lunedì 25 luglio 2011

Carcatrà: golpe estivo contro bambini e genitori

La “giunta del disfare” ha chiuso anche il Centro Carcatrà. Magari in futuro riaprirà, affidato a qualcun altro, per fare cose diverse. L'unica certezza è che chi lo ha gestito in questi 13 anni non lo farà più e non si sa a chi verrà affidata la struttura e per fare cosa. 
Il modus operandi della "giunta del disfare" è lombrosiano. Lo ha già fatto tre volte: chiuso il Centro Falcone e Borsellino, chiuso il Contromano, chiuso il Carcatrà. Missione compiuta può dire soddisfatto di sé il sindaco 
Le famiglie utenti del servizio hanno ricevuto via emai dagli operatori l’invito ad una cena conviviale per salutarsi e dirsi addio. Dopo 13 anni di attività a Paderno Dugnano, alla fine di luglio, la cooperativa Comin, che ha gestito il centro di aggregazione fino ad ora, cesserà di lavorare con il Comune di Paderno Dugnano per il mancato rinnovo dell’appalto.
“Questo è l’epilogo di quanto non era stato difficile prevedere: Carcatrà a pagamento da due anni a questa parte, con conseguente diminuzione dell’utenza e indubbia perdita della finalità educativa sulla quale si basava il progetto; mancato rinnovo dell’appalto alla società Comin, a scadenza dello stesso. Analoga sorte era già toccata al CAG Contromano, non so come e per quanto sopravvivrà il Ciaoragazzi. Con buona pace dei progetti educativi per i minori – mi scrive Stefania Peverati -. Qualcuno mi riferisce, per contro, che le attività degli oratori sono state incrementate notevolmente, con campus estivi estesi, attività sportive potenziate, ecc. ecc. La mia amica Anna ha scritto oggi l’email che segue a sindaco, assessori e compagnia bella. Mi ha autorizzato a girartela anche per eventuale pubblicazione".

