domenica 20 marzo 2011

Il potere logora

Da anni gli osservatori della politica si interrogano sul quesito: il potere logora? Le risposte sono di due tipi: i moralisti rispondono di sì, i cinici (famosa la sentenza di Andreotti) rispondono al contrario che l’esercizio del potere logora solo “chi non ce l’ha”.
Io, pur propendendo per la scuola cinica, la natura umana essendo quella che è, ultimamente mi sto ricredendo. A farmi riflettere sul logoramento che usura anche le tempre dei politici apparentemente più forti e giovanili, è l’osservazione dell’evidente degrado fisico che sta subendo il sindaco di Paderno Dugnano. L’ho osservato bene e a lungo durante la manifestazione di ieri al Gadda e il risultato di questa analisi spassionata è il seguente: gli cadono i capelli, la faccia è tirata e l’espressione invecchiata, la pancetta impietosamente incombe.  Ieri guardandolo da dietro si notava che la sua fluente chioma si sta velocemente spelacchiando e al centro del capo, nonostante il riportone del ciuffo che ama tanto ravviarsi vezzosamente con la mano, una vasta piazza si sta aprendo. Il viso è tirato e quando di tanto in tanto gli cade la maschera sorridente, le rughe emergono nervose a segnalare la stanchezza. Ma è soprattutto il girovita a espandersi. Durante tutta la cerimonia, infatti, anche nei momenti più solenni come l’alzabandiera, il primo cittadino ha tenuto la giacca vistosamente sbottonata, non per giovanile noncuranza, ma più semplicemente perché faceva fatica ad allacciarla. I bottoni ormai tirano e anche le maniche si accorciano. Peccato, era così un bel giovine…
(vedi l'album di foto pubblicate da Paderno7)

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Arcari, ma si è visto allo specchio che è l'essere più viscido che ci sia in giro?

Prima di pubblicare una mia foto è sempre gradita una richiesta di permesso, ma soprattutto non si permetta più di tagliare via il nome. Rimuova la foto e ne metta una delle sue o dei suoi compagni.


Simone Carcano

carlo arcari ha detto...

Caro Carcano, ti assicuro che purtroppo mi vedo allo specchio tutte le mattine. Ti ringrazio per il viscido. Per quento riguarda la tua richiesta non ho difficoltà ad accontentarti. Ti ricordo però che ho citato correttamente la fonte Paderno 7 e invitato i lettori ad andare ad ammirare il servizio fotografico sul sito. Pertanto le tue rimostranze sono speciose e ridicoloe. Come sempre..

Anonimo ha detto...

dove si trova questa foto tagliata?io non la vedo ....sono cieco?comunque Arcari la descrizione è azzeccata e lo hanno pensato in molti....il bel ragazzo allampadato stà sfiorendo
Marco Brambilla

Anonimo ha detto...

Caro Arcari,sai bene che seguo e partecipo al Tuo blog perchè anche se diametralmente opposto alle Tue idee politiche,lo ritengo politicamente il più ineressante.
Ed è evidente che è gestito da uno che sa il mestiere.
Ma qualche volta mi deludi,sopratutto quando le critiche ai tuoi avversari politici sono rivolte all'aspetto fisico.Dovresti sapere che sono le meno opportune,ineleganti,antipatiche,più offensive per chi le fa che per chi le riceve.Ricordo quelle squallide relative alla capigliatura dell'assessore Di Maio,e per fortuna che non ci sono zoppi,guerci,gobbi nella maggioranza.
Sei bravo,intelligente,capace,Ti prego sii anche sobrio e giusto nelle critiche.
P.S. oltre tutto la descizione che fai del sindaco non corrisponde alla realtà,non fraintendetemi ma è ancora un bell'uomo.
Cordialmente
Pierino Favrin

Anonimo ha detto...

Bè, la pancetta innegabilmente c'è ed un vistoso diradamento dei capelli pure... ma non è quello il problema, purtroppo, anche se sospetto che il decadimento fisico deve stressare e non poco il sindaco a giudicare anche da certe esternazioni stizzite da primadonna che si sono viste ultimamente.
A.Fierro

carlo arcari ha detto...

caro Favrin, non sono d'accordo. La satira come l'opinione è libera anzi doverosa nei confronti di un rappresentante del potere che non perde occasione per mettersi in posa. Il potere dileggiativo infatti appartiene al popolo che lo esercita nei modi e nei tempi che ritiene giusto. Lo schiavo di Cesare sul carro dorato del trionfo gli sussurrava all'orecchio: "ricorda che sei solo un mortale" mentre i soldati della X° Legio che lo seguivano lo ricoprivano di insulti sanguinosi quali "calvo adultero" e ancora "marito di tutte le mogli e moglie di tutti i mariti" senza dimenticare "sponda interna di una lettiga" "regina della Bitinia" e altri. Io mi rifaccio all'esempio dei classici e devi ammettere che mi trattengo.