mercoledì 6 aprile 2011

Acqua Bene Comune: l'obiettivo è vincere il referendum

Si è costituito ieri sera a Cassina Amata il Comitato padernese per il referendum sull'acqua Bene Comune. Ecco il testo dell'Atto Costitutivo.

Atto Costitutivo del Comitato di Paderno Dugnano “2 Sì per l’Acqua Bene Comune”
Premessa
Noi siamo stati obbligati a fare il referendum perché una legge del governo ha obbligato tutti i Comuni a privatizzare la gestione dei propri acquedotti.
L'obbligatorietà toglie ai Comuni poteri propri, è un colpo alla democrazia rappresentativa, i Comuni non hanno più alcun ruolo e ai cittadini è reso impossibile ogni rapporto con le istituzioni locali in merito ai servizi determinanti per la loro vita e la loro salute.
Proprietà e gestione: Ciò che conta è la privatizzazione della gestione. E' la gestione che assicura il diritto all'acqua potabile. Quando la gestione di una spiaggia o di una sorgente (che pure restano di proprietà pubblica), vengono date in concessione/gestione ad un privato, i cittadini (il pubblico) vengono “privati” dell'accesso e del godimento, mentre il privato ne “gode” i sostanziosi profitti. La privatizzazione della gestione significa che i costi di ristrutturazione/riparazione degli impianti e la costruzione dei nuovi resta a carico del Pubblico, al Privato la riscossione delle tariffe e la gestione ordinaria. Al pubblico i costi, ai privati i guadagni.
Europa: L'Europa non obbliga nessun paese membro a privatizzare, lascia ai singoli decidere se il servizio idrico è un servizio economico o di interesse generale. La Corte Costituzionale nella sentenza con la quale dichiara valido il 1° quesito, ovvero l'abrogazione della legge in vigore, dice chiaramente che non c'è nessun obbligo comunitario e che proprio per questo è possibile abrogare tale legge. Parigi e Berlino sono tornate alla gestione pubblica, sono la dimostrazione che l'Europa non obbliga.
Non siamo contro l'iniziativa privata: noi siamo contro la mercificazione dell'acqua bene comune indispensabile alla vita. Siamo contro la privatizzazione dei rubinetti consegnati a multinazionali e ai giochi della Borsa. Siamo contrari che diventi come il petrolio e generi guerre feroci. Siamo contro l'esclusione dall'acqua, e quindi dalla vita, di miliardi di persone che non possono pagare diventando così “profughi idrici” che assediano le città.
La missione della politica è quella di realizzare gli interessi generali. Un esempio:  Milano anno 1888. Nasce il primo acquedotto pubblico della città. Il Sindaco espropria 30 acquedotti privati e delibera: “l'acqua è un bene determinante per la vita e la salute dei cittadini , non può essere consegnata alla gestione di chi può trarne profitto”. Il sindaco è Gaetano Negri esponente della destra storica.


Parliamo a tutta la politica, parliamo a tutti i partiti.Nel 1903 il governo del liberale Giolitti istituisce con legge le municipalizzate, prime tra tutte quelle dell'acqua. La legge sostiene che il sindaco che non fa la municipalizzata pubblica deve sottoporsi a referendum cittadino. Oggi dobbiamo fare un referendum che abroghi una legge che obbliga i Sindaci a consegnare ai privati il loro acquedotto.
Le multinazionali. La privatizzazione dell'acqua non avviene solo attraverso l'ingresso di un privato qualsiasi, ma da parte anche di multinazionali (monopoliste, quotate in borsa, oggetto di speculazione finanziaria e a loro volta attive nella speculazione), da banche e da finanzieri che controllano banche, giornali, cemento, acqua (come Caltagirone). L'acqua entra nel mercato finanziario, assoggettata ai giochi azionari.
Diritto e risparmio incompatibili con il profitto. L'acqua non può essere considerata merce di un’azienda o un bene economico, è sbagliato anche chiamarla servizio. I principi a cui ci si deve ispirare sono il diritto e il risparmio.
- L'acqua è il diritto umano alla vita (art. 3 della Dichiarazione Universale dei diritti umani). I diritti umani non sono a discrezione di tariffe e di bilanci.
- L'acqua disponibile si sta riducendo, l'Onu nel 2006 ha dichiarato la crisi mondiale dell'acqua.
Il secondo principio ispiratore è perciò il risparmio in tutti gli usi.
Questi principi sono incompatibili con la gestione privata e con il profitto.
Dichiarazione
Il Consiglio dei Ministri ha indicato il 12 e 13 giugno come date per lo svolgimento dei referendum. Purtroppo non si è ottenuto l’accorpamento con le elezioni amministrative che avrebbe fatto risparmiare denaro pubblico.
I referendum non sono di un partito, ma sono di quelle persone, che in modo trasversale a tutti i partiti, per una volta tanto, parlano con la voce degli interessi generali, collettivi, e a tutti chiedono di andare a votare, perché questa volta si vota per noi stessi. Ora inizia la campagna referendaria per raggiungere il quorum e la vittoria del sì.
Con questi obiettivi, Martedì 5 aprile, in riunione pubblica presso la sede di Quartiere di Cassina Amata, si è costituito il Comitato di Paderno Dugnano “2 Sì per l’Acqua Bene Comune” che:
- aderisce al Comitato Provinciale “2 Sì per l’Acqua Bene Comune”
- si occupa di realizzare a Paderno Dugnano attività informative e di promozione della campagna a supporto dei due referendum, utilizzando il logo del Comitato Referendario Nazionale “2 Sì per l’Acqua Bene Comune” ed evitando di utilizzare loghi e/o simboli di partito o di liste civiche
- invita singoli cittadini e associazioni ad aderire al Comitato.
Il Comitato di Paderno Dugnano
- delega come proprio referente presso il Comitato Provinciale Diego Spinello
- utilizzerà forme di autofinanziamento (adesioni e contributi e sottoscrizioni) per le spese della campagna e per sostenere il Comitato Provinciale.
Paderno Dugnano , 5 aprile 2011
Le Associazioni
Circolo Eco-Culturale La Meridiana, Associazione Effetto Terra, Legambiente Circolo Grugnotorto, Comitato Genitori Incirano, Associazione Genitori Calderara, Circolo della Costituente di Centro Don Luigi Sturzo, ACLI Associazione, Amici del Senegal, Associazione Punto Rosso, Associazione Italiana Esposti Amianto
I cittadini
Masimo Azzolini, Sabina De Pieri, Flavio De Pieri, Antonio Bergamaschi, Graziano Panizzolo, Diego Spinello

1 commento:

Anonimo ha detto...

Io ho scritto le stesse cose sulla Calderina quando ero in consiglio comunale la passata legislatura,e sono felice di aver condiviso,inconsapevolmente l'opinione di,praticamente ,un vecchio liberale come Gaetano Negri.
Saluti
pierino favrin
Mi piacerebe che tutti i commenti fossero sottoscritti con nome e cognomeu