lunedì 20 febbraio 2012

I No Tav minacciano Caselli che rinuncia a venire a Cormano

Stasera il Procuratore della Repubblica di Torino, Giancarlo Caselli, avrebbe dovuto presentare a Cormano il suo ultimo libro "Assalto alla giustizia" con la presentazione di Andrea Camilleri. Non abbiamo potuto ascoltarlo perché alcuni aderenti al "movimento No Tav" avevano annunciato su Indymedia una contestazione contro di lui. 
"A Milano - è scritto sul sito - sarà presente Giancarlo Caselli, il magistrato direttamente responsabile degli arresti dei nostri compagni e amici No Tav. Andiamo a esprimergli il nostro punto di vista a proposito di assalti e di giustizia".
A fronte di questa manifestazione di ostilità, Melampo editore ha annunciato a malincuore che: "le presentazioni del libro che si dovevano tenere oggi alla Feltrinelli Duomo di Milano e a Cormano sono state annullate. La decisione è stata dettata, a tutela di tutti, dalla consapevolezza che avrebbero potuto facilmente mettere in seria difficoltà sia il luogo dove le presentazioni si sarebbero svolte, sia le persone che sarebbero intervenute. La casa editrice Melampo sta già prendendo contatti per organizzare al più presto un dibattito con il procuratore Caselli aperto alla cittadinanza. Un ringraziamento va a chi fino a ora ha lavorato affinché le presentazioni si svolgessero senza tensioni".
Quanto è accaduto è molto triste e non depone certo a favore della causa della Val di Susa, anzi la danneggia. Il procuratore Caselli, infatti, è un uomo che vive da quasi quarantanni sotto scorta, prima per via delle sue inchieste contro il terrorismo, poi per la sua azione di contrasto alla mafia.
Ecco le parole pronunciate da Giancarlo Caselli sul movimento No Tav dopo gli arresti di personaggi accusati di reati e violenze commesse in Val di Susa. "Chi vuole leggere questa operazione come un'operazione contro la Val di Susa commetterebbe un gravissimo errore. Niente contro la Val di Susa, niente contro il movimento No Tav, niente, proprio niente, contro il dissenso, la mobilitazione che si esprima nel perimetro della legge. Invece, una doverosa azione di contrasto, codice penale alla mano, nei confronti di quei soggetti individuati, non pescati nel mucchio, ritenuti responsabili di una serie di violazioni gravi: violenza, resistenza, danneggiamenti, lesioni … Il movimento No Tav con tutte queste cose non c’entra". 

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