martedì 29 marzo 2011

Nelle bugie nucleariste le ragioni per bocciare le centrali italiane

Ricevo dal Comitato "Vota sì per fermare il nucleare" www.fermiamoilnucleare.it questo contributo di riflessione sulle ragioni che consigliano gli italiani a bocciare andando a votare al Referendum di giugno il programma nulceare del governo. Ad ogni affermazione dei "nuclearisti" corrispondono dati di fatto che la contestano. In questo modo è possibile farsi un'opinione in proposito. Buona lettura.

Chi appoggia il programma nucleare del governo Berlusconi afferma:
Il nucleare ha un ruolo fondamentale e viene rilanciato in tutto il mondo.
NON E' VERO.
Il peso del nucleare nella produzione globale di elettricità è sceso dal 17,2% del 1999 al 13,5% del 2008 (IEA 2010).
L'energia nucleare è abbondante, serve all'Italia per la sua sicurezza energetica e dà lavoro.
NON E' VERO.
La propaganda filonucleare continua a ripetere che tra 50 anni le fonti fossili potrebbero non bastare. Che le fonti fossili avranno un declino è certo, ma anche l'uranio è un elemento che si estrae da risorse limitate e dunque anche l'Uranio tra 50 anni sarà in declino. L'impatto occupazionale del nucleare in Italia è valutato in 10 mila posti di lavoro, per la maggior parte nella fase di costruzione (8-10 anni). Per centrare gli obiettivi europei obbligatori al 2020 per le fonti rinnovabili secondo uno studio della Bocconi, l'impatto occupazionale può generare in Italia fino a 250 mila posti di lavoro.
L'energia nucleare costa meno.
E' FALSO.
Con i nuovi impianti i costi aumenteranno. Le stime più recenti fatte negli Stati Uniti dimostrano che al 2020 il costo del kilowattora nucleare da nuovi impianti sarà maggiore del 75% rispetto a quello del gas e del 27% rispetto all'eolico. E a pagare saranno i cittadini.

L'energia elettrica è in Italia più cara perché non abbiamo costruito centrali nucleari.
BALLE!
Se in Italia l'energia elettrica per le utenze domestiche costa più che negli altri paesi non è certo per l'assenza d'impianti nucleari ma piuttosto per aspetti ed extracosti caratteristici del sistema elettrico italiano. Sulla tariffa che paghiamo in bolletta, il costo di produzione è circa un terzo, il resto sono altre componenti legate al ricarico dei produttori, ai costi di distribuzione, alle tasse, allo smaltimento delle vecchie centrali.
Le centrali di ultima generazione sono totalmente sicure.
ASSOLUTAMENTE NO!
Non ci sono certezze dal punto di vista della sicurezza: nemmeno i nuovi reattori sono stati progettati con criteri di sicurezza intrinseca e in caso d'incidente non sono in grado di autoregolarsi. Tre agenzie europee per la sicurezza nucleare, la britannica HSE'sND, la finlandese STUK e la stessa agenzia francese ASN hanno clamorosamente bocciato con un comunicato congiunto (novembre 2009) l'EPR di Areva.

