venerdì 22 aprile 2011

Villa Reale affittasi, prezzi modici

Quanti sono i padernesi che sanno che la Villa Reale di Monza è anche loro? Questo capolavoro neoclassico del Piermarini, costruito in onore di Maria Teresa d’Austria nel 1780 (bastarono tre anni per costruirla) è un bene pubblico abbandonato da anni (secoli verrebbe da dire) la cui storia di incuria e mal custodia potrebbe riempire interi volumi. 
Appartiene oggi alla Città di Monza, alla Regione Lombardia e, l’ala Sud, al Demanio dello Stato. Da tempo immemorabile si parla del suo risanamento e riqualificazione per farne un grande museo di se stessa da sfruttare come meta del turismo culturale mondiale sull’esempio della reggia viennese di Schönbrunn, ma non se ne è mai fatto nulla. Oggi la destra lombarda e monzese, che per decenni  se n’è sempre fregata bellamente considerandola un rudere senza valore, ci ha messo gli occhi addosso e con il suo approccio tipicamente lumpen piccolo borghese sta per privatizzarla di fatto dandola in gestione ai privati a condizioni che definire di favore è poco. L’anno scorso Infrastrutture Lombarde Spa, società di Regione Lombardia, ha illustrato il bando di gara per l’appalto della ristrutturazione della Villa Reale, Giardini Reali e spazi esterni di pertinenza, e per la concessione in gestione dei suddetti spazi per un periodo di 30 anni. La concessione di gestione riguarda il corpo centrale della Villa Reale, parte dell' Ala nord, Giardini e spazi esterni di pertinenza. In tutto circa 9.000 mq coperti. Gli interventi di risanamento prevedono questa sistemazione finale. Al piano terreno:  aree commerciali, laboratori artigianali - spazi flessibili e polifunzionali. Nei sovrastanti piani nobili: eventi e attività culturali, nel belvedere: bar, caffetteria, ristorante.
La concessione per la gestione di tutti questi spazi, opportunamente ristrutturati, prevedeva inizialmente nel bando un affitto di soli 30.000 Euro all'anno più lo 0,5% del fatturato. II costo previsto per la ristrutturazione in gran parte a carico del pubblico: 23 milioni di Euro l'importo totale, di cui 18 milioni a carico delle Istituzioni pubbliche e 5 milioni a carico del privato che vincerà il bando. Tali condizioni, a seguito delle proteste, sono state così modificate: 23 anni di concessione (compresi quelli per la ristrutturazione) invece di 30 anni, 60.000 euro l’anno di canone più lo 0,7 del fatturato, 8 milioni a carico del concessionario invece di 5.
I lavori si prevede che inizino a Settembre 2011 e terminino a Marzo 2014. Nulla il bando dice rispetto alle altre parti del complesso architettonico e ambientale, si prospettano altri bandi a pezzi, senza una visione unitaria del risultato finale. Il Consorzio pubblico, proprietario del bene, il cui Presidente è il sindaco di Monza, sembra non avere più voce in capitolo per l'intero complesso Villa e Giardini, infatti potrà usufruirne solo per 36 giorni nell'intero arco dell' anno.
A questo approccio miope e improvvisato si oppone un forte movimento di cittadini soprattutto monzesi che vogliono invece un programma di gestione pubblica che faccia di Villa e Parco il centro di riferimento culturale sia territoriale che internazionale, rispettoso dei valori storici sia antichi che recenti di questo unico raro e prezioso gioiello architettonico e ambientale.
Il Comitato per il Parco, storico baluardo popolare a difesa del Parco e della Villa Reale, e soprattutto del loro carattere di bene pubblico, ha emesso un comunicato in cui ci si chiede: perché un privato (la Italiana Costruzioni Spa) abbatte di un terzo il tempo in cui realizzare i propri incassi e persiste ugualmente nella aggiudicazione? Evidentemente perché l'operazione è comunque molto remunerativa. Non sarebbe più utile dunque che a ristrutturala siano i proprietari pubblici e che questi guadagni finissero nelle tasche dei cittadini anziché in quelle del privato  in modo da reimpiegarli per gli ulteriori interventi di restauro e per la promozioni di attività culturali?  Inoltre è confermato che almeno il 50% delle superfici utili del monumento sarà destinato ad attività commerciali in contrasto con la sua dignità storica.
Per questo il Comitato per il Parco   chiama i cittadini a contrastare il cammino intrapreso con questo bando, anche perché Regione Lombardia e Comune di Monza, procederanno nello stesso modo sul resto della Villa e del Parco, svendendo e smembrando un complesso unitario di valore inestimabile.

Nessun commento: