Ricevo dal segretario del PD, Oscar Figus, questo commento sul rinnovo dei vertici del Consiglio di quartiere di Calderara, seguito alle dimissioni del presidente Riberto.
Alla presenza di poco meno che una decina di persone si sono svolte l’altro ieri a Calderara le elezioni per la nomina del Presidente e del Vicepresidente del Consiglio di quartiere. Presidente è stato eletto Gianluca Marella mentre Vicepresidente è stato eletto Esole Evangelisti, eletto nelle file dell’opposizione. Nel suo intervento l’ex presidente Alessandro Riberto ha sottolineato che le dimissioni fanno parte di una condivisa volontà di alternanza e che continuerà a lavorare nel Consiglio di quartiere.
Esole Evangelisti ha evidenziato come tutti in Consiglio hanno sempre lavorato, e continueranno a farlo, con spirito collaborativo, ma che spesso si sono trovati senza risposte da parte dell’amministrazione o, come nel caso del mercatino di Calderara o quello della palestra in cui piove dentro, con le risposte sbagliate e che ognuno ne risponderà davanti agli elettori. Il neo presidente Gianluca Marella ha detto che comprende le difficoltà di bilancio in cui si trovano le amministrazioni comunali, tra cui la nostra, e la necessità di dare delle priorità. Tutti hanno sottolineato la sempre pù scarsa partecipazione da parte della cittadinanza ai lavori del Consigliio.
Esole Evangelisti ha evidenziato come tutti in Consiglio hanno sempre lavorato, e continueranno a farlo, con spirito collaborativo, ma che spesso si sono trovati senza risposte da parte dell’amministrazione o, come nel caso del mercatino di Calderara o quello della palestra in cui piove dentro, con le risposte sbagliate e che ognuno ne risponderà davanti agli elettori. Il neo presidente Gianluca Marella ha detto che comprende le difficoltà di bilancio in cui si trovano le amministrazioni comunali, tra cui la nostra, e la necessità di dare delle priorità. Tutti hanno sottolineato la sempre pù scarsa partecipazione da parte della cittadinanza ai lavori del Consigliio.
Sono seguiiti interventi da parte del pubblico, più veementi quelli su problemi specifici più sobri quelli di carattere generale, unanimi nell’augurare buon lavoro al Consiglio di quartiere di Calderara in questa nuova versione bipartisan. Alle 23.00 tutti a casa.
Fino a qui i fatti ora qualche considerazione. Meno di dieci persone presenti, di cui due esponenti istituzionali, il Presidente del Consiglio Comunale Papaleo e il Consigliere del PD Maglia, un politico, il sottoscritto, uno o due esponenti delle associazioni sportive (uno dei quali anche esponente del Polo Civico), un giornalista, la compagna di uno dei Consiglieri, uno o al massimo due cittadini.
Calderara è il terzo quartiere in cui il Presidente si dimette, se il discorso della volontà condivisa di alternanza è generale, giacché non è la prima volta che lo sento, all’avvicinarsi della scadenza del metà mandato dobbiamo aspettarci dimissioni da parte dei Presidenti degli altri quattro quartieri?
La denuncia di Evangelisti di scarsa attenzione al quartiere da parte dell’amministrazione è stata glissata da parte dei consiglieri di maggioranza con interventi di circostanza, dando l’impressione di essere un problema da loro non molto sentito.
Calderara è il primo caso in cui, in Consiglio di quartiere, si decide di offrire l’incarico di Vicepresidente ad un rappresentante dell’opposizione. Il problema, qui come negli altri quartieri, è il modo di intendere (o non intendere) la partecipazione popolare da parte dell’amministrazione come anche da parte dei cittadini tutti. I Consigli di quartiere non sono e non possono essere la vetrina dell’amministrazione sulla Città, né possono essere uno sportello periferico in cui si raccolgono segnalazioni per le quali è sufficiente fare una telefonata agli uffici preposti (posto di sapere i numeri di telefono).
I Consigli di quartiere sono uno strumento della partecipazione e anche ammesso che con la prossima tornata elettorale per legge non si possano più costituire nel nostro comune questo non elimina la questione di come gestire la partecipazione popolare alle scelte dell’amministrazione.
Io continuo a sentire discorsi sugli “interessi di parte” in contrapposizione agli “interessi di tutti” e sui problemi di bilancio che le amministrazioni locali attraversano. Vediamo di chiarirci, “interessi di tutti”, intendendo per tutti la totalità della popolazione della nostra Città, non esistono a meno di meteoriti o epidemie, tutti gli interessi riguardano una parte di solito minoritaria di popolazione, ma questo non significa che non siano legittimi. Compito della politica è ascoltare e compito delle amministrazioni scegliere, meglio se in maniera il più possibile condivisa.
Tutti sappiamo dei problemi di bilancio però bisogna anche aver chiaro di chi sono state le responsabilità delle scelte a livello nazionale, ma a maggior ragione, visto che le risorse sono comunque insufficienti per soddisfare tutte le richieste, sarebbe auspicabile una condivisione più forte con i quartieri e con la popolazione.
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