La giunta Alparone vuol far cassa anche con la partecipazione. Disperatamente alla ricerca di soldi per chiudere un bilancio imbarazzante la giunta di destra, che non doveva mettere le mani nelle tasche dei padernesi, ha deciso di aumentare a dismisura le tariffe dell'uso delle sale pubbliche, cioè quelle del Consiglio comunale e dei Consigli di quartiere, mettendo le mani pesantemente nelle tasche dei cittadini più impegnati nella cosa pubblica. E questo dopo avere di fatto chiuso alle iniziative dei partiti e della società civile gli spazi dei centri sociali che erano stati sempre utilizzati a costi accessibili fino al 2010.
Insomma, se qualche associazione, comitato, partito, vuol fare un evento a Paderno Dugnano senza dover sborsare 30 euro l'ora oggi ha a disposizione solo la sala dell'ex cinema Splendor. Se no deve pagare tariffe che vanno nei giorni feriali da un minimo di 120 euro per la mezza giornata nella sala consiliare del Palazzo di Piazza della Resistenza, ai 30 euro (tariffa ridotta per associazioni e partiti presenti nei consigli) delle sedi di quartiere. da notare che mentre le tariffe per i soggetti privati che vogliono usare tali spazi sono aumentate di circa il doppio, quelle ridotte per associazioni e partiti vengono triplicate.
Gli aumenti, decisi con deliberazione della Giunta Comunale n. 200 del 21/11/2011, sono rispettivamente, dell'80% per la sala consiliare e del triplo (da 10 a 30 euro) per le sedi di quartiere. In tal modo questa compagine di geniali amministratori perseguirà due scopi, contrastanti, ma in ogni caso graditi: scoraggiare la partecipazione democratica di cui ha orrore e timore, le iniziative pubbliche dell'opposizione e degli odiati comitati, e in ogni caso fargliela pagare spillando loro un po' di soldi in più.
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