La Germania, prima potenza industriale europea, ha deciso di rinunciare all'energia nucleare. Il ministero dell'Ambiente tedesco ha annunciato infatti che fermerà il suo ultimo reattore (quello più moderno) nel 2022, mentre gran parte degli 17 reattori tedeschi sarà disattivato entro quest'anno. Il ministro Norbert Roettgen ha spiegato che gli otto reattori dei 17 che già oggi non sono collegati alla rete elettrica non saranno più riattivati.
Questa notizia pubblicata oggi dai giornali dimostra che mentre in Italia una destra incapace e ignorante continua a baloccarsi con un’idea sbagliata e retrograda, cioè il rilancio del nucleare, la Germania che è un Paese molto più serio e credibile del nostro ha già preso le decisioni giuste per il suo futuro.
La scelta antinucleare che il governo Merkel ha definito “irreversibile” è frutto delle riflessioni seguite al disastro di Fukushima, che ha provocato proteste di massa nel paese, contro l'impiego dell'energia atomica. L'energia nucleare garantisce attualmente il 22% del fabbisogno di elettricità del Paese. Secondo stime recenti, la quota di energie rinnovabili nel mix energetico della Germania, arriva già oggi oltre il 16 % ed è in rapida crescita. L’aumento dell'offerta di energia rinnovabile ha fatto accelerare la domanda di tecnologie innovative necessarie all’ immagazzinamento di energia ed ha fatto accrescere l’attenzione nel settore dello sviluppo delle batterie ad idrogeno e della tecnologia smart grid, in tutta la Germania. Il governo federale si aspetta che le energie rinnovabili, rappresentino il 35% del mix energetico del Paese entro il 2020 e l’80% entro il 2050, ciò richiede ulteriori investimenti nella tecnologia di accumulo dell’ energia.
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