Il gruppo regionale lombardo del PD sulla sua newsletter ha scritto questo commento sugli scricchiolii sempre più forti che si avvertono ai piani alti della torre formigoniana. Il governatore nega che ci siano problemi ed è sicuro che Bossi abbaia, ma non dorme. ma tutti sanno che non è così. L'aureola del "celeste" Roberto si sta spegnendo e il suo lunghissimo governo sembra giunto finalmente alle battute finali.
Per chi non l'avesse capito, Bossi ha ripetuto per l'ennesima volta in una settimana che la Lega è pronta a staccare la spina della Giunta Formigoni.
Can che abbaia non morde? Formigoni ne pare convinto, ma i dubbi e le domande si accumulano.
Viene da chiedersi, anzitutto, a che cosa miri davvero il leader padano con le sue reiterate e non troppo velate minacce. La Lega, pensa forse Bossi, potrebbe trarre vantaggio da elezioni anticipate in Lombardia in virtù della sua fiera opposizione a un governo Monti che sta colpendo un po' tutti con le sue misure impopolari. Visto che a livello nazionale il governo tecnico pare destinato a durare e che la Lega non potrà andare avanti all'infinito con le proprie grida, tanto vale provare a incassare qualcosa nella regione più importante e più ricca.
Formigoni, dal canto suo, ostenta sicurezza dicendo che la Lega non può permettersi di far cadere un governo che ha fatto tanto bene alla Lombardia. Nel frattempo si è però scatenato in interviste, soprattutto su testate amiche, che mirano a rincuorare e tranquillizzare i propri sostenitori e a spargere ottimismo riguardo le possibilità di tenuta di una maggioranza che accusa sinistri scricchiolii.
Lo stesso rimpasto di Giunta, ormai a più riprese annunciato, pare destinato a creare malumori più che a consolidare la compagine di governo formigoniana. La parola d'ordine dei fedelissimi del presidente è una sola: va tutto bene, non c'è nulla da temere dalla Lega. A forza di ripeterla, forse, si spera che questa affermazione diventi realtà.
Non sta zitto (quando mai?) neppure il presidente del Consiglio regionale Boni che affida alla rete un messaggio un po' sconnesso che trascriviamo: "rumors..ho un pensiero che gira..se la Lega dovesse decidere di togliere l'appoggio a Formigoni, visto che Berlusconi tiene in piedi Monti a Roma,un diavoletto mi fa pensare, visto quello che succede a Roma insisto, il Pd e l'udc appoggerebbero loro..Formigoni...con la scusa della crisi...pensiero malefico..ma che ci volete fare...dovevo dirlo..è solo un pensiero...che pensiero stupido eh? Mah?...è solo un pensiero...adesso lo scaccio... Mahhh". Della serie: creiamo più fango possibile, tanto io in quello ci sguazzo!
Questi i tratti salienti del dibattito politico degli ultimi giorni. Ma, ci sia consentito, di che cosa stiamo parlando? E' possibile che chi guida la Lombardia, in giorni cruciali per provare a individuare una via d'uscita dalla crisi, sia unicamente impegnato a puntellare il proprio traballante castello di potere? Sembra impossibile che un politico di grande esperienza come Formigoni si sia cacciato in un vicolo così buio. O forse era inevitabile, viste le premesse con cui è partita una legislatura in cui la maggioranza sembra aver davvero poco da dire. L'eccellenza lombarda assomiglia ormai a una scenografia impolverata all'interno della quale non c'è nessuno che sappia realmente quale parte deve recitare, men che meno l'attore principale, leggasi Formigoni, che sembra aver perso la memoria e smarrito persino il copione. Ripetiamo: di che cosa stiamo parlando? Non certo del futuro della Lombardia, meno ancora dei problemi dei lombardi.
Basta! In Lombardia è arrivato il momento di cambiare e di guardare in faccia a una realtà che parla chiaramente di un'amministrazione occupata a farsi gli affari propri e non più in grado di entrare in sintonia con i cittadini. Non sappiamo se la Lega staccherà davvero la spina, di certo la luce ai piani alti di Palazzo Lombardia si sta già spegnendo.
Can che abbaia non morde? Formigoni ne pare convinto, ma i dubbi e le domande si accumulano.
Viene da chiedersi, anzitutto, a che cosa miri davvero il leader padano con le sue reiterate e non troppo velate minacce. La Lega, pensa forse Bossi, potrebbe trarre vantaggio da elezioni anticipate in Lombardia in virtù della sua fiera opposizione a un governo Monti che sta colpendo un po' tutti con le sue misure impopolari. Visto che a livello nazionale il governo tecnico pare destinato a durare e che la Lega non potrà andare avanti all'infinito con le proprie grida, tanto vale provare a incassare qualcosa nella regione più importante e più ricca.
Formigoni, dal canto suo, ostenta sicurezza dicendo che la Lega non può permettersi di far cadere un governo che ha fatto tanto bene alla Lombardia. Nel frattempo si è però scatenato in interviste, soprattutto su testate amiche, che mirano a rincuorare e tranquillizzare i propri sostenitori e a spargere ottimismo riguardo le possibilità di tenuta di una maggioranza che accusa sinistri scricchiolii.
Lo stesso rimpasto di Giunta, ormai a più riprese annunciato, pare destinato a creare malumori più che a consolidare la compagine di governo formigoniana. La parola d'ordine dei fedelissimi del presidente è una sola: va tutto bene, non c'è nulla da temere dalla Lega. A forza di ripeterla, forse, si spera che questa affermazione diventi realtà.
Non sta zitto (quando mai?) neppure il presidente del Consiglio regionale Boni che affida alla rete un messaggio un po' sconnesso che trascriviamo: "rumors..ho un pensiero che gira..se la Lega dovesse decidere di togliere l'appoggio a Formigoni, visto che Berlusconi tiene in piedi Monti a Roma,un diavoletto mi fa pensare, visto quello che succede a Roma insisto, il Pd e l'udc appoggerebbero loro..Formigoni...con la scusa della crisi...pensiero malefico..ma che ci volete fare...dovevo dirlo..è solo un pensiero...che pensiero stupido eh? Mah?...è solo un pensiero...adesso lo scaccio... Mahhh". Della serie: creiamo più fango possibile, tanto io in quello ci sguazzo!
Questi i tratti salienti del dibattito politico degli ultimi giorni. Ma, ci sia consentito, di che cosa stiamo parlando? E' possibile che chi guida la Lombardia, in giorni cruciali per provare a individuare una via d'uscita dalla crisi, sia unicamente impegnato a puntellare il proprio traballante castello di potere? Sembra impossibile che un politico di grande esperienza come Formigoni si sia cacciato in un vicolo così buio. O forse era inevitabile, viste le premesse con cui è partita una legislatura in cui la maggioranza sembra aver davvero poco da dire. L'eccellenza lombarda assomiglia ormai a una scenografia impolverata all'interno della quale non c'è nessuno che sappia realmente quale parte deve recitare, men che meno l'attore principale, leggasi Formigoni, che sembra aver perso la memoria e smarrito persino il copione. Ripetiamo: di che cosa stiamo parlando? Non certo del futuro della Lombardia, meno ancora dei problemi dei lombardi.
Basta! In Lombardia è arrivato il momento di cambiare e di guardare in faccia a una realtà che parla chiaramente di un'amministrazione occupata a farsi gli affari propri e non più in grado di entrare in sintonia con i cittadini. Non sappiamo se la Lega staccherà davvero la spina, di certo la luce ai piani alti di Palazzo Lombardia si sta già spegnendo.
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