sabato 9 aprile 2011

Bullismo: parliamone, ma soprattutto facciamo qualcosa

Ieri sera all'Auditorium Tilane, l'incontro  realizzato dall'Associazione Genitori dell'Istituto  Comprensivo Gramsci  con la collaborazione del  Comune  di  Paderno  Dugnano, ha  registrato  il  tutto  esaurito grazie alla  partecipazione di famiglie e insegnanti .
All'introduzione del prof. Pietro Boggia (insegnante della Gramsci e consigliere comunale del PD), del  presidente  dell’Associazione Genitori, Stefano Gallieni  e dell’assessore alle Politiche Sociali, Alberto Ghioni, è seguito  l'intervento di Federico Colombo, psicologo-psicoteraupeta che  da anni  si  occupa del  fenomeno bullismo nelle scuole di Milano e provincia. L'argomento  particolarmente  interessante  è stato illustrato e analizzata  con  parecchi esempi che hanno  catturato  l'attenzione  del  pubblico  presente sfociata poi in  una  nutrita serie  di interventi  e domande. Ne è  emerso  che il  fenomeno del bullismo è  in  aumento, ma non viene affrontato  nella maniera  adeguata dal nostro sistema  scolastico che  non  invoglia  a creare  progetti fin dalla  scuola primaria come  invece avviene  in  altri Paesi. Inoltre gli  insegnanti molto spesso fanno  fatica a  riconoscere il problema proprio  in virtù della  famosa  "tolleranza" insita in un carattere nazionale che ci porta a minimizzare i conflitti e rimuovere i problemi difficili al posto di affrontarli.
Ieri sera, Boggia, nella sua introduzione  ha criticato senza nominarlo il nostro blog reo di avere dato la notizia del recente episodio di bullismo avvenuto alla scuola media Gramsci.

Avrei gradito di più invece qualche dato di fatto per dare a tutti la percezione del problema, magari una relazione qualitativa e quantitativa del fenomeno nelle  scuole  padernesi dove i casi di bullismo ci sono e stanno aumentando, me non se ne parla. Lo aveva fatto nel febbraio 2009 con una piccola indagine condotta su un campione molto ridotto di studenti, la scuola media Allende-Croci in collaborazione con l’associazione Alberio. Stando a quei dati circa la metà dei ragazzi dichiarava di avere subito aggressioni e violenze verbali e fisiche. Il 20% dei ragazzi dichiarava di avere preso parte ad atti di bullismo nella scuola, nella metà dei casi la vittima frequentava la stessa classe del bullo, nel 25% dei casi il bullo era un ragazzo di una classe superiore. Dalle interviste emergeva che il bullismo è uno “sport” individuale e non di squadra,  i luoghi dove avvenivano le aggressioni erano i corridoi, il cortile e le classi, spessissimo durante l’intervallo o all’uscita. Ma i dati più importanti emersi erano che nel 76-85% dei casi la vittima taceva e non denunciava il bullo, mentre l’insegnate presente al fatto "solo ogni tanto" interveniva (vedi slide della ricerca). Che cosa è seguito sul piano pratico a questa rilevazione, che politiche sono state messe in atto dalla scuola Allende e dalle altre scuole padernesi per contrastare il fenomeno e che risultati hanno dato? Forse i cittadini genitori avrebbero gradito e gradirebbero saperlo.

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