lunedì 13 febbraio 2012

Primarie, un confronto dal quale si esce sempre vincenti

Ogni volta è la stessa solfa. Era già successo a Milano, ora a Genova (nella foto il sindaco uscente Marta Vincenzi, sconfitta dal candidato di SEL)
Quando si fanno primarie di coalizione per scegliere un candidato sindaco, presidente di Regione o Provincia, se non vince il candidato o i candidati del PD, tutti subito sottolineano soddisfatti che "il PD perde", anzi "si suicida". Soprattutto se, come è avvenuto a Genova, presenta due o tre candidati del partito.
Chi dice questo dimentica che le primarie sono uno strumento che proprio il PD ha voluto e attuato per allargare agli elettori della coalizione di centro sinistra, di cui è e resta il partito maggiore, la scelta del candidato più capace di unire gli elettori e dunque con più probabilità di vittoria.
Le primarie per il PD non sono uno strattagemma, ma una strategia, e chi non l'ha ancora capito si sbaglia. Come sbaglia chi sostiene che se il PD avesse avuto un solo candidato avrebbe vinto di sicuro, perché moltissimi iscritti del PD, se il candidato di partito non convince, finiscono inevitabilmente per scegliere e votare tra quelli della coalizione chi gli sembra migliore. E giustamente.
Era già successo con Pisapia a Milano, è successo a Genova con Doria. Sbaglia anche chi afferma che il Partito Democratico ormai le primarie "le perde sempre" perché quest’anno finora le aveva sempre "vinte" con il suo candidato. E' successo a  Verona, a Monza (dove ce n'erano tre o quattro), a Parma, a Lecce. Insomma, smettiamola di insistere con ragionamenti sbagliati dietro ai quali emerge in realtà una malcelata diffidenza verso gli elettori considerati solo come dei "clienti" ai quali vendere un bel prodotto, ben confezionato, senza coinvolgerli nelle scelte politiche.
Le primarie di coalizione volute dal PD invece considerano gli elettori "sovrani" sempre, anche quando scelgono in modo diverso da come il partito si aspetta. Se si affida a loro la scelta bisogna poi accettare il verdetto e sostenerlo come "giusto". Anche perché se il PD, come è capitato a Milano, esce confermato dalle urne nel suo ruolo di forza egemone della coalizione, eserciterà il suo diritto dovere di far valere democraticamente il suo consenso elettorale. Perché i voti in democrazia contano, anche in giunta e in consiglio comunale.  

2 commenti:

Gianni Rubagotti ha detto...

Su Genova ricorderei che dopo l'alluvione la notizia sarebbe stata la riconferma del sindaco uscente alle primarie.
Sindaco he ha messo la faccia girando in città mentre altri non si sono fatti vedere e quindi si è presa tutto il fango mediatico. Sarà stata veramente lei l'unica responsabile del disastro?...chissà.

Anonimo ha detto...

E'il miglior commento che ho letto sulle primarie.Meglio di tanti ragionamenti vuoti fatti dentro e fuori del PD.
gianfranco massetti