mercoledì 29 dicembre 2010

Falcone e Borsellino: la chiusura non è una soluzione

Un comunicato stampa diffuso oggi dal Comune ci informa che il sindaco Alparone ha deciso di chiudere, a seguito della rinuncia dell’ARCI a garantirne la gestione, il centro Falcone e Borsellino sulla base della delibera del luglio scorso.
Il sindaco di Paderno Dugnano, sceglie così di affrontare il problema del più grande centro di aggregazione sociale cittadino sospendendo per la seconda volta la convenzione con l’associazione che lo ha gestito finora e rimettendo per strada gli 800 anziani che secondo la delibera dal 3 gennaio non avranno più una sede in cui fare le loro attività. A luglio lo aveva chiuso ufficialmente per “motivi di ordine pubblico”, oggi lo chiude perché apparentemente non sa bene cosa fare.
La vicenda è allo stato dei fatti piuttosto confusa e lascia sul terreno un caduto illustre: l’ARCI. L’associazione a Paderno aveva mandato la sua dirigente regionale Ideanna Giuliani per riportare alla normalità la vita del circolo, ma questa si è detta impossibilitata a portare a termine la missione. Lo ha ammesso in una lettera (riportata dal Comunicato Stampa comunale) dando tutta la colpa all’ex gruppo dirigente dell’associazione accusato di “non aver compreso la gravità di quanto è accaduto al Centro Falcone e Borsellino”. Affermazione molto pesante che però non ci spiega come mai dopo sei mesi di gestione provvisoria del centro, da parte dell'ARCI un’assemblea molto partecipata (oltre 200 iscritti) ha confermato la sua fiducia agli 11 volontari del suo comitato di gestione e deciso di aderire immediatamente a una nuova associazione nazionale, l’ANCeSCAO.

Un secondo caduto rischia di essere l’amministrazione stessa che, a questo punto, ha il dovere di indicare una soluzione che non sia la semplice chiusura del centro fino a data da destinarsi. Cosa intende fare Alparone per sciogliere il nodo Falcone e Borsellino? Dare la struttura in convenzione ad un'altra associazione di volontariato per garantire ai cittadini la continuità dei servizi? In questo caso a quale sodalizio verrebbe affidato il centro, affiliato a quale associazione nazionale? E l’associazione attuale che sta già procedendo a tesserare per il 2011 i suoi 800 soci (solo oggi ne ha già tesserati circa 150) e si dice determinata ad andare avanti con i suoi programmi, cosa farà?
Il coordinatore Pietro di Bari, interpellato, dice di avere richiesto un incontro urgente con l’assessore Ghioni, anche alla luce dei risultati conclusivi della Commissione Speciale che, a quanto si dice, sarebbero terminati oggi pomeriggio con un voto all’unanimità e dunque con un sostanziale accordo tra maggioranza e opposizione. Ciò significa che è ancora possibile un accordo in extremis che scongiuri la chiusura e le conseguenze negative che ne deriverebbero?
Il vero caduto di questo conflitto rischia però di essere l’incolpevole cittadino padernese che in mancanza di una soluzione credibile del braccio di ferro si scoprirà vittima della scarsa capacità di gestione dei suoi amministratori tra i quali questa volta includerà anche i rappresentanti del centrosinistra. Che finora hanno giustamente respinto i tentativi della Giunta di addebitare loro delle “responsabilità” in merito a quanto successo nel Centro, ma che oggi, di fronte a una fallimentare e inaccettabile conclusione della vicenda, avrebbero il dovere di offrire ad Alparone la loro collaborazione, partecipando con spirito costruttivo alla individuazione di una soluzione positiva per Paderno, dimostrando ancora una volta  capacità di governo. E il sindaco, a mio parere, avrebbe il dovere di accettarla.

9 commenti:

Giovanna B. ha detto...

Per richiedere la chiusura di un centro di aggregazione ci vogliono delle motivazioni.. quali sono?forse l'aggregazione?....
i soci si sono riuniti ed hanno preso delle decisioni attraverso uno strumento democratico chiamato votazione...xchè non vengono tenute in considerazione?

Anonimo ha detto...

Grazie a quest'amm.ne DEL FARE vengono chiusi luoghi di aggregazione per anziani e giovani..anche le motivazioni paiono differenti ma il risultato finale è la chiusura.
Vietato trascorrere qualche ora in compagnia, vietato fare corsi di ballo,vietato far corsi di ginnastica, vietato farsi una partitina a carte, vietato ESSERE..
...grazie sindaco....
Paolo V.

Gianni Rubagotti ha detto...

