sabato 21 gennaio 2012

L'Avanti! riparte da Milano

Il 2012 comincia con una nuova stagione socialista. Torna in edicola, infatti, lo storico quotidiano della sinistra l'Avanti! che riapre la sua redazione a Milano. Lo si apprende da questo lancio dell'agenzia AdnKronos.

Milano, 20 gennaio 2012. Si inaugura domenica a Milano la nuova sede dell'Avanti! dove è custodito e sarà accessibile al pubblico l'archivio storico della redazione milanese del quotidiano con i numeri che vanno dal 1945 alla chiusura del 1993. L'appuntamento è alle 10,30 al Centro Formentini a Brera. Interverranno, tra gli altri, i sindaci socialisti milanesi Carlo Tognoli, Paolo Pillitteri, Piero Borghini, il direttore della Critica Sociale Ugo Finetti, il presidente del Nuovo Riformista, Gianni Cervetti, Vittorio Craxi, Felice Besostri, Stefano Carluccio, Francesco e Alessandro Colucci, Mauro Del Bue e gli ex giornalisti della redazione storica di piazza Cavour. Un'occasione per ricordare Bettino Craxi al quale ieri, nell'anniversario della morte, è stato reso omaggio in Tunisia, ad Hammamet dove morì 12 anni fa, alla presenza della moglie Anna, del figlio Bobo e di un centinaio di cittadini italiani e tunisini. Un'altra commemorazione intanto avrà luogo oggi a Milano organizzata dalle riviste e dai blog socialisti Critica Sociale, Mondoperaio, Il Socialista e 'Socialist'. L'iniziativa - intitolata '1934-2000: Craxi, l'attualità socialistà -riunirà esponenti politici già dirigenti del Partito socialista italiano che oggi militano in Partiti diversi, o dirigenti ed ex amministratori, da Ugo Finetti a Rino Formica, a Gennaro Acquaviva, Luigi Covatta, Biagio Marzo e Mauro Del Bue, a Francesco e Alessandro Colucci, al segretario nazionale del Psi, Riccardo Nencini. Le conclusioni saranno affidate a Bobo Craxi, dirigente socialista e figlio dello statista scomparso nel gennaio del 2000 in Tunisia. L'appuntamento è per le ore 9.30 presso il teatro Elfo Puccinì.
Quanto alla storica testata dell'Avanti! sarà presente in 17 mila edicole italiane periodicamente, in parallelo con lo svolgimento della campagna di adesioni alla Conferenza Nazionale che si terrà in marzo che deciderà sulla sottoscrizione per una Spa ad azionariato popolare, una società collettiva di capitale, proprietaria della testata, che Critica Sociale (attualmente proprietaria e titolare sia dell'edizione cartacea e che del marchio depositato) darà garanzie giuridiche di autonomia ed indipendenza finanziaria. (Adnkronos)  

Breve storia de l'Avanti! (da Wikipedia)
Alla metà degli anni novanta dell'Ottocento, il Partito socialista italiano contava numerosi giornali - circa quaranta - tra settimanali, quindicinali e mensili pubblicati in varie parti d'Italia. In realtà molti di essi avevano tirature assai limitate e rappresentavano soltanto sé stessi o situazioni locali assai circoscritte. Nel congresso socialista di Firenze del luglio 1896 erano emersi programmi di sviluppo editoriale e la decisione di fondare un giornale a carattere nazionale.
È da tenere presente il fatto che nelle elezioni politiche tenutesi in quell'anno, il Partito socialista aveva quasi quadruplicato i suoi consensi rispetto al 1892 e mandato in parlamento 16 deputati. Venne lanciata una sottoscrizione a livello nazionale tra i militanti grazie alla quale si ottennero 3000 abbonamenti: uno dei primi abbonati fu il filosofo liberale Benedetto Croce. Il 25 dicembre 1896 a Romauscì il primo numero del giornale. Ne era direttore Leonida Bissolati, redattori Ivanoe Bonomi, Walter Macchi, Alessandro Schiavi, Oddino Morgari, Gabriele Galantara.
La testata riprendeva quella dell'omologo giornale della socialdemocrazia tedesca, Vorwärts, altri giornali che portavano lo stesso titolo erano stati fondati precedentemente, tra cui uno nel 1881 aCesena da parte di Andrea Costa e un altro nel maggio dello stesso 1896 dal filosofo Antonio Labriola[1].
Nel 1911 la sede del giornale venne trasferita a Milano. L'Avanti! sostenne una forte campagna per la neutralità assoluta da tenere nei confronti degli opposti schieramenti della prima guerra mondiale. Dopo aver sostenuto questa posizione, il quotidiano si pronunciò a favore dell'intervento sotto la spinta del suo direttore Benito Mussolini. Per questo Mussolini chiese alla direzione nazionale del partito di approvare la sua linea altrimenti avrebbe presentato le proprie dimissioni: si dimise dall'incarico il giorno seguente e fu poi espulso dal PSI. Dopo la guerra, fra i direttori ci fu Giacinto Menotti Serrati.
Il 15 aprile 1919, a Milano, squadre di nazionalisti, allievi ufficiali e arditi incendiarono la sede del quotidiano e nella notte tra il 23 e il 24 marzo 1921 la sede milanese di via San Gregorio fu bersagliata dalle bombe di una squadra fascista, quale immediata rappresaglia alla strage del Diana, avvenuta poche ore prima per mano di anarchici.
Il governo Mussolini sospese la pubblicazione nel 1926, ma l'Avanti! continuò ad essere pubblicato in esilio, con cadenza settimanale, a Parigi e a Zurigo.
Il quotidiano ricomparve in Italia nel 1943, ma nel secondo dopoguerra ridusse la tiratura e non tornò ad essere il quotidiano influente che era tra le due guerre

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