Il comunicato emesso dal Comune sull'incendio scoppiato oggi alla Lares lascia molte zone dell'accaduto ancora in ombra. Nelle dichiarazioni fatte dai funzionari comunali e riprese dal comunicato non si spiega bene quel che è successo. Prendendo per buona la ricostruzione della dinamica dell'incendio si evince che a trasformare poche scintille finite casualmente su un mucchio di plastica in un furioso incendio che ha coperto Paderno con una nube nera simile a quella tragica della Eureco, sarebbe stato il coinvolgimento di un "macchinario dismesso della linea galvanica" raggiunto dalle fiamme.
Ora a parte che la plastica non brucia tanto facilmente e non bastano certo delle scintille a provocare la combustione di fusti vuoti con fiamme tali da non poter venire domate dagli estintori, la ricostruzione dell'incidente non dice quale parte metallica e di quale impianto gli operai stavano tagliando (con la fiamma ossidrica?) e non dice dove si trovavano (forse nel macchinario della linea galvanica?) i "residui di oli che hanno contribuito all'innalzamento della temperatura di combustione" provocano la nube nera.
Leggendo gli atti e i documenti relativi alle richieste di messa in sicurezza dellex Lares, prima avanzate dagli operai stessi dell'azienda e in seguito da un'interrogazione del consigliere comunale Mauro Anelli, protocollata il 23 marzo 2011, si scopre che parte dei residui di lavorazione pericolosi che dovevano venire rimossi prima della demolizione dei reparti (il Comune scrive che gli risultavano completamente rimossi nel giugno scorso), si trovavano invece ancora dentro l'area dismessa contenuti dentro i macchinari. E sono stati proprio questi materiali, stando al comunicato comunale, ad avere provocato l'incendio durante le operazioni di smatellamento, che dunque appaiono condotte in modo da mettere a rischio sia i lavoratori addetti che l'ambiente cittadino circostante.
L'amministrazione ha fatto bene a bloccare le operazioni e a chiedere una verifica del "piano di sicurezza di lavoro"correlato al programma d’intervento, ma prima che i lavori di smantellamento dell'area riprendano i cittadini devono essere sicuri che questa bonifica d'ora in avanti verrà fatta a regola d'arte e non metterà per nessuna ragione a rischio la loro salute come invece è accaduto oggi.
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