giovedì 17 novembre 2011

MontI: Berlusconi ha già deciso di regalarlo al centro sinistra

"Monti ha fatto un discorso politico molto apprezzato. E' un programma laico e riformista che è stato esposto con grande attenzione, ma anche con schiettezza, con riguardo ai sacrifici, insieme al riferimento ad altre questioni importanti. Noi siamo l'Europa". Così ha dichiarato la capogruppo dei senatori del PD Anna Finocchiaro, dopo le dichiarazioni programmatiche al Senato del neo presidente del Consiglio in carica, Mario Monti.
“Il discorso di Monti conferma tutte le aspettative positive che avevamo", ha commentato Enrico Letta. "Incisivo, carico di prospettive e di speranze. Ha rimesso l’Italia al centro di quell’Europa che la nostra casa. Ci ha fatto sentire orgogliosi di essere italiani. Con questo viatico il nostro sostegno sarà ancora più motivato”.
Vannino Chiti, vice presidente del Senato, sulla sua pagina Facebook ha parlato di "realismo chiarezza e senso delle istituzioni", da parte di Monti. ''Dall'intervento del presidente, emerge con tutta evidenza un realismo responsabile sulla situazione italiana, un alto senso delle istituzioni e chiarezza di intenti. Ha sottolineato quali sono i tre pilastri su cui deve fondarsi la ripresa del nostro Paese: rigore, crescita e equità. Significativi - ha sottolineato Chiti - i richiami alla necessità di valorizzare le donne e le giovani generazioni, una risorsa che finora è stata trascurata". 
Queste le reazioni dei dirigenti del PD al discorso programmatico del presidente del consiglio Mario Monti. Di ben altro tenore quelle del PdL. “Saremo noi a decidere quanto durerà questo governo”, ha detto Berlusconi che cerca con il suo atteggiamento post dimissioni di tenere il governo tecnico sulla corda. Ma per lui parlano chiaro i titoli dei giornali di sua proprietà: “I nuovi padroni” strilla il feltrino mentre il suo greve vice, “Libero”, titola da buon ripetente “Il governo dei secchioni”. Il pachidermico fuoricorso che dirige “Il Foglio” resta in territorio scolastico: “Il governo del Preside, il Consiglio di Facoltà”.
Insomma Berlusconi e i suoi megafoni annunciano che al più presto andranno sulle piazze d’Italia a denunciare “il governo dei tecnici orientati a sinistra” e a sostenere che sono loro gli unici titolati a governare. Peccato che si siano dovuti dimettere perché non ne erano capaci, ma questo non lo ammetteranno mai. Preferiscono andare avanti da qui alle elezioni del 2013 a strillare di essere vittime di un golpe “eurotecnico”, come tra il ’94 e il ’96 hanno ripetuto fino alla nausea di essere stati vittme di un “ribaltone” presidenziale.  
Ps. Dopo due anni di lagne, nel ’96, hanno perso le elezioni, se vogliono perderle anche nel 2013 a me sta benissimo. 

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