Il nucleare è una fonte pulita che di norma non produce impatti ambientaliDECISAMENTE FALSO.
Al di là del rischio di incidenti gravi, i reattori nucleari rilasciano radioattività nell'aria e nell'acqua, nel corso del loro normale funzionamento e a causa di incidenti piccoli che sono abbastanza frequenti. I lavoratori delle centrali e i cittadini che abitano nelle loro vicinanze sono sempre a contatto diretto con la radioattività. Un'indagine fatta in Germania su 17 centrali ha mostrato una dipendenza dell'insorgenza di patologie infantili (bambini da 0 a 5 anni) dalla vicinanza alla centrale. Nel raggio di 5 km dalla centrale è stato rilevato un incremento dei tumori embriogenetici (del feto nel ventre materno) di 1,6 volte rispetto alla media e di 2,2 volte delle leucemie infantili.
Siamo già circondati da reattori, allora tanto vale farne anche da noi.TANTO PEGGIO TANTO MEGLIO?
Il rischio in caso d'incidente nucleare è puntuale, cioè tanto maggiore quanto più vicini si è alla sorgente di radiazioni. Questa semplice osservazione è alla base di uno dei principi della radioprotezione.
La questione delle scorie nucleari è risolta.MAGARI!
La questione delle scorie radioattive più pericolose e del loro enorme tempo di dimezzamento (il tempo che occorre per dimezzare la radioattività di un elemento, che va dalle migliaia ai milioni di anni) costituisce ancora un problema di ricerca fondamentale. La "vetrificazione", spesso contrabbandata come soluzione, è solo una fase di condizionamento di queste scorie e resta aperto il problema del loro confinamento in siti geologici adeguati. Negli Stati Uniti dal 1978 si studia un deposito definitivo per le scorie nel sito di Yucca Mountain, nel deserto del Nevada. I suoi costi di costruzione supereranno i 54 miliardi di dollari (e dovranno essere pagati con le tasse dei contribuenti), ma non è affatto certo che entrerà mai in funzione.
Il nucleare è la strada per tagliare le emissioni di gas serra e non è in alternativa all'efficienza energetica e alle energie rinnovabili.NON E' VERO.
Si stima che anche raddoppiando l'attuale potenza nucleare installata nel mondo, le emissioni di CO2 si ridurrebbero solo del 5%. E in Italia il nucleare arriverebbe, comunque, dopo il 2026.

2 commenti:

Unknown ha detto...

Ciao a tutti.
sono uno studente di ingegneria energetica, già laureato alla triennale.
Seguo con passione i discorsi relativi al nucleare, ma vedo con preoccupazione che molti articoli, sebbene si spaccino per analisi oggettive, sono bufale giganti.
purtroppo in questo blog si criminalizza il nucleare per cui mi tocca apparire come quello favorevole. se fosse i contrario apparirei come quello contrario.
non credo che il nucleare sia il male del mondo, così come però non è la soluzione da tanti invocata.
se guardiamo all'effetto serra esso è un grosso problema per il nostro pianeta e non credo sia così più piccolo dei disastri nucleari. forse è solo meno appariscente.
seconda questione.
ad oggi uno dei mali più grossi economicamente sono le rinnovabili non pronte (fotovoltaico principalmente) che costano agli italiani 3mld di euro all'anno. 50 euro a testa in bolletta ogni anno. lo sapevate? il nucleare ad oggi non lo paghiamo ancora. le rinnovabili sì.
e poi lo sapete che l'eolico e il fotovoltaico non aiutano a costruire meno centrali? Carlo Arcari in un articolo letto su "qui paderno dugnano" dice che la potenza installata è molto superiore al vero fabbisogno.
certo con tutto il fotovoltaico e l'eolico che abbiamo la potenza installata è alta. però quando non c'è vento nè sole abbiamo bisogno delle centrali tradizionali. per cui se sommi quelle che vanno sempre e quelle che funzionano il 15% del tempo utile arrivi ad una potenza molto alta. se togli quelle che funzionano poco ottieni valori prossimi al vero fabbisogno.
sullo stesso articolo c'è una bella foto delle turbine eoliche anche se non sono mai menzionate nell'articolo. devo ritenerla propaganda?
come vedete l'analisi è complessa e strumentalizzare è facile.
se volete informare i cittadini siete sulla cattiva strada. se volete fare informazione dovete impegnarvi molto di più.
almeno conoscere meglio quello di cui parlate.
se non conosco bene un tema io non faccio articoli.
grazie per lo spazio
elio

carlo arcari ha detto...

caro Elio, gas solare che nella sua versione 3 potrebbe venire usato in futuro come combustibile per la fusione nucleare, spiegami: da quando la Triennale si è messa a distribuire lauree in ingegneria energetica? Ma poi perché dici tutte queste fesserie? Con chi credi di avere a che fare? Scrivi. "oggi uno dei mali più grossi economicamente sono le rinnovabili che costano agli italiani 3mld di euro all'anno. Il nucleare ad oggi non lo paghiamo ancora". Ignori, che le vecchie centrali smantellate 24 anni fa ci costano oggi 55 euro in bolletta sotto la voce MCT (Misure di Compensazione Territoriale). Allora chi è il disinformato disinformatore?