrocchie. 
Un'azione forse "divertente" per chi l'ha fatta, ma ben poco incisiva, mentre proprio adesso si dovrebbe attuare una strategia più efficace basata su un più forte collegamento con la politica e le istituzioni locali che sono da sempre schierate al fianco del CCIRM.
Il problema è difficile e non si risolve purtroppo, con gli appelli dal pulpito. Le istituzioni titolari della decisione sulla riqualificazione della vecchia strada provinciale (Provincia e Regione) hanno da un lato approvato il progetto insostenibile di Serravalle che il Comitato e i cittadini padernesi respingono, dall'altro però hanno affermato che verranno finanziate solo quelle opere che potranno venire concluse entro l'inaugurazione di Expo 2015, mentre le altre verranno stralciate. 
Insomma hanno lasciato intendere che se l'intera Rho-Monza non potrà venire riqualificata entro quella data si procederà a finanziare solo i cantieri relativi alla riqualificazione delle parti essenziali a garantire la funzionalità dell'opera. I lotti interessati dunque saranno molto probabilmente quelli relativi al tratto di strada a due corsie che va da Novate a Bollate, lasciando indietro la tratta che attraversa Paderno che è l'unica a 4 corsie ed è quella che prevede i lavori più lunghi (il ponte autostradale).
L'attenzione e la vigilanza dei cittadini sull'iter dell'opera che è ormai avviata è certamente indispensabile e necessaria, ma alla luce dei fatti nuovi occorre a mio avviso procedere in altro modo: 1) raccogliere maggiori informazioni sull'aggiudicazione dei lavori, sui lotti finanziati, sui modi e tempi di realizzazione, 2) riconvocare il Tavolo degli amministratori e dei Comitati dei Cinque Comuni che hanno approvato e presentato il progetto alternativo di interramento, 3) riaprire il confronto tra questo organismo e il Consiglio Provinciale che con un voto unanime ha preso posizione favorevole al progetto di interramento.
Io sono convinto, a differenza dei movimentisti del Comitato, che la strada dell'azione politica e istituzionale sia ancora aperta e da percorrere. Arrampicarsi sui campanili serve a poco.

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