mercoledì 20 aprile 2011

Resistenza, Costituzione, Unità d'Italia, Antifascismo

Il 25 aprile di quest'anno a Paderno Dugnano si celebrerà purtroppo in tono minore.  L'amministrazione guidata da PdL e Lega ha deciso infatti di non tener fede alla ricorrenza perché questa cadeva nel week end di Pasqua. In pratica ha ripetuto quello che aveva già fatto in occasione delle celebrazioni del 150° anniversario dell'Unità Nazionale. Prendo atto con rammarico della scelta dell'ANPI di non opporsi e aderire supinamente a questa operazione di manomissione simbolica della storia. Pertanto, non avendo un messaggio dell'ANPI ai cittadini padernesi da pubblicare, vi propongo l'appello diffuso dal Comitato Permanente Antifascista di Milano che denuncia e mette in guardia proprio contro queste subdole e meschine manovre.

Quest’anno la manifestazione del 25 aprile assume un rilievo particolare perché si tenta, con subdole manovre, di cancellare dalla memoria degli Italiani i valori della Resistenza e della Costituzione, suscitando preoccupazioni serie nei cittadini che ritengono che quei valori costituiscano il faro destinato ad illuminare e indirizzare le nostre azioni, e solo il loro rispetto possa consentire una sana convivenza civile.
In particolare, lo stato di diritto, il principio di uguaglianza, la divisione dei poteri, l’etica nella politica continuano ad essere al centro del nostro impegno; così come la volontà di restituire al lavoro, valore fondante della Repubblica, il suo ruolo e la sua dignità, eliminando il contrasto stridente tra i princìpi costituzionali e la durissima realtà, soprattutto per i giovani.
Occorre anche contrapporre una rigorosa concezione antifascista del nostro sistema normativo, delle Istituzioni, dei cittadini tutti, ai sempre più frequenti tentativi di riportarci ad un passato che non può e non deve tornare, in qualsiasi forma. Non possono più essere consentite tolleranze, connivenze e favori nei confronti di chi si ostina a negare, nei fatti e nei comportamenti, il complessivo significato antifascista della nostra Costituzione.
Infine, quest’anno, ricorre il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Non c’è posto per un’arida memoria; quello che occorre valorizzare è l’Unità del Paese, frutto del Risorgimento e della Resistenza, come elemento imprescindibile della nostra libertà e della democrazia, contro ogni tentativo di divisione e di secessione.
Mentre ricordiamo i 100.000 caduti della Resistenza e celebriamo le pagine più ricche e belle della nostra storia, dobbiamo assumere l’impegno  solenne a realizzare gli ideali per cui tanti sacrifici sono stati compiuti ed a tradurre nella realtà i princìpi fondamentali della nostra Costituzione, consegnando ai giovani la speranza di un futuro migliore, in un’Italia libera e unita.
Lanciamo dunque un appello ai cittadini perché onorino la Festa con una larga partecipazione, considerando – oltretutto – che in un contesto internazionale preoccupante, è doveroso anche assumere un impegno collettivo per il rispetto e la garanzia – in ogni Paese – dei diritti umani, nella profonda convinzione che – come ha insegnato la Resistenza – ciò costituisce il fondamento della libertà e della pace.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

dare a cesare quel che è di cesare e a dio ciò che è di dio, il signore gesu con la pasqua risorge per tutti gli uomini, quindi di destra di sinistra moderati ed estremisti nazisti e comunisti, insomma prima viene la pasqua e poi il 25 aprile che è insito in ogniuno di noi, perciò si può dedicre la pasqua e la pasquetta al signore ricordando sempre che siamo liberi e vi è il libero arbitrio grazie al signore non agli uomini ed io francamente dedicherò le festività pasquali alla gioia della resurrezione

Gigi

Anonimo ha detto...

Caro Gigi,apprezzo la delicatezza delle sue parole,ma non tutti siamo credenti e non tutti abbiamo la stessa scala di valori.Da agnostico mi conforta l'idea che Gesù porti la croce per tutti,destra e sinistra,ma non posso non pensare ai miei parenti partigiani uccisi sulle montagne della Liguria........posso accettare che si chieda rispetto per tutti i morti ma NON SI PUO' DIMENTICARE che alcuni di quei morti sono caduti nel nome della LIBERTA'........libertà per tutti destra e sinistra,atei e credenti........e nel morire per un'idea di libertà sono caduti per mano di altri che si battevano per un'idea a mio avviso sbagliata.Purtroppo viviamo un'epoca dove ognuno si sente in dovere di piegare ai propri interessi qualsiasi cosa perfino la COSTITUZIONE(la nostra LA PIù BELLA DEL MONDO),almeno noi cerchiamo di dare a Dio cio che è di Dio ma di riconoscere a tante donne e uomini che per la LIBERTA' sono caduti,il merito di vivere in un paese libero dove ci si può serenamente confrontare e discutere di tutto e serenamente.Antonello Queirolo