Egregio Sig. Sindaco,
Gentili Signore, Egregi Signori,
Mi chiamo Anna Albo, sono una cittadina di Paderno Dugnano, ho tre figli e da tredici anni sono un’utente del centro di aggregazione per le famiglie del territorio (più recentemente ribattezzato ludoteca) e da sempre conosciuto da tutti come Carcatrà.
Ho avuto la fortuna di essere presente, con l’allora mio primo figlio, alla sua inaugurazione, di partecipare al progetto per l’assegnazione del nome, e di essere tra i genitori pionieri di questa avventura educativa basata sulla partecipazione spontanea e volontaria delle famiglie del territorio di Paderno. Sarò – ahimè - presente anche venerdì  29 luglio 2011 quando questa avventura avrà il suo termine ma dubito che in quell’occasione ci saranno i fotografi, i bimbi festosi con le loro famiglie e l’Amministrazione Comunale al gran completo, così come avvenne al suo esordio.
Certo, la struttura non verrà abbattuta e nell’aria circolano voci di riqualificazione dell’area, di nuovi progetti educativi, magari di un’altra cooperativa … voci per l’appunto, perché noi utenti, oltre a queste voci non sappiamo nulla se non avere la certezza che la Cooperativa Comin non ci sarà più. Del resto, che ci fossero problemi di dialogo con l’Amministrazione noi utenti l’abbiamo capito abbastanza presto: dopo la comparsata del neoeletto Sindaco Alparone a seguito della sua fresca elezione, noi al Carcatrà non abbiamo più visto nessuno, nessuno alle feste, nessuno alle iniziative, alle biciclettate …
Eppure, un’Amministrazione così fotogenica e presente sul territorio - almeno da quanto risulta dai reportage della Calderina che li ritrae in ogni luogo ed in ogni dove - non si è mai interfacciata con questa nicchia di utenza, neanche a seguito della nostra petizione a causa della quale siamo anche stati insultati su blog locali: mamme, papà, nonni, cittadini del territorio di Paderno Dugnano derisi e denigrati dai loro stessi concittadini.
Da allora ho cominciato a temere che la bellissima dichiarazione del Sindaco Alparone al momento della sua investitura: “ Sarò il Sindaco di tutti”  fosse una promessa non facile da mantenere e quindi, insieme agli altri genitori utenti del Carcatrà, ci siamo adattati impegnandoci in attività di resistenza: abbiamo continuato a partecipare, a frequentare, ad organizzare nonostante l’introduzione dell’obbligatorietà al pagamento; anche con le variazioni di luoghi ed orari; anche quando non funzionavano i caloriferi e anche quando veniva autorizzato l’allestimento di feste private davanti al centro in contemporanea ad iniziative promosse dal Carcatrà.
Io e gli altri genitori siamo dei cittadini, sappiamo che è complicato amministrare una comunità e che viviamo in tempi tutt’altro che facili e quindi a maggior ragione, non comprendiamo la resistenza di questa Amministrazione a condividere le motivazioni del proprio operato attraverso un dialogo aperto con i suoi cittadini ed elettori. Già, perché dopo una campagna elettorale basata su sicurezza e famiglia, chi di noi vi ha votato si è sentito tradito nelle aspettative, e chi non l’ha fatto, tristemente confermato nelle sue.
Il valore dell’intervento della Cooperativa Comin in questi lunghi anni è difficile se non impossibile da riassumere in poche righe: hanno saputo intrecciare dei rapporti di relazione qualitativa con l’infanzia e con le famiglie di tutto il territorio di Paderno attivando progetti di integrazione basati sull’utilizzo della creatività ed il dialogo, alimentando un clima di accoglienza, tolleranza e rispetto; i bambini hanno trovato un ambiente creativo e stimolante alieno da stress da prestazione, competizione ed agonismo ed i genitori un luogo e dei momenti sia di convivialità che di condivisione delle problematiche legate all’esperienza della genitorialità sviluppando atteggiamenti di solidarietà e di mutuo soccorso. Che ne sarà di tutto questo bagaglio di esperienze? Di tutte queste competenze? Dei progetti? Dei bambini e delle famiglie coinvolte?.
E’ tutto l’anno che cerco di convincere mio figlio più piccolo che anche se le cose sembrano andare per il peggio, non va poi così male: che se gli hanno tolto un maestro alla scuola elementare e non lo hanno sostituito costringendo un insegnante a dividersi sue due classi …la sua scuola è sempre bella; non importa se ciò impedisce l’adesione a progetti, la partecipazione ai laboratori, le attività di recupero; va sempre bene anche avere un insegnante diverso ad ogni pasto o ad ogni intervallo; non avere il di docente di inglese né quello di sostegno è ordinaria amministrazione; dover portare da casa fogli, pennarelli carta igienica, scottex, clinex, sapone… è la prassi; non poter più fare gite o uscite non è un dramma, come non è grave pagare doppio un servizio di mensa scolastica che è fermo sullo stesso standard di mediocrità da anni…, ma è una menzogna , continuo ad edulcorare una situazione di evidente disinvestimento affinché mio figlio non si senta tradito ed abbandonato dagli adulti, come io mi sento nei confronti dei nostri governati; continuo a mentire , e non lo voglio più fare.
Giovedì 28 luglio alle 19.30, in ossequio alla tradizione più amata dai frequentatori del Centro Carcatrà, si svolgerà la goliardica/drammatica ultima cena : le regole sono semplici e tuttavia fondamentali: ognuno porta qualcosa e tutti assieme si condivide.
Vi invito ad intervenire e a condividere con noi oltre alle prelibatezze, un  po’ di quotidianità della vita e delle attività promosse dal Carcatrà. Avremo finalmente l’opportunità di conoscerci e voi, guardando negli occhi i nostri figli, i vostri piccoli utenti e futuri cittadini, quella di dire loro, con parole vostre, che ne sarà di questa esperienza, di questo luogo, e delle loro amate educatrici.
Investire nel futuro significa programmare interventi e monitoraggi qualitativi nella quotidianità, del presente: disinvestire sulla famiglia e sull’infanzia comporta un impoverimento del tessuto sociale, un peggioramento della qualità della vita della comunità.
L’interruzione dell’esperienza del Carcatrà così come noi utenti l’abbiamo conosciuta da tredici anni fino ad ora, sarà una grave perdita per il territorio di Paderno Dugnano: noi utenti ne siamo certi; prima o poi, vostro malgrado, anche voi sarete chiamati a familiarizzare con questa verità.
Distinti Saluti
Anna Albo
Mamma e Cittadina a Paderno Dugnano

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