Ieri Giovanni Giuranna sul suo blog "La Scommessa" poneva agli amministratori di Paderno Dugnano una domanda e lanciava un allarme inquietante: "Dopo il terribile incidente di oggi alla Eureco Holding di Palazzolo, gli Amministratori di Paderno Dugnano dicano con chiarezza quali sono e dove sono localizzati gli impianti più pericolosi presenti nella nostra città. Vogliamo sapere".
Giustissimo richiamo a fronte del quale ci aspettiamo delle risposte a breve dalla giunta, che ieri ha passato il pomeriggio alla Eureco tra pompieri, carabinieri e soccorritori e ha toccato con mano la gravità del problema. Loro, infatti, dovrebbero saperlo bene e dovrebbero informare la città al più presto sull'entità e la qualità di questi pericoli.
In attesa che da Alparone e dai suoi assessori arrivi qualche notizia più precisa noi ci permettiamo di ricordare quello che gli operai di Lares e Metalli Preziosi vanno ripetendo da oltre un anno: le due fabbriche abbandonate sono due pericolose bombe ecologiche che lasciate senza manutenzione, senza una vera custodia e senza essere messe in sicurezza, potrebbero cusare catastrofi molto più gravi di quella di ieri.
Le due fabbriche come è noto contengono ancora nei loro impianti obsoleti, grandi quantità di acidi, solventi, e altri prodotti pericolosi, tossici e nocivi, usati quando erano in attività, ormai due anni fa, per le loro lavorazioni. Si tratta a tutti gli effetti di due depositi di rifiuti speciali abbandonati di cui nessuno sembra volersi fare carico e che tutti stranamente rimuovono. Due "discariche" incontrollate che per di più stanno in mezzo alla città e non in aree disabitate. Cosa stanno facendo i curatori fallimentari responsabili delle due aziende? Ma soprattutto cosa sta facendo il sindaco per farsi carico dell'esistenza di queste "bombe" ecologiche e per metterle in sicurezza?
7 commenti:
Soldi, cari cittadini, solo soldi. Siccome l'illuminato imprenditore delle due aziende, non ha lasciato un solo soldo in cassa, e, pur essendo inquisito, con le leggi attualmente viggenti, non ne troverranno mai, ne tantomeno verrà mai condannato, le bonifiche delle due aree, saranno a carico della collettività. Nessun politico, meno che meno quelli che ci amministrano attualmente, dirà mai questa verità. Quindi, assurdo, se non volete queste due bombe ecologiche, perchè, essendoci di mezzo i soldi, sono diventate un vostro problema cari concittadini, in mezzo al paese, dovete cacciare il grano. Benvenuti in Italia.
Alessandro
non capisco perché si crea allarmismo con dichiarazioni false.
per quanto riguarda i terreni Lares e Metalli , il primo è di proprietà Filca il secondo ipotecato dalla Banca, la collettività non dovrebbe spendere nulla.
Anonimo, tu parli di terreni, ma questi non c'entrano con le cose che ho scritto. Io davo notizia delle ingenti quantità di sostanze chimiche residue conmtenute negli impianti (la linea galvanica alla Lares ad es.) o in altre zone delle due fabbriche.
Sempre per l'Anonimo (che però deve presentarsi civilmente se vuole discutere con me): tu rimuovi, come fanno molti, il problema del pericolo rappresentato da questi stoccaggi di veleni esistenti sia alla Lares che alla Metalli Preziosi. Il punto principale non è chi deve pagare, ma chi deve garantire i cittadini. Qualcuno ci pensa?
Scusa Arcari, mi riferivo al commento di Alessandro non al tuo Articolo
Caro Alessandro, se sei come penso il Sioli ex chimico della Lares, potresti dire a noi tutti quante e quali sostanze pericolose sono stoccate in cisterne e fusti dentro l'azienda e quante negli impianti galvanici, ecc? Queste sostanze andranno smaltite, ma chi lo farò secondo te: la curatela, la proprietà che ha comprato l'area, o chi altri? Grazie
7000 lt acqua ossigenata 130 vol
2000 lt ac cloridrico 37%
6000 lt ac. solforico 50%
3000 lt cloruro ferrico 40%
8000 lt cloruro ferroso 11 %
7000 lt ammoniaca 250 gr/lt
10000 lt ac. nitrico 10%
12000 lt rame chimico esausto
26000 lt clururo rameico
57500 lt rame solfato 25 gr/lt
9200 lt stagno elettrolitico
18.712 tonnelate di rifiuti vari, tra cui oli esausti, solventi esausti,sali di tiurea, tutto rigorosamente all'aperto da due anni; e poi rimane la fabbrica con tutte le linee, circa 12, piene di prodotti chimici, il laboratorio chimico con tutti i reagenti, e il reparto di depurazione delle acque, e tutti i magazzini di prodotti sia chimici, che di materiali base.
Spero, per anonimo, di non aver dimenticato nulla.
Per bonificare l'area ci vogliono i soldi; la curatela non gli ha ( non ci hanno pagato neanchè un'euro delle quattro mensilità arretrate) non solo, ma per averne, deve vendere le macchine, ma se sono piene come fa?
La propietà dell'area avrebbe un'interesse, ma loro hanno acquistato con la clausola che gli venisse consegnata l'area completamente vuota, cioè solo i muri, come successo dove attualmente stanno costruendo.
Quindi, penso, nelle sedi opportune, faranno valere questo loro diritto.
Sarò pessimista, ma chi rimane con il cerino in mano, se non la comunità?
Alessandro
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