mercoledì 4 maggio 2011

Eureco: non "errore umano", ma stoccaggi e operazioni irregolari

Eureco, le prime verità sulla strage. Così titolano i giornali che hanno dato notizia della consegna, dopo sei mesi, della perizia degli esperti sulle dinamiche dell’incendio che ha provocato la morte di quattro operai e il ferimento di altri 3 lavoratori.
Cominciano così ad emergere le cause e a delinearsi le prime responsabilità. A innescare, stando alle cronache, l’esplosione sarebbe stato un ritorno di fiamma che ha provocato l’incendio di un contenitore da 3mila litri di “setacci molecolari”(composti sintetici che assorbono gas e liquidi nella loro struttura molecolare), in pratica dei filtri assorbenti impregnati di gas GPL provenienti da un’industria cosmetica che li utilizzava nel processo di produzione degli spry. I filtri, sempre secondo i giornali che riportano i primi dati della perizia, erano stoccati in modo irregolare perché secondo le norme non devono venire mescolati ma consegnati dalle aziende in appositi contenitori e tenuti separati. A questo primo incendio si è aggiunto quello di diversi contenitori pieni di vernici esauste che venivano maneggiati a mano dagli operai contro ogni regola.
Come si vede già da questi primi elementi le responsabilità dell'incendio sembrano individuabili e non si potrà certo sostenere a lungo la versione dell’errore umano che farebbe tanto comodo al proprietario della Eureco, pluri inquisito e pluri condannato (anche per omicidio colposo di un suo dipendente) che nonostante questo bel curriculum continuava a fare tranquillamente i suoi affari. Se sono queste le normative e questi i risultati appare chiaro a tutti che nelle aziende oggi non c’è nessuna sicurezza per i lavoratori e che la strage continuerà sostanzialmente impunita.  

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Alla luce delle cause di qs tragico evento non mi capacito ancora come possano realizzare un fottuto inceneritore ove rifiuti pericolosi e scarti ospedalieri non solo verranno stoccati ma anche ''termocombustionati'' proprio a ridosso della popolazione. Sono preoccupato ed altrettanto incazzato.

Anonimo ha detto...

Mi auguro che almeno questi operai, o meglio, le loro famiglie, ottengano giustizia. Mi chiedo quando finiranno tutte le ingiustizie nei confronti dei lavoratori, in generale, e quando cominceranno tutti i nodi a venire al pettine.La misura è colma ormai e i lavoratori di Paderno Dugnano, dopo aver subito angherie di ogni tipo: dalla chiusura della fabbrica fino a perdere la vita sul lavoro devono ottenere delle risposte, devono avere giustizia. Nessuno può sentirsi al sicuro da niente, combattere per i diritti degli altri oggi, significa combattere per i propri diritti o quelli dei propri figli domani. Non aspettiamoci che qualcuno lo faccia al posto nostro.
Ex operaio Padernese

Anonimo ha detto...

Stamattina parlando col costruttore dello stabile dove abito(in provincia di Como)e vedendolo parecchio abbacchiato gliene ho domandato il motivo e lui ha raccontato di avere appena assistito ad una morte in diretta, un operaio edile, un carpentiere di 45 anni che aveva in passato lavorato anche alle sue dipendenze. E'morto folgorato, il cuore non ha retto alla scarica e se ne è andato in dieci minuti. Non conosco i dettagli ma mi chiedo naturalmente se il cantiere fosse sicuro e se qualcuno del personale avesse avuto qualche nozione di pronto soccorso, se avesse saputo come eseguire un massaggio cardiaco magari poteva essere d'aiuto in attesa dei soccorsi, so che in qualche azienda si tengono dei corsi di primo soccorso. Sembra comunque che gli operai edili siano tra quelli più coinvolti nelle morti sul lavoro. Forse non ho centrato in pieno l'argomento del post ma mi sembrava giusto segnalarlo.
Antonio