venerdì 13 gennaio 2012

Mafia al Nord: 107 giornalisti minacciati in Lombardia

La mafia al Nord, come è stato denunciato da molti osservatori (a Paderno Dugnano con una campagna di sensibilizzazione del blog La Scommessa) estende la sua attività nel silenzio (o nella rimozione) generale che viene ottenuto dai criminali anche e soprattutto minacciando e intimidendo i giornalisti che osano occuparsene e scrivere di questa infiltrazione. E' di ieri, ad esempio, questa notizia.
Bologna, 12 gennaio 2012. La Dda di Bologna ha aperto un fascicolo sulle minacce al giornalista Giovanni Tizian sotto scorta da qualche giorno per motivi di sicurezza. Ventinove anni, calabrese di Bovalino, da anni vive e lavora a Modena. Si occupa di criminalità organizzata e lui stesso è una vittima essendo rimasto orfano a 7 anni del padre ucciso a colpi di lupara. Tizian ha scritto numerosi articoli sulla criminalità organizzata tra cui il libro Gotica. Le minacce, a quanto si è appreso, sarebbero emerse durante un'inchiesta della Dda di Bologna sulla 'ndrangheta. «È sorta una situazione di preoccupazione davanti alla quale era giusto intervenire con urgenza e immediatezza come ha fatto Modena», ha spiegato il procuratore capo di Bologna Roberto Alfonso che ha aggiunto: «La fase è talmente delicata che nemmeno lui può sapere cosa è accaduto realmente. Evidentemente nei suoi articoli e nel suo libro ha scritto qualcosa che ha causato il risentimento di qualcuno. Ma al momento non possiamo dire nulla». (Adnkronos)
Negli ultimi cinque anni, l'attività intimidatoria nei confronti dei giornalisti italiani è stata molto estesa, come ha documentato l‟osservatorio Ossigeno per l'Informazione" .
Le intimidazioni hanno colpito ogni anno centinaia di giornalisti: quella di Giovanni Tizian è la quinta registrata dall‟Osservatorio nei primi dieci giorni del 2012. Nel 2011 le intimidazioni hanno coinvolto 324 giornalisti, 107 in Lombardia. Sono state commesse tutte allo scopo di impedire la pubblicazione di notizie scomode: alcune sgradite alla criminalità organizzata, altri sgradite a personaggi potenti della zona grigia (pubblici amministratori, professionisti, esponenti politici). Queste intimidazioni si manifestano con varie forme di violenza (lettere minatorie, aggressioni, danneggiamenti, violenza privata) o con querele pretestuose e citazioni per danni strumentali e infondate, con gravi abusi del diritto consentiti da una legislazione italiana che non protegge pienamente ed attivamente il diritto di cronaca come avviene in altre società democratiche. In Italia le intimidazioni diffuse nei confronti dei giornalisti sono ormai un problema della democrazia, perché oscurano notizie di assoluto interesse per i cittadini e così compromettono il loro diritto di essere informati e di fare scelte consapevoli. E un problema italiano perché non avviene niente di simile in altri paesi europei.

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