venerdì 25 novembre 2011

Destra arrogante e incapace, anche a Cusano

A proposito delle differenze tra destra e sinistra che gli osservatori indipendenti e superpartes tendono a negare ce n’è una che spicca: l’arroganza che la destra esbisce regolarmente come tratto identitaro quando governa. Ne è un recente esempio l'epsodio raccontato nel volantino emesso dal PD di Cusano Milanino che qui riproduco. Buona lettura.
Dopo un secolo di grandi successi sportivi, l’8 novembre 2011 è stato un giorno di lutto per il Calcio Cusanese. Il funerale l’ha ordinato il sindaco Ghisellini che ha mandato i vigili urbani a chiudere i campi di calcio impedendo ai volontari, agli istruttori ed ai ragazzi che li frequentano di utilizzarli, di giocare ed allenarsi come tutte le sere.
La Giunta di destra, incapace di gestire rapporti equilibrati e di dialogare con le realtà associative locali, dopo essere stata sconfitta ad agosto davanti al Tribunale Amministrativo (per la prima volta il Comune è stato citato in giudizio da un’associazione e per di più perde la causa, caricando sui cittadini ben 10.000 euro di assurde spese legali), invece di cercare una mediazione con la Società sportiva che da decenni utilizza e gestisce gli impianti di calcio, mette i sigilli ai campi per “punire” la società “colpevole” di non accettare le decisioni illegittime di Ghisellini e soci.
Il risultato ottenuto da una Giunta autoritaria e arrogante, che ignora la normativa ed è incapace di trovare soluzioni ai problemi che provoca, è di chiudere con i catenacci gli impianti comunali di calcio frequentati dai bambini e dagli sportivi Cusanesi in assenza di alcuna alternativa gestionale. Nel frattempo, dichiarano sul sito ed agli organi di informazione “in attesa di svolgere nei prossimi mesi un bando per assegnare in gestione i campi di calcio”. Ma il Bando non bisognava farlo prima di chiudere gli impianti di calcio, ad attività e campionati già avviati?
Un’azione di gravità inaudita. Mai ci si era messi sul piano dell'azione di forza nei confronti delle associazioni culturali, sociali o sportive. Una Giunta e una maggioranza che dell'aggregazione sociale e del dialogo democratico se ne fregano, come già più volte dimostrato in questi anni.

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