lunedì 28 marzo 2011

25 aprile, ricomincia la guerra per bande?

Recentemente ho dato notizia dell'agitazione che sta montando attorno alla Festa della Liberazione di Paderno Dugnano. L’anno scorso c’era stata la polemica sorta a seguito del tentativo del sindaco di eliminare la canzone “Bella Ciao”, simbolo della lotta partigiana, dal repertorio delle musiche che la Banda avrebbe dovuto eseguire. Quest’anno, sempre attorno al triangolo Alparone, ANPI e Banda, si preannunciano nuove polemiche.
E’ circolata la voce, infatti, che il primo inquilino del Palazzo la settimana scorsa, in una riunione della Commissione Onorcaduti, avrebbe proposto di spostare ad altra data la festa del 25 Aprile con motivazioni quali “è il lunedì dell’Angelo”, e in altro luogo (al Villaggio Ambrosiano), “per portare sul territorio le manifestazioni”. Questa dello spostamento delle date e delle location è una strategia “revisionista” che deve proprio andare a genio ad Alparone, perché già in occasione della Festa dell’Unità d’Italia il primo cittadino aveva cercato di fare lo stesso. Come se le feste nazionali fossero il Cantagiro. Per ora l’ANPI padernese ha respinto la proposta e confermato che la data del 25 aprile, e la sede di Piazza della Resistenza, non sono da mettere in discussione, ma qualcuno teme che il sindaco e i suoi mandanti politici non vi abbiano ancora rinunciato. Lo dicono alcuni segni.
Ad esempio la strana rissa chiaramente pretestuosa scoppiata pochi giorni fa tra il presidente della banda di Palazzolo e il vicepresidente dell’ANPI. Il tono della polemica è provocatorio: il capo della Santa Cecilia ha scritto al sindaco il 23 marzo pretendendo le “scuse” per dei giudizi critici da questo espressi l’anno scorso in occasione del concerto del 2 giugno e per delle osservazioni sulla convenzione stipulata tra la giunta di destra e la Banda. Finchè “costui” resterà al vertice dell’ANPI, ha tuonato il presidente, i suoi orchestrali non suoneranno più alle feste organizzate dai partigiani padernesi.
E’ difficile non rilevare la curiosa coincidenza tra questa improvvisa levata di scudi e la discussione in corso sul come e dove festeggiare il 25 Aprile. Tanto più che sul sito della banda (divenuta Gruppo di Interesse Comunale), nella pagina dei programmi, alla voce “Commemorazione Festa della Liberazione: sfilata e concerto in Comune” corrisponde la scritta “data da definire”. Evidentemente, per il presidente della Banda, il 25 Aprile è una festa che si celebra solo quando lo decide il sindaco.

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