Il comunicato stampa del comune parte citando quanto scritto da Govoni (che conosco ed è un militante di sinistra da sempre, tutt'altro che un destro) e da un altro esponente ARCI che attaccano la precedente gestione dandole la colpa dei problemi in corso


“(...) Non le
nascondiamo le difficoltà incontrate nel percorso che avevamo intrapreso: riportare
tutto ad una situazione di normalità. Non è stato possibile perché, evidentemente, il
gruppo dirigente della passata gestione ha dimostrato di non aver compreso la gravità
di quanto è accaduto al Centro Falcone e Borsellino e allo stesso tempo riscontriamo
che le stesse persone non siano in grado di condividere un percorso con le nostre
associazioni di riferimento”. E’ quanto recita la lettera inviata al Sindaco Alparone
dai due presidenti dei circoli Arci di Palazzolo e Calderara, Tonino Govoni e Decimo
Guerrato,

http://www.comune.paderno-dugnano.mi.it/binary/paderno_dugnano/comunicati_stampa/comunicato_proroga_sospensione_centro_Falcone_e_Borsellino.1293556451.pdf

Direi che se Govoni e Guerrato non smentiscono la giunta fa bene a chiudere e aspettare che la magistratura faccia pulizia...

carlo arcari ha detto...

Rubagotti, dimostri con i tuoi giudizi di non avere ancora capito i termini reali della questione e di parlare a vanvera. L'inchiesta su quanto accaduto al Falcone e Borsellino, è già conclusa per quanto riguarda la Magistratura; infatti il sindaco non ha chiuso per la seconda volta il circolo in attesa che questa "faccia pulizia" come affermi tu, ma come recita il comunicato: "fino alla conclusione dei lavori della Commissione Consiliare Speciale", una commissione istituita tre mesi fa per indagare sulla corretta gestione del centro che guarda caso si è conclusa ieri sera pare con il voto unanime di maggioranza e opposizione. Il problema dunque non è "giudiziario" come continui a pensare tu, ma politico e amministrativo. Insomma, come diceva un professore dei miei tempi, "prima di inserire la lingua cercate di inserire il cervello". Di confusione su questa storia ce n'è già abbastanza.

anna ha detto...

Vorrei soltanto che il sindaco accettasse di incontrare i volontari. Un faccia a faccia senza intermediari per dare la possibilità di chiarire le posizioni di entrambe le parti.
E' stato detto che "l'ex direttivo non comprende la gravità di quanto accaduto". Solo i volontari sanno quello che hanno passato, le notti insonni, i pianti di disperazione.
Altro che non si rendono conto di quello che è accaduto. Se ne rendono conto quando aprono il giornale, quando in televisone viene riproposta la nota scena del brindisi di quella maledetta cena del 31 ottobre 2009.
Come si devono sentire i volontari? Ogni volta è una pugnalata allo stomaco.
Comunque c'è una nuova Associazione che è subentrata, c'è un'assemblea che ha rivotato all'unanimità gli 11 volontari premiando così il faticoso,ma moralmente gratificante lavoro da loro svolto in questi 6 mesi.
Penso che l'Associazione Falcone e Borsellino sia in regola per poter continuare. Se poi, come penso, tutta la vicenda si sia trasformata in una quiestione politica-personale, allora è tutta un'altra storia.
Anna

Anonimo ha detto...

Il Pm Ilda Boccassini durante la conferenza stampa tenutasi all'indomani dall'arresto dei 300 'ndranghetisti ha così specificato: "la sala del centro è stata concessa da un amico ma questo non vuol certo dire che questa persona fosse informata su quanto stesse avvenendo".
Tanto è vero che nessuno dei vecchi gestori è andato in galera.
Sig. Rubagotti, può leggere l'articolo sul sito del comune nella rassegna stampa. Il titolo è:"la città ferita si spacca sulle responsabilità del Circolo" Il Giorno 15 luglio 2010.
Anna

Anonimo ha detto...

Ricordo a chi legge il blog, che la sospensione parte dal 3 di gennaio 2011. Quindi domenica 2 gennaio 2011 il Centro è aperto.
Ricordo anche che è iniziato il nuovo tesseramento per l'anno 2011 con l'ANCeSCAO.
Grazie.
Anna

Anonimo ha detto...

Non è per caso che, dietro alla chiusura del centro, ci sia la volontà in futuro di darlo in gestione, a qualche gruppo più vicino all'attuale Giunta?

Magari legato a CL o limitrofi!

Spero che le mie, siano solo supposizioni.

Flavio Mariani

Giovanna B. ha detto...

Concordo con tutto quello espresso da Anna.I volontari in questi ultimi mesi hanno portato avanti il centro in maniera egregia e nè loro nè i soci meritano questo trattamento..
forse sarebbe ora di riconoscere il lavoro di quest'ultimi ....