venerdì 14 gennaio 2011

Casati: la Provincia chieda di revocare la nomina di Pezzano

Il vice presidente del Consiglio provinciale Ezio Casati ha presentato ieri una mozione, sottoscritta da tutta l’opposizione, che invita il Consiglio a fare pressione sulla Giunta regionale affinché venga revocata la nomina di Pietrogino Pezzano a direttore della Asl Milano 1, alla luce del fatto che il suo nome è comparso nelle carte della maxi inchiesta contro la 'ndrangheta "Infinito" della Procura di Milano e che è stato fotografato in compagnia dei boss Saverio Moscato e Candeloro Polimeno. “La nomina di Pezzano – spiega Casati - è veramente grave e imbarazzante, visto anche il fatto che agli atti risultano esserci altre intercettazioni che confermano suoi contatti con i malavitosi Candeloro Polimeni e Giuseppe Sgrò”.
“Da più parti – aggiunge Casati - si sono alzate le voci contro questa nomina. Sia attraverso raccolte di firme promosse da amministratori e da cittadini, sia attraverso le parole di molti esponenti politici. Tra di essi spiccano quelle del presidente del Consiglio regionale, l’esponente del Carroccio Davide Boni, che ha definito la nomina ‘non gradita’ e che ha dichiarato che non è “stata fatta nella maniera corretta’”.
“Eppure il leghisti in Consiglio provinciale – attacca Casati - hanno deciso di non firmare la mozione. Forse perché a loro piace tenere il piede in due scarpe: da una parte hanno infatti l’Assessore regionale alla sanità, che ha sottoscritto la nomina, e dall’altra il presidente del Consiglio regionale che l’ha condannata. Forse non hanno ancora deciso con quale dei due stare”. E conclude: “Mi chiedo infine come mai il sindaco di Paderno Dugnano Marco Alparone, che quando ci fu l’amara e bruttissima vicenda che vide coinvolto il centro Falcone e Borsellino, si fece giustamente promotore del tavolo dei sindaci antimafia, non abbia sentito la necessità, alla luce di questa nuova vicenda, di convocare nuovamente questo tavolo. Tutti coloro infatti che avevano partecipato a quella riunione, sono sindaci di comuni della Asl Milano 1, nonché membri dell’assemblea dei sindaci della stessa Asl e quindi parte in causa. Non so se questa mancanza derivi da una semplice negligenza o dalla volontà di non attaccare la Regione Lombardia e il suo presidente, politicamente amici”.

1 commento:

Anonimo ha detto...

E' a tutti evidente,in questa tristissima vicenda, quanta ipocrisia ci sia, da parte di certi politicanti, che tendono,ad ostinarsi a giustificare l'ingiustificabile.

Posso capire certe posizioni, prese da faccendieri (Faccendieri eletti nella nostra Regione!) del pdl, i quali, viaggiano palesemente a braccetto, con i malavitosi dei vari "clan", (Non lo dico io, ma lo sta verificando, in maniera sempre più evidente, la Magistratura).

Capisco molto meno, (Anzi non lo capisco affatto!)gli unti dal Signore,(Signore loro, che nulla ha da spartire con Cristo,del quale, su alcuni testi che vengono chiamati Vangeli,conosciamo i suoi pensieri, che sono esattamente l'opposto, del verbo proclamato dai Padani!) della LEGA, i quali, non mi sembrano particolarmente indignati, da questi sconvolgenti avvenimenti.

Davanti a questi fatti, mi viene solo da dire: "Padania Ladrona".

Flavio Mariani