Ma si, andatevelo a vedere "To Rome With Love" (sarà in programmazione al Metropolis fino a domani sera), l'ultimo film di Woody Allen. Con lui sullo schermo un cast di attori straordinario, tra cui gli italiani Roberto Benigni,Riccardo Scamarcio, Antonio Albanese più un cammeo di Ornella Muti e gli hollywoodiani Alec Baldwin, Penélope Cruz, Judy Davis, Jesse Eisenberg, Greta Gerwing, Ellen Page.
La critica lo ha stroncato severamente, ma non curatevene troppo. Non è un capolavoro, sia chiaro, ma una commediola spensierata, di quelle che è sempre piacevole vedere. Un film fatto di tanti coriandoli di storie lievi, ambientato in una delle città più affascinanti al mondo. Perché Roma è indubbiamente uno dei set più importanti della storia del cinema e il vecchio Woody la tratta esaltandone le bellezze come ha già fatto decine di volte con la sua Manhattan (nelle foto il regista sul set con Benigni e la Cruz).
La storia è costruita attorno a quattro episodi: un architetto americano di mezza età molto noto che rivive la sua gioventù; un romano qualunque che all’improvviso si trova ad essere la massima celebrità di Roma; una giovane coppia provinciale divisa dal caso che ha incontri romantici separati e infine un regista americano di opere liriche che tenta di far salire sul palcoscenico il suo futuro consuocero, un impresario di pompe funebri con una voce eccezionale, ma che canta solo sotto la doccia.
La storia è costruita attorno a quattro episodi: un architetto americano di mezza età molto noto che rivive la sua gioventù; un romano qualunque che all’improvviso si trova ad essere la massima celebrità di Roma; una giovane coppia provinciale divisa dal caso che ha incontri romantici separati e infine un regista americano di opere liriche che tenta di far salire sul palcoscenico il suo futuro consuocero, un impresario di pompe funebri con una voce eccezionale, ma che canta solo sotto la doccia.
Fellini, che il regista ama molto, è l'ispiratore evidente di questa pellicola a cominciare dall'episodio dei due sposini, una citazione da Lo Sceicco Bianco.
Guardando il film ho pensato che non ci sono più registi italiani che amano Roma e la rappresentano come Allen è riuscito a fare nel suo film. Facile, direte, Roma è bellissima, ma allora perché il nostro cinema non la rappresenta con lo stesso amore?
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